Nocerina-Lodigiani del 18/03/2001
Questa trasferta, per i più abbastanza brutta, è piena di
vari episodi che l'hanno resa pian piano sempre più pesante, anche se
l'andamento della giornata non scalfisce l'orgoglio di essere gli Ultrà della
Lodigiani e di passare una Domenica diversa da quella di milioni e milioni di
persone. Tra di noi ci si vede presto, alle 8 circa, e quasi tutti noi abbiamo
fatto le ore piccole ed eravamo stanchi già in partenza. C'è anche Borgognoni,
che non fa altro che ripetere per tutta la giornata "non sce vengo
più!". E' lui a movimentare la nostra giornata, insieme alle birre prima
di Marco e poi prese in vari posti da Paolo (ovviamente a scrocco a spese
nostre). Il viaggio si svolge su uno dei classici espressi che hanno segnato la
storia delle FS, con biglietto chilometrico per tutti fino a Latina, con
evidente risparmio. Arrivati a Napoli, incontriamo l'amico Massimo che si
aggiunge a noi coi suoi mitici e gustosi panini che in particolare Marco e il
sottoscritto hanno trangugiato con piacere. La nota stonata è che dobbiamo
stare oltre due ore in quella fogna di stazione in cui girano poveracci,
accattoni, scippatori, gente di basso borgo, gente che vive di espedienti, con
sottofondo di musica tipo mediorientale e un ambiente fondamentalmente schifoso.
Spesso non rispettiamo la regola di stare tutti insieme, comunque tra uno scazzo
e l'altro il tempo lo passiamo occupando abusivamente un tavolo del Mac, mentre
inutili si sono rivelati i tentativi di un assalto al frigo delle bibite visto
che il vigilante ci ha adocchiati da subito (con tutta la gentaglia che gira là
proprio a noi doveva prendere di mira!). Sta di fatto che non facciamo lo schifo
anche perché pochi di noi erano in forma. Finalmente giunge l'ora della
partenza, prendiamo il treno per Cosenza e dopo circa una mezzoretta arriviamo a
destinazione. Appena messo piede a terra, abbiamo subito la prima sorpresa. Un
agente della Polfer che ci ferna (al momento non avevamo né sciarpe né
qualcosa di riconoscimento)e, dopo averci estorto cosa facessimo là, ci
porta al commissariato Polfer, dove veniamo identificati. Veniamo contro voglia
portati allo stadio con due camionette, ma ancora prima di mettervi piede
veniamo ben perquisiti, e, senza un giusto motivo, ci vengono sequestrate le
torce. Veniamo quindi trasportati allo stadio davanti al settore, e da lì non
possiamo muoverci neanche di 5 metri...infatti davanti al settore c'era una
puzza modello simil fogna, e non c'è stato nemmeno consentito di sederci in un
muretto posto a poca distanza "per motivi di ordine pubblico". Per noi
ci sono dei problemi per entrare e alcuni di noi non hanno i soldi per il
biglietto, si cerca di entrare con sotterfugi vari e lla fine riusciamo a farci
ridurre il prezzo. Fortunatamente, appena entrati, non siamo stati
ricontrollati, la partita era già iniziata da poco e, a sorpresa, la Lodigiani
è già in vantaggio (portassimo iella noi!) su rigore. Appendiamo gli
striscioni, quello di contestazione più quello del gruppo da trasferta, e
iniziamo a offendere. Unici bersagli sono stati Mecozzi, stragettonato, e Orazi,
invitato cortesemente ad andarsene. Siamo sicuri che le offese sono state ben
ricevute dal momento che la curva di casa non espone gli striscioni e contesta
assistendo in silenzio o con cori sporadici. Sistemati gli striscioni le guardie
(più di noi nel settore) ci dicono che dobbiamo metterci vicino a loro
sempre"per ordine pubblico", solo che, pigliandoci la cosa a male, ci
siamo spostati verso l'esterno in modo da non provocare turbamento al pubblico
di casa. Continuano a raffica le offese, la Lodigiani gioca tutto sommato bene
contro una Nocerina abbastanza inesistente e sul vantaggio per noi si chiude il
primo tempo. Il secondo tempo comincia e, oltre a subire il gol del pareggio ad
opera di Barbera (se non sbaglio ex Sora) subiamo anche l'ennesima prepotenza
della polizia, che con termini spicci decide che dobbiamo per forza andarcene
prima. Domanda: riusciremo mai a vedere una partita completa? O ci si mette la
polizia, o il matto che deve tornare a Roma, o il treno che parte prima
ecc.......dopo un'ultima tornata di offese, ripieghiamo gli striscioni e, sempre
rigorosamente in camionetta, si torna alla stazione, dove veniamo tutti
costretti a fare il biglietto (fatto col cumulativo) ed accompagnati
personalmente al binario, dove veniamo trattati da cretini quali non siamo.
Inutile dire che appena partiti per noi il sollievo era a dir poco tanto, ci
accomodiamo in prima classe dove spadroneggiamo tranquillamente e, alla fine, si
torna a Napoli, dove ci risistemiamo al Mac, in cui Marco trova il tempo per
offendere una commessa che lavora là. Non vedendo l'ora di andarcene,
accompagnamo Massimo al binario, dopo averlo salutato (stracalorosamente direi),
andiamo sull'espresso super pieno, mentre Paolo avrebbe preferito l'Intercity.
Non essendoci posto ci sistemiamo vicino al cesso (posto che ben ci competeva
visto che necessitavamo tutti di una doccia), dove alle ultime sbroccate di
Borgognoni e alle offese di Marco assiste una ragazza,Silvia, che ci fa
compagnia durante lo scomodo viaggio, ed è lei che dobbiamo ringraziare per
averci notevolmente alleggerito il viaggio. Arriviamo stanchi morti e puzzolenti
come cicogne in calore alle 21, con in mente una sola cosa: il letto!!!
Stefano-Ultrà Lodigiani