Lodigiani-Castel di Sangro del 24/2/2001

 

A oltre quattro mesi da quel tragico 15 Ottobre, la Lodigiani rincontra il Castel di Sangro. Quelli di noi che allora videro in faccia la morte sono ancora qui a cantare e sembra incredibile. Incredibile che dopo quello che è successo e dopo aver visto come viene ricompensato il sacrificio che volte può costare caro, questi ragazzi abbiano ancora voglia di seguire questa squadra. E invece eccoli là in prima linea a cantare a squarciagola. Ovviamente i dirigenti di questa baracca non sanno nemmeno cosa significhi tutto questo e al nostro attaccamento incondizionato a questi colori rispondono con le solite carognate. Prima della partita inizia la solita giostra per far passare un paio di torce.  All’entrata delle squadre in campo iniziamo subito il nostro spettacolo di colori e canti e contemporaneamente teniamo bene in alto uno striscione che recita “15-10-2000 Noi non dimentichiamo, grazie Castello” . Intoniamo quindi qualche coro per gli amici di Castello e inizia la partita.

Sarà perché il Tre Fontane non ha certo l’aria di uno stadio, sarà perché la Lodigiani ha giocato in maniera ancora più svogliata e sciatta del solito, o perché anche i giallo-rossi non hanno dato certo un bello spettacolo, comunque una cosa cosa è certa: non sembrava affatto di vedere una partita di professionisti. Il primo tempo si trascina senza neanche un’ azione degna di questo nome né un tiro in porta. Nonostante questo il nostro gruppo che è particolarmente numeroso se si tiene conto che giochiamo al Tre Fontane tifa alla grande! La presenza dei tifosi ospiti è alquanto ridotta (per molti il sabato è un giorno lavorativo e come abbiamo sperimentato noi stessi Castel di Sangro è più lontano di quanto non sembri), tuttavia alcuni tentano di farsi sentire ed altri si limitano a insultare ferocemente i loro apatici giocatori. Durante l’intervallo alcuni tifosi Sangrini vengono alla nostra ringhiera per scambiare qualche impressione. Ricomincia la partita, ma oramai lo spettacolo è talmente nullo che ci mettiamo un po’ per renderci conto che quel gregge di capre è tornato in campo. Alla fine riusciamo a ricompattarci e si riinizia a tifare: alterniamo i cori secchi di sempre a qualche nuova canzone e a tratti riposiamo la voce con dei battimani. Si arriva così a un quarto d’ora dalla fine e questa partita c’ha talmente deluso che non ci piange certo il cuore al momento di dover staccare lo striscione e metterci seduti in silenzio, così come s’era deciso in settimana, per contestare la vergognosa situazione societaria. Durante quest’ultimo quarto d’ora però i biancorossi riescono a dare una nuova agghiacciante prova di totale disaffezione verso la maglia. Arrancano svogliatamente per il campo ed è solo grazie alla disastrosa prova dei loro degni colleghi del Castello che fino ad ora non hanno subito reti. Di fronte poi alle solite decisioni arbitrali degne di un torneo di calcetto più che di un campionato di serie C, alcuni di noi iniziano a inveire contro giocatori, uomini in nero e alla fine contro la panchina su cui con aria pappona Angelo Orazi pregusta un bel pareggio. A questo punto, a tempo ormai praticamente scaduto, ecco arrivare l’unico nonché del tutto casuale tiro in porta della giornata che però coglierà impreparato Bifera e decreterà quindi la fine della partita e una nuova sconfitta per la Lodigiani. Viene giustamente coperto di insulti l’allenatore che finge di non sentirci sebbene tra noi e lui ci sia solo un rete. Cori per l’ex Petrelli e per il nostro capitan Lucidi sputi e insulti per la panchina! Mentre i giocatori si accingono ad andarsene noi entriamo in campo e sottraiamo un pallone dalla panchina di Orazi come a dire: preferiamo giocare noi che vedere questa squadra! 

Alla fine la cosa più spettacolare vista oggi è stata la nostra invasione: siamo stati sicuramente più atletici noi che non quei 22 prezzolati mercenari che per novanta minuti abbiamo visto annaspare penosamente!

Uno dopo l’altro tutti scavalchiamo la recinzione e corriamo. Corriamo sul quel prato dissestato su cui qualcuno ha deciso che la Lodigiani può giocare, se bisogna preservare il Flaminio per il sei nazioni. Corriamo verso i nostri amici di Castel di Sangro, verso le uniche persone che oggi in questo “stadio” meritano rispetto. Siamo pieni di euforia e di gioia, perché sicuramente la giornata di oggi è una giornata bellissima se paragonata a quella tragica domenica di quattro mesi fa, ma siamo anche pieni di rabbia, non tanto per l’ennesima sconfitta della squadra, quanto per la consapevolezza dell’imminente sconfitta della nostra mentalità nell’eterna lotta contro l’ipocrisia e la totale assenza di sentimenti di questo calcio che non ci vuole più. Siamo gli unici a cui ancora importa qualcosa della Lodigiani, ma non abbiamo il diritto di sapere cosa ne sarà nella prossima stagione. Dal campo ci lanciamo sciarpe e bandiere con i tifosi del Castello, poi, una volta fuori ci facciamo un po’ di foto tutti insieme e intoniamo qualche coro contro i comuni rivali Aquilani. Finisce un’altra giornata la seguito dei bianco-rossi. In programma per questa settimana riunioni del gruppo, vendita del materiale per l’autofinanziamento, organizzazione della trasferta di Fermo, volantinaggio per le vie di Roma…

Alla Borghesiana dedicheranno tutto questo tempo alla Lodigiani ?!

 

Francesco Ultrà Lodigiani