23/12/2007

Luco dei Marsi - Castel di Sangro

 

Dopo la mia assenza al decennale dei fratelli sangRini, della quale mi è roduto e non poco, è con grande gioia che mi appresto ad affrontare a loro fianco la trasferta di Luco dei Marsi. L’appuntamento è fissato alle 12 a Rebibbia. Esco un po’ tardi da casa e quindi corro a prendere il 451 che mi condurrà a Ponte Mammolo, in pochi minuti sono a destinazione, anche grazie alla grande invezione del Comune di Roma, la corsia preferenziale, che, avrò pure velocizzato il traffico dei mezzi pubblici, ma ha gettato nel caos più totale la parte confinante tra Cinecittà e Torrespaccata…vabbè comunque tralasciando questa riflessione da emittente privata continuo il mio racconto! Una volta arrivato a Ponte Mammolo prendo gratuitamente la Metro ed in men che non si dica sono a Rebibbia, con qualche minuto di anticipo, tanto è vero che non trovo nessuno, eccezion fatta per due personaggi squallidi che distribuivano il “Leggo”, un uomo ed una mezza troia che anche da solo apostroferò con ripetuti versetti (e che nun je li fai?). dopo circa 10 minuti arrivano Nikola ed il Tarantino, quest’ultimo ormai icona dell’Azienda Ospedaliera Romana con il suo gesso (tralascio la causa sennò tutta Italia capisce che siamo un gruppo di monkappati!). dopo i saluti di rito e le purghette volanti ai malcapitati di turno, ed ovviamente ai distributori del “Leggo” arriva Stefano, esce dalla macchina e…e ci accorgiamo di un cambiamento epocale…ovvero sia i capelli lunghi che ormai da più di un anno lo contraddistinguevano non ci sono più! A fargli posto ora c’è un semplice taglio che fa intuire anche qualche capello di troppo (ah stè forse è ora di attaccare lo striscione al chiodo e mettere su famiglia?), piovono chiaramente dei bei collettoni sul suo collo, poi dato che si è fatta una certa decidiamo che forse è meglio partire, anche appresa la notizia del forfait del roscio che era rimasto impantanato nel traffico…il primo tratto sulla Tiburtina è un susseguirsi di purghe, effettuate con una cattiveria che non si vedeva da tempo, probabilmente era dai venerdì del verme che non si purgava con quella cattiveria (bei tempi regà!), ogni singolo essere vivente che incontriamo viene ricoperto da insulti e deriso dall’intera macchinata! Peccato che il bivio del per l’autostrada arrivi quasi subito e faccia in modo che i finestrini vengano rialzati…il viaggio corre tranquillo, si parla del più, del meno e della Sicula (chi c’era sa) e poi finalmente arrivano gli Autogrill, dove dato che avevamo tutti ricevuto lo stipendio in settimana decidiamo di fare follie, su tutto spiccherà un cesto natalizio che regaleremo ai sangrini, tantissima birra, tanti viveri,una ruspa giocattolo dal significato ancestrale e una macchinina giocattolo dei Carabinieri, tanto per non sentirci mai soli! Intorno alle 13,30 arriviamo a Luco dei Marsi, e nel chiedere informazioni sulla collocazione dello stadio ci imbattiamo negli ultrà casalinghi, che però ci indicano cordialmente la strada…il nostro arrivo, oltre che da qualche purga, è segnato come sempre dallo schifo generale…infatti appena arriviamo io e Nikola scendiamo dalla macchina e dopo aver salutato i sangrini (dove mi accorgo che pure Luca si è tagliato i capelli, quindi ormai la canzoncina simpatica sul trans non la possiamo più fare!) e gli onnipresenti Celanesi, offriamo a tutti le nostre (vabbè dell’autogrill) Ceres fresche, che da sempre sono un marchio di garanzia, ma purtroppo sono talmente tante che sono costretto a intascarmene 3 o 4 nei luoghi più impensabili del giacchetto…appena arrivati davanti ai cancelli d’entrata ci accolgono subito delle “simpaticissime”guardie che incominciano a romperci le palle sul fatto che dobbiamo lasciare gli alcolici fuori, così comincia una corsa spasmodica ad ingurgitarci le birre, dato che non vogliamo lasciarne fuori neanche un millilitro…capirai n’è che se le prendevano loro no…! Intanto un vecchio del Luco dei Marsi apre i cancelli e comincia a dire che senza biglietto non sarebbe entrato nessuno, cosi’ spalleggiato dai puffi argina ogni nostro tentativo di sfondare…la linea mia e di Nikola (dato che Stefano era impegnato con gli accrediti) è quella di entrare chiaramente senza, cioè cavolo siamo entrati in tutta Italia senza ti pare che a Luco dei Marsi uno resta fuori? Peccato che gli altri non la pensano così e decidono di pagare il biglietto, anche a noi, bel gesto sicuramente e di cui li ringrazio, ma comunque saremmo entrati lo stesso! Appena varcata la soglia del cancello, cominciano gli insulti da parte dei biancoblù di casa, prima contro Castello, poi contro Celano…e dato che noi c sentiamo esclusi alziamo fieri il nostro striscione al coro “C’è pure la Lodigiani!”, ma i marsicani non colgono e ci ignorano…vabbè, peccato! Mi guardo intorno e, calcolando che siamo a fine anno, non siamo pochissimi, circa una quindicina, numero insomma più che dignitoso, non manca chiaramente il mitico Robertò, emblema di una fede vera e viscerale che non muore mai (troppo facile seguire il Castello in serie B, o al massimo in serie C). La partita inizia e devo ammettere che i padroni di casa non sono niente male, bei battimani e due belle sciarpate nella prima frazione, certo tralasciamo il capitolo mentalità, dato che le offese piovono ripetute e a mio modo di vedere immotivate…il nostro tifo è invece altalenante, da segnalare che io e Nikola seguiremo tutto il primo tempo a petto nudo con un freddo polare; in campo il Castello prima va in svantaggio, poi pareggia su rigore ed infine prende due gol di fila, chiudendo il primo tempo dunque su un impietoso 3-1, per la gioia del pubblicò biancoblù, al quale non sembra vero…nell’intervallo succede un fattaccio (niente!), vale a dire, il suddetto Nikola, in preda al troppo alcool ingerito ha un più che naturale bisogno fisiologico e quindi avvicinandosi ad un muretto della tribuna che che ci ospita tenta di evacuare il suo bisogno fisiologico, alchè gli si avvicina un carabiniere che comincia dirgli che vuole i suoi documenti dato che lui è passibile di denuncia per “atti osceni in luogo pubblico” (cosa non ci si inventa per gli ultrà, una norma che non verrà applicata da decenni!), Nikola chiaramente si rifiuta di darglieli ed allora ne nasce una lunga discussione, con minacce verbali del “tutore dell’ordine” (seh vabbè), alle quali però tutto il gruppo (Celanesi, Sangrini e Lodigiani) si schiera dalla parte di Nikola, tanto è vero che il puffo è costretto a chiamare il suo superiore, che comunque lo esorta a lasciar perdere, ma no, lui ora si è impuntato e deve far rispettare la legge italiana, che tanto lascia passare stupratori e pedofili, ma sulle pisciate nei luoghi pubblici non transige…la posso dire una cosa? Che schifo! Dopo questo simpatico siparietto, che comunque ancora non è volto al termine, si ricomincia a giocare in campo e sulle gradinate si ricomincia a tifare, devo dire che nella seconda frazione di gioco siamo più costanti ed il nostro tifo risulta a tratti davvero molto bello, in particolar modo il coro sul “Porompompero” la farà da padrone, continuo lo sventolio di bandiere e le cariche ad un già claudicante Tarantino…in campo il Castello si riprende e prima accorcia le distanze su un rigore e poi pareggia ammutolendo definitivamente gli “ultrà” di casa, che nella ripresa comunque a parte una sciarpata calano vistosamente…la partita così termina sul 3-3, con il pubblico di casa che sfolla velocemente riservando qualche insulto ai Sangrini da fuori le cancellate (della serie QUANTO CI PIACE CHIACCHERARE), ma la cosa bella è che il carabiniere che ho citato prima ancora insiste con il volere i documenti di Nikola che chiaramente cerca di sgusciare in tutti i modi…alla fine dopo che il puffo ha recitato alla perfezione il suo copione da infame aggiungendo anche la storica frase “Ok, tanto io so tutto di te e vedrai quando a Gennaio riceverai a casa la letterina come non riderai più”,, finalmente ci lasciano uscire e ci avviamo alle nostre macchine, consegno personalmente ai Sangrini il cesto preso all’Autogrill con il quale ho cercato di sopperire, seppur in minima parte, all’assenza del loro decennale, ai Celanesi invece regaliamo i restanti pandori e panettoni…la giornata, e l’anno finiscono dunque in nome di un grande gemellaggio fraterno, quello con i ragazzi di Castello, che in un mondo ultrà ormai privo di questi valori e di queste amicizie resiste indomito e senza mai arrugginirsi, anzi traendo linfa vitale da ogni nostro incontro…il mio saluto poi va chiaramente anche agli amici di Celano a cui faccio tutti i miei auguri di cuore per le vicissitudini giudiziarie che stanno attraversando, a loro un in bocca al lupo (Marsicano ovviamente!) ed un arrivederci presto nel loro tempio, la curva! Il nostro ritorno a casa è segnato da altri vari schifi che non sto qui a raccontare, ma dei quali comunque il Tarantino mi sarà molto grato…Torniamo a Roma intorno alle 19, io Nikola e Taranto prendiamo la metro B a Rebibbia e Stefano prosegue per casa…BUON ANNO A TUTTI E CHE IL 2007 CI PORTI TANTE BELLE NOVITA’!

Simone-Ultrà Lodigiani