Un momento per riflettere
Scrivo questo articolo di getto quasi appena tornato dalla
disastrosa trasferta di Castel di Sangro, e di conseguenza, dopo i terribili
fatti oggi ancora accaduti che, se non altro, in tutto il loro male, hanno avuto
una buona fine. Oggi siamo partiti tutti con tanto entusiasmo e voglia di
seguire la Lodigiani, un entusiasmo tale da cancellare la terribile pioggia che
affliggeva Roma. Purtroppo a 5 Km da Castel di Sangro una delle nostre macchine
si è completamente ribaltata distruggendosi e i 4 ragazzi dentro se la sono
miracolosamente "cavata" con varie ossa rotte, punti ed ematomi.
Inutile dire che nessuno di noi ha messo piede allo stadio e siamo tutti stati
finché potevamo nel triste ospedale sangrino. A parte tutti i commenti che
tutti faranno, riguardo la nostra assenza, di cui non ci frega niente, questo ed
altri avvenimenti mi hanno spinto ad una serie di riflessioni. Prima Francesco,
senza colpa coinvolto in un incidente e ancora in coma, seppur in ripresa dopo
quasi 3 mesi dal fatto. Poi il fatto di Alessandro, finito dentro per un raptus
di follia. Infine l'episodio accaduto ai nostri amici, un terribile incidente di
cui difficilmente scorderemo le immagini e i momenti di angoscia passati.
Stavolta, vorrei dire delle cose sensate su questo sito e non parlare delle
solite cazzate...in questi momenti è difficile costruire un discorso logico e
se cado in frasi fatte o in banale retorica perdonatemi tutti.
Oggi una trasferta allegra ha rischiato di diventare un evento
tragico, ma questo per chi? Per 11 scoglionati che se li contesti si incazzano
pure, per una società che ci sputa in faccia e non si rende conto che anche in
una trasferta apparentemente tranquilla rischiamo la vita. Oggi ci siamo fatti
prendere dall'impulso e 3 di noi tra un'attesa e l'altra sono andati allo stadio
a dirne 4 ai signori dirigenti e ai giocatori, per farli sentire merde di fronte
alla passione dei propri sostenitori, per far capire che i nostri sforzi
meritano il massimo rispetto e non vanno snobbati.
Io mi sono reso conto di una cosa: di rischiare di pagare caro
il nostro stile di vita, per cercare di distinguerci da una massa incefalitica
che si accontenta di sballarsi il Sabato sera e dormire tutta la Domenica e sta
sempre al solito baretto, per distinguerci da quella gioventù tutta uguale
senza idee, senza una propria identità. Oggi, dopo l'ennesimo episodio
sfavorevole avevamo mezzo deciso di mollare tutto perché non vale la pena di
rischiare così, poi con lucidità è stato detto che per ora si va avanti anche
se con molta tristezza perché i nostri stessi amici che ora stanno in
quell'ospedale di merda non vogliono che ci arrendiamo. Questa settimana avremo
modo di parlare, riflettere, capire quello che è successo e mano a mano provare
a dimenticare, ma non prima di rivedere i nostri amici in perfetta forma e
pronti a riprendere la vita di tutti i giorni.
E pensare che nella nostra tifoseria, per quanto possa sembrare
strano, si litiga tra di noi per delle cazzate assurde, ci scanniamo...solo ora,
di fronte alle scene che abbiamo visto, abbiamo capito che non sono le cazzate
che discutiamo ad essere importanti, ma è la vita ad esserlo. Niente di più e
niente di meno. Quando succedono queste cose nella testa domina il vuoto,
diventano ultracretine le solite discussioni sul tifo, sulle presenze e sui
numeri, che nel mondo ultrà sono diventate un autentico Dio.
A proposito di Dio, mi viene in mente che oggi è stato visto
in tutte le maniere...chi lo ha ringraziato, chi ha acceso un cero in chiesa e
chi lo ha bestemmiato atrocemente. Io posso dire, da miscredente quale posso
essere, che oggi è piovuta una mano santa, anche se la iella accumulata nella
nostra piccola tifoseria è immensa. Io mi chiedo come sarebbero state le cose
se il tutto fosse stato peggio, ma come già detto, ringraziamo chi vi pare che
tutto sommato è andata bene.
Una domanda sola però sovrasta i miei pensieri: è giusto
continuare e andare avanti quando per una squadra di mercenari quali sono ormai
quasi tutti i giocatori si rischia la vita? Si può continuare e rischiare...si
può smettere per uniformarsi alla massa che abbiamo sempre rifiutato oppure
diventare misantropi...io ora vorrei lanciare un messaggio a tutti gli ultrà e
tutti coloro che come noi ogni Domenica vivono la stessa passione: sostenete
sempre il vostro ideale di vita e non fermatevi mai, ma ricordate di mettere
sempre la vita al primo posto, vivetela e non buttatela mai in fondo al cesso,
oggi tutti noi ci siamo resi conto di quanto essa sia importante.
E anche nei momenti più brutti non abbandonate la speranza,
che come dice il proverbio è l'ultima a morire. Abbiamo avuto la speranza per
Francesco quando ormai tutti si erano arresi ai freddi referti dei medici,
abbiamo sperato in meglio per i nostri amici...
So che questi discorsi si discostano di gran lunga da quelli in
genere trattati da questo sito, ma anche noi abbiamo un cuore, e la rabbia e le
lacrime consumate da Agosto a questa parte ci hanno fatto crescere e maturare
ulteriormente, e queste riflessioni sono più importanti anche dei migliori 90
minuti di gioco che il calcio abbia mai visto.
Le cose da dire sarebbero tante ma passano come nubi nella mia
testa, e spesso me le scordo. Vorrei fare un invito a tutti quelli del
gruppo...rimaniamo uniti ora più che mai e ricordate che non sarà una giornata
nera a rinnegare i magici anni che l'essere ultrà ci ha regalato.
Il mio ultimo pensiero di questa pagina va ai ragazzi che ora
stanno in ospedale a Castel di Sangro...spero che ritornino presto nelle loro
case e che un giorno di questo brutto incidente ci rideremo e ci scherzeremo su,
anche per esorcizzare brutti episodi come lo sono questi. Ragazzi non mollate,
siamo con voi!
Infine ringraziamo la tifoseria sangrina che ci è stata vicina
e ha dimostrato grande umanità nei nostri confronti, che in posti come le
grandi città è merce rara, e ringraziamo in particolare gli ultrà venuti in
ospedale. Un ringraziamento anche ai pochi giocatori che si sono degnati di
venire in ospedale, in particolare al nostro Bomber Lucidi che da sempre è
stato un grande nei nostri confronti.
Stefano-Ultrà Lodigiani