Lodigiani-L'Aquila del 17/2/2001
Per alcuni la giornata inizia presto, già alle 11, più che altro senza una
ragione ovvia. Dopo un breve giro intorno allo stadio io e Pasquino ce ne
andiamo un pò in centro ad ingannare il tempo. Per Via del Corso, a parte i
classici fagiani segaioli del Sabato, vediamo 3 Aquilani offesi apertamente,
l'unica reazione è stata quella di passare senza fiatare nonostante noi fossimo
in 2. Per il resto niente da segnalare. Verso le 13 siamo di nuovo allo stadio,
tra i primissimi ad arrivare Andrea, Como, Danilo e Roberto, mentre gli altri
arrivano mano a mano di lì a poco, tutto sommato presto. Inizialmente, data
l'inferiorità numerica, nessuno dice niente agli Aquilani, poi, mano a mano,
aumentiamo di numero e molti rossoblu, senza motivo apparente, fanno il giro
largo. Una compagnia di 6/7 Aquilani è stata messa in fuga da pochi dei nostri,
in particolare il cilindrone rossoblu è stato protagonista di un grande scatto.
L'idea, inizialmente, era di fare un corteo dal palazzetto di Viale Tiziano, e
molti ragazzi hanno iniziato ad andare là. Da subito, però, sono iniziati
screzi vocali con gli Aquilani che, a più riprese, hanno rifiutato di farsi
sotto ben protetti dalla polizia. L'intervento di una volante ci ha fatto
disperdere, mandando in fumo l'idea pacifica del corteo fino al nostro settore.
Una volta rientrati al settore notiamo che è finito il passaggio di tifosi
aquilani, e , mano a mano, arrivano un pò tutti i nostri. A farci gradita
visita sono stati i ragazzi del CUCN sez.Roma Castel di Sangro, con in prima
linea un Roberto' in grande forma. Sono venuti con lo striscione della sezione
che poi è stato regolarmente messo di fianco l nostro. Per ultimi arrivano 5
ragazzi dell'Avanguardia di Viterbo senza striscione a titolo personale, dato
anche il loro forte astio nei confronti degli Aquilani. Così a inizio partita
siamo, per una volta, tutti dentro, o quasi tutti, però comunque ad inizio
partita appare un compatto gruppo di circa 70 ultrà, ottimo data la classifica,
il basso morale, e le brutte notizie che continuano ad arrivarci sul fronte
societario. Sfido chiunque a ritrovarsi in questa situazione e fare, poi, un
tifo come è stato quello nostro. Stavolta di lamentele ce ne sono ben poche da
fare: bella l'entrata di campo con svariate torce, mentre per 90 minuti il
nostro incitamento è costante. Gli Aquilani alla fine saranno si e no 500 nel
settore ospiti, più, in tutto, una trentina nel settore di lato al nostro,
gente che, esultando al gol della loro squadra, si è ritrovata diversa
oggettistica in testa, mentre i pochissimi nel nostro settore hanno appena
appena accennato una breve esultanza. Torniamo indietro. Sin dall'inizio della
partita il nostro è un tifo bello ed intenso. Purtroppo dal nostro settore non
siamo riusciti a trattenere cori contro gli Aquilani e presto, anche chi era
contrario si è fatto prendere la mano ricordando l'infamia subita all'andata
con la diffida del Papocchio, in cui gli Aquilani, secondo noi, non sono esenti
da responsabilità. Si pensa soprattutto, però alla squadra. Gli Aquilni, che
non hanno acceso neanche una torcia all'entrata, cantano e fanno un tifo
discreto nei primi 15/20 minuti. Mancano comunque già da lì di continuità.
Dopo si spengono praticamente per tutta la partita, il tifo, obiettivamente, è
solo biancorosso. Verso la mezzora arriva il vantaggio di Manca che fa esplodere
la tribuna biancorossa (sbaglio o è aumentata in queste ultime tre partite la
gente?), aumenta ancora di più il nostro entusiasmo, finalmente rivediamo un
pò di luce. Finisce il primo tempo in cui vinciamo in campo e sugli spalti (e
stavolta garantiamo che non ci voleva tanto).
Riprende la partita, riprende quasi subito il nostro tifo, dall'altra parte
silenzio totale. Il nostro dovere, invece, lo eseguiamo costantemente, a volte
la fatica è tanta e alterniamo col battito di mani. Presto giunge però il
pareggio dell'Aquila, su rigore, tanto per cambiare, più che dubbio e che
l'arbitro non ha esitato un attimo a fischiare. Solita ingiustizia, l'ennesima
di quest'anno, che porta al pareggio dei rossoblu. A questo punto ci si aspetta
una bolgia aquilana...macché, passato l'entusiasmo dei primi 2 minuti ritorna
tutto nel silenzio e, NONOSTANTE TUTTO , riprendiamo a tifare come prima, gli
Aquilani forse si fanno sentire verso la fine, però non ne sono tanto sicuro,
comunque, personalmente, non li ho sentiti.
Giunge il fischio finale, pressoché totale la delusione, e mentre intonimo
"la società dei magnaccioni"finalmente si sentono gli Aquilani che
con un boato festeggiano i giocatori venuti sotto al loro settore.
Usciamo col veleno di fuori, e messo al sicuro il materiale, vengono
sottratte diverse sciarpe ai malcapitati aquilani che passano sotto al settore.
Un'azione magari che non onora il nostro essere ultrà, ma che farà capire a
molti tifosi ospiti che vengono a Roma come fosse una gita, che comunque bisogna
essere sempre cauti in trasferta. Alla fine risulteranno anche varie le auto
danneggiate, penso, ad opera dei cani sciolti.
Alla fine, nel momento in cui eravamo meno compatti, da due fronti subiamo
un'inaspettata carica dagli Aquilani. Lì per lì la cosa inaspettata ci fa
indietreggiare nella via retrostante, anche se abbimo in parte arrestato la
carica con lancio di torce, sassi e bottiglie. Inutile dire che
alcuni scappano a gambe levate dopo aver fatto i leoni. E' giusto dire
che, ad onor del vero, altri ragazzi si sono subito ricompattati e sono
riavanzati verso gli Aquilani. Il nostro tentativo è però fermto dall'avanzata
delle forze dell'ordine in un'azione più che altro di contenimento. E sapete
chi è stato a dire alla celere che stavamo là? Manco a dirlo sono stati alcuni
Aquilani (e ci sono testimonianze certe) che ai poliziotti hanno indicato dove
eravamo finiti. Peccato, hanno macchiato l'unica azione da veri ultrà della
giornata.
Infine vorrei fare un giudizio complessivo sulla giornata: noi a livello di
tifo abbiamo dominato, tifo buono e tutto sommato anche di fuori, in buona parte
ci siamo fatti rispettare. Di contro però va detto che in situazioni di
pericolo dobbiamo migliorare molto perché non è possibile subire così delle
cariche che potevano essere ribattute benissimo.
Gli Aquilani: per essere, a sentire loro, una delle migliori tifoserie del
girone, troppo hanno da imparare. Esiguo, visto che parlano tanto, il numero, di
uno squallore inconcepibile se non nullo il tifo, hanno comunque dimostrato di
esserci, ma solo a fine partita, di fuori. Con la squadra che va bene è poi
facile parlare. Ricordiamo che fino a poco tempo fa andavano in 3 se non in 1 in
trasferta mentre tutta la gente uscita fuori quest'anno non fa altro che parlare
e parlare. Ricordiamo, inoltre, che in casa a cantare in certe partite erano
20/30, meno di noi. Ciò fa onore a chi ha seguito sempre le sorti del L'Aquila,
ma non lo fa a quei fanfaroni che parlano tanto e montano rivalità assurde
(vedi Pescara).
La trasferta che hanno fatto a Roma dimostra che, comunque, di strada ne
hanno da fare molta, ma gli manca l'umiltà per poter un giorno competere con
tifoserie di caratura migliore.
Stefano-Ultrà Lodigiani