Rassegna stampa 27 Gennaio 2004

 

Da "Il corriere dello sport"

 

 

Da "Il messaggero"

 

Banchelli, i gol non vanno in crisi

 

di ROMOLO BUFFONI

«Giocare nella Lodigiani? Per me si è trattato di una scelta di vita». Giacomo Banchelli, attaccante di Montelupo Fiorentino, 31 anni da compiere il prossimo 14 giugno, pronuncia una frase che fu l'elogio alla retorica di un calcio che non c'è più. Sono lontani i tempi delle "scelte di vita" ipocrite, dettate dal rendiconto economico e gettate in pasto a tifosi inferociti per l'alto tradimento della maglia. Oggi che nelle casse dei club domina il colore rosso scendere in serie C2, dopo una carriera trascorsa tra serie A e B, diventa una scelta di vita autentica, dettata dall'esigenza di assicurarsi uno stipendio mensile vero. Lo sa bene Banchelli, uno nato e cresciuto con la maglia della Fiorentina addosso, soprattutto perché ha recentemente toccato con mano la crisi economica del football nostrano: «Avevo cominciato la stagione a Taranto: bella città, che merita almeno la serie B. Minimo cinquemila persone allo stadio. In 5 mesi, però, non ho visto un centesimo». «Così - spiega - quando sono stato contattato dalla Lodigiani e da Dossena ed ho conosciuto la serietà della dirigenza e l'ambizione dei programmi, non ci ho messo più di mezz'ora ad accettare il trasferimento. Inoltre disto due ore da casa, dove ci sono mia moglie e i miei due figli. Insomma, per me è stata la soluzione ideale». Ma, assicura Banchelli, giocare al calcio non è meno bello se non ci sono 10 telecamere a riprenderti e migliaia di voci ad incitarti. Anche se una partita disputata in uno stadio grande e vuoto come il Flaminio è un'esperienza «diversa». La porta, il pallone e gli avversari sono sempre gli stessi, così Giacomo contro il Castel di Sangro ha bagnato l'esordio con una doppietta che, tanto per ribadire il concetto, gliene ha ricordata un'altra: «Quella che realizzai al Torino in serie A con la maglia della Fiorentina, prima giornata della stagione 95/96 coronata dal quarto posto e dalla vittoria in Coppa Italia». Il club della Borghesiana ha fatto firmare al centravanti un contratto triennale, ovvero il lasso di tempo che il patron Tulli intende aspettare prima di approdare in serie B. Un programma presentato ad inizio stagione, confermato in occasione della presentazione di Beppe Dossena e ribadito al centravanti e agli altri nuovi acquisti. «Sappiamo bene che se si retrocede fra i dilettanti il contratto diventa carta straccia». Un rischio che nel sottobosco calcistico non ci si può proprio più permettere.