Olbia-Lodigiani Coppa Italia del 27/8/03
Mentre mi appresto a scrivere questo racconto ancora ripenso
alla mia decisione mai messa in discussione di terminare la vacanza e perdere
quattro giorni di mare in Sardegna pur di vedere Lodigiani-Olbia, partita
inutile per gli olbiesi e, in fondo, anche per noi. In effetti a questa partita,
trovandomi in Sardegna, anche se da tutt’altra parte, non volevo proprio
mancare ma a causa degli “efficientissimi” trasporti sardi non potrò
tornare a casa e tornerò con Cerveteri e Alessandro a Roma: dovete sapere che
la partita è alle 20.30 e alle 20 in Sardegna in pratica finisce il servizio di
trasporti così per me è d’obbligo prendere la nave e tornare a Roma…ma
alla Lodigiani non si comanda e non mi pentirò di certo per aver perso alcuni
giorni di mare!
Parto alle 14.30 con un trenino di due vagoni che copre
peraltro una tratta importante: oltre al fatto che mi stupisco letteralmente per
lo squallore e l’indecenza del treno, c’è da dire che di non pagare il
biglietto non se ne poteva parlare viste le dimensioni del treno (simile a
quelli del Far West). Il viaggio attraverso la Sardegna è piacevole ma un po’
noioso mi tengo in contatto con Cerveteri che con Alessandro è già a Olbia
giunto da Roma in nave. Ci si ferma ad ogni maledetta stazione sperduta e
deserta finchè ad un certo punto il treno si ferma: rotto! “E mò che faccio
qua nel bel mezzo della Sardegna?” è stato il mio primo pensiero…ma
fortunatamente le ferrovie sarde non mi giocano questo brutto tiro ed il
trabiccolo ripartirà dopo un’ora di sosta. Arrivo ad Olbia alle 17.30 circa e
poco prima dello stadio raggiunto in breve tempo mi fermo in un bar dove leggo
su un giornale locale che l’unica nota interessante della partita è il fatto
che tra le fila olbiesi c’è De Cecco, ex della Lodigiani…e questo certo non
mi tira tanto su perché speravo che la partita offrisse più spunti, se quello
lì era l’unico…
Alle 18.30 Cerveteri, Alessandro ed io ci incontriamo fuori
dallo stadio e dopo aver parlato un po’ salutiamo i nostri giocatori appena
arrivati: per fortuna ci faranno entrare gratis grazie alle conoscenze infinite
di Cerveteri, ma non staremo nel consueto settore riservato agli ospiti bensì
nella tribunetta insieme al pubblico locale.Appese le nostre pezze, inganniamo l’attesa
parlando con due membri delle Brigate Bianche riguardo al mondo ultras (ed in
particolare riguardo alle vicende di Latina-Olbia in cui, a quanto pare, ci sono
stati scontri tra le due tifoserie). Verrà anche il presidente dell’Olbia a
farci i complimenti per la presenza (grazie anche perché ci farà accompagnare
al porto, altrimenti saremmo dovuti uscire un quarto d’ora prima dallo
stadio)! Brigate Bianche e Boys sono in numero alquanto ristretto ma tiferanno
per tutto l’incontro, il resto dello stadio è semivuoto: il clima più che
altro è quello di un’amichevole…
Per quanto riguarda la partita nel primo tempo noi giochiamo
piuttosto male: l’Olbia spreca clamorosamente un goal già fatto grazie ad un
salvataggio-miracolo sulla linea di un difensore; poco dopo però arriva il goal
dell’1-0. Non passa troppo tempo che pareggiamo con un colpo di testa. Nel
secondo tempo la Lodigiani gioca sicuramente meglio ma non ci sono occasioni
rilevanti…alla fine giusto pareggio...1-1.
Accompagnati al porto da un dirigente olbiese faccio il
biglietto solo io (ma perché Cerveteri e Alessandro già ce l’avevano!) e da
sottolineare gli insulti indiretti di Cerveteri verso la bigliettaia, sua
vecchia conoscenza per uno screzio dell’altra stagione. Saliamo in fretta
sulla nave e mentre ci controllano i biglietti all’ingresso Cerveteri esclama:
“Io qui senza biglietto c’ero già passato mille volte!”: mitico! Quindi
troviamo un posto dove sederci e poter guardare Benfica-Lazio alla televisione,
ma tuttavia ci sfidiamo a scopa io e Cerveteri: a questo punto meglio stendere
un velo pietoso in quanto perdo quando avevo la vittoria proprio in pugno e con
una rimonta di Cerveteri che ha dell’incredibile (o della fregatura…)! Il
tempo scorre tranquillamente parlando un po’ tra noi finchè conosciamo un
ragazzo e la sorella sardi con i quali passiamo il resto del viaggio. Verso le 3
entriamo in una sala con le poltrone (sicuramente molto più comode delle sedie
e con molto meno baccano dove eravamo prima), ne troviamo alcune libere e ci
addormentiamo.
All’arrivo a Civitavecchia siamo stanchi ed assonnati e per
di più per arrivare alla stazione ferroviaria dovremo farci un bel pezzo di
strada a piedi perché la nave attracca in un punto decisamente lontano. Dopo
una sosta al bar salutiamo Cerveteri che rimane a Civitavecchia, poi io ed
Alessandro ci salutiamo sul treno che ci ha portato a Roma. Di sicuro per
Alessandro e Cerveteri è stata una trasferta pesantissima dato che erano
partiti a mezzanotte da Civitavecchia, per me è stata la prima vera e propria…bella
e divertente.
Pietro-Ultrà Lodigiani