Isernia - Lodigiani del 9/11/2003
Nel pieno rispetto della tradizione provo a raccontarvi una
giornata fuori dal comune e straordinaria (il risultato della partita solo per
gli isernini però!!!). Entrando nella stazione Stefano per poco non mi investe
con la macchina. Ma alle 8:30 del mattino con il sole negli occhi è una cosa
che si perdona! A dire il vero non stavo attraversando sulle strisce! I primi ad
arrivare sono il Bosniaco e Zodiaco. Zodiaco arriva preparatissimo sa già orari
dei treni e costo del biglietto, ma servirà solo ad arricchire il suo bagaglio
culturale perché essendo in 5 decidiamo di partire in macchina. Ci avviamo
verso la macchina parcheggiata RIGOROSAMENTE in sosta vietata. Stefano propone
di passare a trovare i nostri amici di Castel di Sangro, ovviamente siamo
d'accordo. Presa l'autostrada si procede tranquilli, non abbiamo fretta, quindi
visitiamo anche gli Autogrill per ovvi motivi. Con alterne fortune. Lasciata
l'autostrada sui tornanti della statale il discorso inevitabilmente scivola sui
brutti ricordi dell'incidente che alcuni di noi hanno avuto anni fa. Pur non
essendoci all'epoca, anche senza conoscere gli altri ragazzi mi intristisco
pensando che anche una cosa apparentemente innocua come una gita per la squadra
amata può trasformarsi in una tragedia. Per fortuna le castronerie sparate
sulla geografia mi fanno subito pensare ad altro e torna anche il buon umore. Ed
ecco una doverosa parentesi, secondo l'Atlante De Agostini le città Italiane
più popolose sono le seguenti Roma c.a. 3.000.000 ab. Milano c.a. 1.604.000 ab.
Napoli c.a.1.200.000 ab. Torino c.a. 1.100.000 ab. Genova c.a. 800.000 ab.
Palermo c.a. 700.000 ab. Firenze "solo" 450.000 superata da Bologna
con c.a. 460.000 ab. Mentre Bari è indietro con c.a. 371.000 ab. Le città
siciliane seguono quest'ordine: Palermo, Catania, Messina, Siracusa. Chiusa
parentesi. E ridendo e scherzando se non ricordo male intorno alle 11:00
arriviamo a Castel di Sangro. Castel di Sangro, comune dell'Abruzzo (prov.
L'Aquila), a 800 m d'alt. nella valle del Sangro; 84,05 km²; 5.640 ab.
(Castellani). Aziende alimentari (molini, pastifici), tessili, del legno.
Lavorazione artigianale del ferro battuto e del legno. Nodo stradale e
ferroviario. Resti del castello medievale. Interessante cattedrale del XVII sec.
Museo civico. - St. Sorta sulle rovine dell'antica Aufidena, nel medioevo ebbe
il nome di Castrum Sari o Caracinorum, ma nel IXsec. i conti della Marsica vi
edificarono una fortezza con l'attuale nome; nel XVIII sec. ebbe titolo di
città. Scopiazzato spudoratamente dalla Rizzoli Larousse. Mi perdonerete?
Arriviamo con il sole ma un freddo che ci costringe a metterci i giubbotti! Dopo
l'incontro con Roberto prendiamo qualcosa all'Internet caffè del centro e
andiamo a salutare i ragazzi che stanno preparando gli striscioni per la partita
pomeridiana. Uno stadio che è un gioiello! Più bello di tanti stadi del
cuneese che anni or sono frequentavo in cittadine con 15/20.000 abitanti. Dopo
una foto ricordo lasciamo la nostra fanzine e ci avviamo verso Isernia. 30
chilometri che impegneranno a fondo la bravura del nostro pilota, Stefano!
Tornanti, curve a gomito salite e discese al 14% con un paesaggio da mozzafiato
con un aria irrespirabile perché l'abitacolo della macchina si riempie con la
puzza dei freni surriscaldati che ci stordisce. Ma anche quest'ostacolo lo
superiamo alla grande e all'improvviso ci troviamo nella città di Isernia.
Isèrnia [ò], città del Molise, capol. di prov., a 432 m d'alt., su uno
sperone tra i profondi valloni dei torrenti Sordo e Carpino, che formano il
Cavaliere, affluente del Volturno; 21.089 ab. (Isernini). Sede vescovile
(diocesi di Isernia-Venafro). La popolazione cittadina, in costante aumento, è
raddoppiata fra il 1951 e il 1985, stabilizzandosi poi intorno ai valori
attuali. Cattedrale neoclassica (campanile medievale con resti romani); fontana
Fraterna del XIV sec.; chiese medievali di San Francesco, rimaneggiata nel XVIII
sec., e di Santa Maria Assunta (detta delle Monache), in rovina; tracce delle
mura e di due ponti antichi. Museo comunale. I valloni sono scavalcati
rispettivamente dal grande viadotto Cardarelli (o La Prece), ad archi
sovrapposti, e dal colossale viadotto di Santo Spirito, uno tra i più notevoli
della rete ferroviaria italiana. Attività agricole (grande produzione di
cipolle, presentate nella tipica fiera di San Pietro, 28-29 giugno). Industrie
di paste alimentari, tessili, manufatti di plastica. Artigianato di merletti al
tombolo e di ceramiche artistiche. È l'antica Esernia. Divenuta capoluogo di
provincia con legge del 22 gennaio 1970, la città si è notevolmente
sviluppata, sia per la sua nuova funzione amministrativa, sia in seguito a nuove
iniziative commerciali e industriali (consorzio per il nucleo di
industrializzazione Isernia-Venafro, ecc.).
- La provincia di Isernia (1.529 km²) si estende sul Molise
occidentale (Mainarde, settore nordoccidentale del Matese, alte valli del
Volturno e del Trigno) ed è prevalentemente montuosa 92.219 ab. Fra il 1951 e
il 1971 la popolazione provinciale è diminuita del 21% come conseguenza
dell'esodo rurale e dell'emigrazione; negli ultimi venticinque anni si è
stabilizzata sul livello attuale. Attività agricole nella piana irrigua e ben
coltivata (olivi, viti) di Venafro e nella zona di Isernia, dove sorgono le
principali industrie: fonderie, industrie alimentari, ecc. Diffuso anche
l'artigianato del legno, dei metalli (fabbricazione di coltelli e di forbici),
del merletto e del ricamo, della ceramica. Grande è il potenziale turistico:
acque termali (Isernia, Venafro), monumenti e castelli (Monteroduni, Cerro al
Volturno, Pescolanciano, Acquaviva d'Isernia, Venafro, Carpinone), santuari (dei
santi Cosma e Damiano presso Isernia; dell' Addolorata presso Castelpetroso),
località di interesse archeologico (Castelromano, Longano, Pietrabbondante,
Isernia, ecc.). Numerosi sono i luoghi di grande interesse paesaggistico, che
potrebbero essere sfruttati per soggiorni estivi e per gli sport invernali; per
ora, tuttavia, a causa delle scarse attrezzature ricettive e di alcune
deficienze infrastrutturali, tali possibilità restano praticamente
inutilizzate. A Venafro il Museo nazionale, aperto dal 1979, raccoglie
interessanti reperti architettonici romani. Sono state istituite tre comunità
montane: Centro Pentria (con sede a Isernia), Alto Molise (Agnone), Sannio (Frosolone).
- Preist. Nei pressi della città è stato scoperto un deposito paleolitico,
databile a 700.000 anni or sono, sicuramente fra i più antichi rinvenuti in
Europa. È stato messo in luce un ammasso di grandi ossa e crani appartenenti a
bisonti, rinoceronti, ippopotami, orsi ed elefanti, giacente sotto uno strato
alluvionale. Il ritrovamento di manufatti litici documenta l'esistenza di
ominidi del tipo Homo erectus, dei quali tuttavia nessun resto è stato
rinvenuto. L'analisi del terreno di scavo ha rivelato tracce di attività
vulcanica e la presenza di un fiume, oggi scomparso. Sempre per gentile
concessione della Rizzoli Larousse. Alle 14:00 siamo allo stadio. Non mi
dispiace neanche questo stadio anche se non tutti del gruppo sono d'accordo. Il
sole splende la temperatura è mite un po' di vento non impedisce di goderci
questo pomeriggio tardo autunnale. Zodiaco trova il tempo per allenarsi come
ginnasta dopo che lo scotch finisce in un fossato che all'occorrenza si riempie
di acqua e che divide gli spettatori dalla pista d'atletica. Devo dire originale
come soluzione anche se personalmente avrei apprezzato la presenza di alligatori
che sicuramente avrebbero reso più interessante la performance del nostro eroe.
Finito di appendere le nostre pezze siamo pronti a sostenere la nostra squadra.
I tifosi dell'Isernia sembrano 500/600 di cui ultrà una sessantina. Si sentono
per tutta la partita con piccoli intervalli dove cerchiamo di inserirci pure noi
e facciamo quello che possiamo in quattro. La sufficienza secondo me lo
meritiamo ma forse Stefano potrebbe essere più obiettivo in questo visto la sua
esperienza. Subito il terzo gol, democraticamente decidiamo di tornarcene a
casa. Lo spettacolo offerto dalla squadra non è dei migliori e qua sono stato
decisamente di manica larga! Il viaggio è molto tranquillo ascoltiamo e
commentiamo la serie A alla radio, lo Zodiaco si fa la pennica post-partita per
rimettersi in forza per il derby, derby che il Bosniaco indovina in pieno
pronosticando un secco 2-0 per la Roma, sbagliando però in pieno il risultato
del DelleAlpi. Sulla Tuscolana sbarcano il Bosniaco e lo Zodiaco, mentre io
vengo accompagnato alla stazione di Settebagni dove sono venuti a prendermi mia
moglie e le mie figlie. Stefano cerca di portarsi a presso il mio giubbotto e lo
zaino che aveva nel bagagliaio ma lo fermo in tempo. Torno a casa a passare una
serena serata in famiglia dopo la mia prima trasferta contento di questa nuova
esperienza e penso con gratitudine a Stefano che 20 mesi fa circa invitandomi a
vedere la Lodigiani mi ha iniziato a questo mondo pieno di fascino.
Tomi - Ultrà Lodigiani