Ragusa - Lodigiani del 19/04/2003
Appuntamento Venerdì (la partita si giocava Sabato perché
prima di Pasqua) alle 17.15, stazione Termini, dove ad attendermi c'è un
Cerveteri in formissima! Nel frattempo giunge anche Lorenzo che mi consegna lo
striscione, tra una chiacchiera e l'altra salutiamo Lorenzo e saliamo sul nostro
Eurostar (ovviamente gratis). Il convoglio lascia la stazione alle 17.40, in
perfetto orario, e di zii neanche l'ombra. Cerveteri mi propone una partita a
carte, ma io gentilmente rifiuto, dicendogli chiaramente che con i bari non
gioco! Dopo un po Cerveteri si mette a parlare con una ragazza sarda (un vero
cesso). Il tempo passa velocemente e c'è da constatare che il treno è pieno di
Lusitani come noi. Arriviamo alla stazione di Napoli Piazza Garibaldi ed ecco a
ciel sereno uno Zio. Io svicolo dentro al bagno, a Cerveteri chiede il biglietto
con il nostro principe che lo liquida con un "Ce l'ha mia madre più
avanti", con lo Zio che ci crede e se ne va. Arriviamo a Salerno e
scendiamo per incontrarci con degli amici di Cerceteri che avevamo già sentito
in precedenza. Visto che siamo già là, ci facciamo accompagnare al Fans Shop,
dove ci facciamo una chiacchierata con l'amico Gianluigi. Poi andiamo ad un pub
ristorante, dove gli amici di Cerveteri (veramente cordiali) ci offrono una
cena. Passiamo ancora un po di tempo in loro compagnia parlando di mondo ultrà,
poi ci facciamo accompagnare alla stazione dove, all'1.45 prendiamo il nostro
treno che, con la Pasqua alle porte, è pieno di gente che va al sud a trovare i
parenti. Da una parte siamo felici, perché il controllore non passerà mai, con
la gente ammassata come bestie nei corridoi e anche nei cessi! C'è però il
rovescio della medaglia: tra le borse, le valigie, e le persone, si fatica anche
a respirare. Io riesco a trovare un posto sulle scale delle porte d'uscita,
mentre Cerveteri resiste in piedi facendo un autentico show: prima insieme a me,
che appena saliti ci lasciamo andare ad improperi contro il divino, al che un
povero illuso, convinto che ci poteva insegnare l'educazione, ci rimprovera,
commettendo un madornale errore: mai riprendere quelli della Lodigiani, che
infatti continueranno ancora di più a bersagliare il Creatore e la sua
numerosissima cricca. Infine il Cerveteri se la prenderà con un militare ed una
budellona rei di parlare troppo! Arriviamo a Villa San Giovanni e ci imbarchiamo
sul traghetto per Messina, che in 20 minuti ci fa approdare in terra sicula,
dove, dopo una rapida colazione, ci infiliamo di soppiatto su un treno tutto
cuccette, approfittando di un momento di distrazione dello Zio. Cerchiamo di
farci una dormita, ma poco prima di Acireale arriva uno Zio (sosia di Bruno
Lauzi, anche nella voce) che ci chiede la prenotazione, ma il Cerveteri gli dice
che ci hanno rapinato e bisogna andare a fare la denuncia a Catania (come
che in altri posti non ci fossero commissariati). Lo Zio prima nota la borsa (
ci hanno rapinato a metà???), poi ci dice che dovremmo scendere ad Acireale e
se ne va timoroso ed impaurito (nemmeno fossimo briganti!). Noi, contenti che se
la sia bevuta, ci facciamo il vagone in senso opposto, incontrando altri due Zii
che però non ci dicono niente. Quindi io decido di farmi Acireale-Catania in
bagno, mentre Cerveteri in corridoio perché lui è un signore (pezzente n.d.a.).
Arriviamo a Catania e ci avviamo a prendere il pullman, che
ci porterà a Ragusa, visto che i treni sono collegati malissimo con la città
iblea (percorso di 6 ore mentre il pullman "appena" 2). Visto che
siamo vicini alle festività pasquali l'azienda (tipo COTRAL) ha ridotto le
corse, perciò bisogna attendere le 10.00. Io ne approfitto per andarmi a
prendere da un ambulante un danese con gelato ripieno (appena 1 Euro), veramente
una leccornia, anche se alle 8.30 di mattina è una botta al fegato. Poi da
bravi portoghesi facciamo i biglietti, facendoci dire la fermata prima di
Ragusa, con l'impiegato che ingenuamente ci dice che è Coffa, non potendo
sapere che le nostre macchiavelliche menti avevano già previsto un discreto
risparmio (Coffa 4 Euro, Ragusa 6,50 Euro, che vermi!). Dopo aver atteso
l'arrivo del pullman (con Cerveteri che nel frattempo voleva prendere a calci un
grazioso barboncino tutto bianco, e con la padrona che ci lanciava occhiate
d'odio), saliamo sul pullman, e ci lasciamo andare a battute e prese in giro al
sosia di "Tonno Insuperabile 170 grammi di bontà in olio d'oliva".
Arriviamo a Ragusa per le 12 e chiediamo come raggiungere lo stadio. Ci dicono
di prendere la linea 4, che ovviamente ci passa davanti costringendoci ad
attendere per 40 minuti. Passiamo il tempo a mangiare cose sfiziose in un forno
lì accanto. Finalmente ecco il nostro autobus, che impiega 20 minuti per
raggiungere lo stadio, molto distante dal centro e immerso nel verde della
campagna siciliana ( da notare i sassi messi a schiera ai bordi delle
strade, molto caratteristici). Arrivati allo stadio "
A.Campo" troviamo un bar dove ci dissetiamo e prendiamo i programmi della
partita, che parlano anche di movimento ultrà ; leggiamo il commento su di noi,
completo e finalmente veritiero. Poco dopo incontriamo un ragazzo dei "1949
Fans" , che si complimenta con noi per la presenza e ci parla un po della
sua curva, invitandoci al bar e offrendoci da bere. Via via arrivano altri
esponenti del "Manicomio" e della "Gioventù Iblea", anche
loro cordialissimi (sembrava fossimo gemellati). Riconosciamo alcuni ragazzi di
loro che erano presenti all'andata a Roma, che ci salutano e ci fanno aprire il
settore ospiti (stranamente chiuso). Posizioniamo i nostri striscioni ed
incomincia la gara col primo tempo che si chiude a reti inviolate. Ci facciamo
fare, da un raccattapalle, le foto di rito, e ancora una volta i ragazzi della
curva ragusana ci offrono dell'acqua che rinfresca le nostre gole secche. Nel
secondo tempo andiamo subito sotto di due reti, poi accorciamo le distanze ma ci
fermiamo lì. La stanchezza per il lungo viaggio fa si che ci addormentiamo
sugli spalti svegliandoci nel recupero (lunghissimo) del match. Stacchiamo gli
striscioni, salutiamo i ragazzi di Ragusa, e speriamo in un passaggio del
pullman della nostra squadra, unico modo per raggiungere in tempo l'aeroporto
per prendere l'aereo (pagato coi soldi della cassa del gruppo). Ma visto che
abbiamo perso, ci è negato da un dirigente molto nervoso (grattate) lo strappo
già promesso fino all'aeroporto di Catania. Cosicché dopo aver discusso con le
forse dell'ordine del posto che avremmo sicuramente perso l'aereo, ci fanno
salire in auto (sembravamo delinquenti) e ci accompagnano al pullman di linea,
che ci avrebbe accompagnato all'aeroporto Fontanarossa di Catania, non prima di
aver rincorso lungo la statale il suddetto pullman e averlo palettato in un'area
di servizio per farci salire. Arriviamo allo scalo etneo alle 19.30 e ormai
rassegnati di aver perso il volo (19.35) ma la sorte è con noi, il nostro volo
ha un ritardo di un'ora, sfruttata per darci una rinfrescata in toilette.
Esausti, finalmente decolliamo, dove siamo protagonisti di battutacce sugli
altri passeggeri. Arriviamo nella capitale per le 22.10 e prendiamo l'ultimo
treno che da Fiumicino ci porterà a Ostiense, dove prenderemo l'auto per
tornare a casa.
Nel complesso una trasferta agrodolce, globalmente bella,
ottima special modo nell'accoglienza dei tifosi iblei nei nostri confronti, ma
macchiata dal comportamento della società, arrogante e spocchioso verso di noi,
fregandosene dei nostri sacrifici e della nostra passione...ultrà modus
vivendi!
Vocione - Ultrà Lodigiani