Olbia-Lodigiani Play Out dell'01/06/2003
La sconfitta della partita di andata non demoralizza gli
Ultrà biancorossi, che in una quindicina di unità partono alla volta di Olbia,
seppur in 2 spedizioni diverse: la prima parte il Sabato notte da Civitavecchia,
la seconda parte all'indomani alle ore 8.30 con lo stesso prezzo della nave
lenta, cosa scoperta all'ultimo quando abbiamo visto che non c'era modo di
entrare senza ahinoi pagare!
La trasferta per me e Vocione di fatto inizia Sabato sera,
mentre il grosso del gruppo tsa già partendo, praticamente optiamo per una
serata senza dormire un po in giro a vagabondare. La prima tappa, dove sosteremo
a lungo, saranno le terme di Viterbo, l'ideale per rilassarsi, e, per non
andarcene da là imbrattati di zolfo, ci daremo una lavata con tanto di shampo
dentro al frigidarium dove alle 4 di mattina non c'era nessuno. Si arriverà poi
alle 5 alla stazione Termini, dove inutilmente cercheremo di scroccare qualche
scontrino per la colazione, ma stavolta gli Ultrà Lodigiani vedranno dinnanzi a
loro un enorme fallimento. Ale 6.30 ecco sbucare Ladispoli e Brucchi, la
spedizione è ora al completo e possiamo partire, piottando, alla volta di
Civitavecchia, dove ci aspetta la nave veloce, speriamo, gratis.
Ed invece sarà un fallimento, solo io ho l'attimo buono per
entrare ma lo perdo per colpa di Brucchi (l'unico ad avere il biglietto in
anticipo) che non riesce a capirmi quando gli faccio cenno di entrare in nave.
La morale è che alla fine dobbiamo pagare tutti, e così si entra in nave
veloce, dove si inaugura il breve soggiorno con una partitina a scopa tra me e
Brucchi ch mi vanto di aver vinto e grazie alla quale ho scroccato una lauta
colazione. Da subito, prima timidamente, poi per nulla, il gruppo inizia a
dargli giù di alcool col classico Borghetti, però la prima impresa sarà
quella di cercare di dormire...cosa un po difficile visto che verso le 10 si
rompono i motori della nave e ci ritroviamo in piena bonaccia, fermi, in mezzo
al mar Tirreno! Da subito si teme di non arrivare, poi, pian piano, la nave
ripartirà sempre più veloce dove arriverà, sempre con gran ritardo, alle ore
14, comunque abbondantemente in anticipo per la partita! Prima di lasciare la
nave riusciamo a concederci un po di relax in prima classe (l'unico momento che
prenderemo si e no una mezzora di sonno) e, prima di arrivare, ci facciamo le
foto di rito con Lodigiani Roma aperto, tra gli sguardi schifatissimi della
gente intorno a noi. Arrivati ad Olbia notiamo Alberto che era nella nostra
stessa nave, inoltre Alessandro e Lorenzo ci aspettano, mentre gli altri sono
già allo stadio. Si alza il tasso alcolico, coinvolgendo anche Alessandro e
Lorenzo, oltre al Borghetti si stappa il vino di nonna Vocione, un'autentica
prelibatezza secondo i più, io non l'ho provato perché dopo mezzo litro di
Borghetti come minimo avrei collassato! L'alcool inoltre non è un gran compagno
di viaggio con questo caldo! Dapprima si prova a salire su un autobus olbiese
che dal porto andava allo stadio, ma l'autista ci nota e ci chiede il biglietto,
io faccio finta di timbrarlo con un biglietto (ovviamente già usato) dell'ATAC
di Roma, ma lo Zio è piuttosto tenace e vuole il biglietto; noi di tutta
risposta, indignati, ce la facciamo a piedi, una quarantina circa di minuti
sotto il sole cocente e l'alcool che irrompeva a tutto spiano! Verso le 15.00 il
gruppo si ricongiunge ed è al completo, notiamo qualche Olbiese più i loro
neogemellati Frusinati che chiedono, senza risultati, delle fantomatiche Teste
Matte (uno nda). Il tempo di attesa davanti allo stadio non è pesante come
l'ultima volta (carabinieri docet)e, abbastanza tesi per l'attesa, entriamo
prima delle 16 all'interno dello stadio. Quello che notiamo, oltre alla curva
Olbiese composta da poche unità, è la presenza di tutti i loro gemellati:
Cagliari, Frosinone, Calangianus, Vogherese. Finalmente la partita inizia, noi
abbiamo la giusta grinta per cantare pur non in tantissimi, canta la curva
olbiese, a cantare sono si e no una cinquantina di unità mentre la tribunetta
si presenta piena. Che il gruppo ci crede lo si vede dalla foga con cui
sosteniamo i nostri giocatori, ed il primo tempo, abbastanza equilibrato, si
conclude con lo 0-0 e noi che ancora ci crediamo, magari un po meno di prima.
Tra primo e secondo tempo da annotare Lorenzo che si lascia andare a commenti
pesanti su una persona che ci fotografava un po troppo non si sa per quali
motivi. Nel secondo tempo comincia la sagra del gol Olbiese, in pochi minuti ci
vengono fatti 3 gol. Dentro di noi soltanto tanto scoraggiamento, ma ugualmente
si canta, e si canterà lo stesso coro per almeno una mezzora fino al fischio
finale, con la squadra praticamente tra i dilettanti, mentre gli Olbiesi a metà
secondo tempo, sentendosi ormai sicuri, si scompattano nell'attesa di invadere
il campo. "La Lodigiani alé, la Lodigiani alé, lalalalalalalalala, io
tiferò per te, la Lodigiani alé", e questo il leit motiv di questo
tremendo finale di stagione, una squadra, una società allo sbando da una parte,
dall'altra parte l'orgoglio di un manipolo di ultrà biancorossi giunti in
Sardegna nonostante il risultato di andata e che non smettono mai di cantare
nemmeno con la squadra in serie d. E' forse questo il quadro generale che
rappresenta l'intera stagione, "la Lodigiani siamo noi e basta",
sembra voler dire quell'interminabile coro che rimbomba ancora dentro di noi che
lì, in Sardegna, c'eravamo.
Non sto a dire la tristezza di ogni singolo quando è
arrivato il triplice fischio, sono scene alquanto inutili da descrivere ma che
potete comunque immaginare. Qualcosa di bello sono i complimenti che i
Cagliaritani ci vengono a fare personalmente. In un clima comunque mesto si
lascia lo stadio Nespoli e si torna, tutti a piedi, al porto, con una stanchezza
a dir poco tremenda. Alcuni di noi, tra cui me, decidiamo di ripartire, tentando
un'impresa disperata, in nave veloce da Golfo Aranci con la Sardinia, alle
20.45, per arrivare ad Olbia alle 00.30 circa, anche prima mi sembra. Beh,
l'impresa viene completata prendendo un trenino dalla stazione di Olbia che
portava a Golfo Aranci, una gentilissima Zia ci chiederà il biglietto e noi,
per 4 persone, gli diamo i pochi spicci rimanenti in cassa, compresi i pezzi da
uno e due centesimi, che ammontavano a poco più di 3 euro, praticamente nemmeno
il valore del biglietto...la zia ci fa un biglietto simbolico aggiungendo di
tasca sua i soldi restanti, affermando che si stava quasi commuovendo a vedere 4
ragazzittrinati in giro per la Sardegma! Arrivati nella sperduta Golfo Aranci la
corsa furibonda per arrivare al traghetto che riusciamo a prendere in tempo,
pagando, e facendo una gran cavolata, visto che i controllori per la fretta
nemmeno ci hanno controllato i biglietti (ne potevamo fare tranquillamente uno).
Comunque la nave è presa e si fanno le ultime chiacchiere prima di arrivare ad
Olbia, nemmeno stavola dormiremo. Da notare na bagascia che prima ci chiede il
passaggio, poi, intimorita, a passaggio già accordato, troverà un altro
passaggio (per la serie quando la gente è malfidata, come si fa a non aver
fiducia degli Ultrà Lodigiani???), comunque alla fine sti cazzi, si arriva a
Civitavecchia e da lì ognuno per le sue case, io sarà l'ultimo a rientrare ben
dopo le 2 di notte, con una stanchezza micidiale!
Gli altri ragazzi, che hanno deciso di tornare con la nave
lenta, saranno a Civitavecchia per le 8 di mattina.
Da "Il tempo" di Lunedì 2 Giugno:
“Da
segnalare i pochi tifosi della Lodigiani giunti sull’isola, circa una quindicina,
che, nonostante il risultato ormai acquisito, hanno continuato ad inneggiare la
propria squadra. Un comportamento da sottolineare per la sportività e la
correttezza molto apprezzato anche dal pubblico locale. Applausi per i tifosi
biancorossi, nella speranza che possano presto gioire per il ritorno tra i
professionisti, anche se la società, nonostante il campionato molto
discontinuo, non avrebbe mai pensato ad un epilogo così triste.”
Stefano - Ultrà Lodigiani