28/01/2001 Benevento-Lodigiani: il ritorno di Borgognoni
La nostra trasferta a Benevento è stata segnata dal grande
ritorno del nostro teorico ultrà Alessandro Oronzoni, più noto come
Borgognoni. Avvertito da lui stesso Sabato sera, non speravo completamente nel
fatto che venisse. Invece alle 8 in punto lo si vede arrivare da lontano, il
primo a notarlo è Marco: "Ma quello chi è, Borgognoni!?"...già,
lui, una pietra miliare del movimento ultrà della Lodigiani, noto soprattutto
per le sue grandi teorie sullo stadio e per la grande disinvoltura ed esperienza
con cui affronta il dibattito sulla droga. Saliti sul treno la prima perla è
quando, non essendoci posto sullo scompartimento, sale nel posto bagagli, tra le
risate di Lillo e Francesco. Piano piano Borgognoni prende confidenza con tutti,
legge una fanzine, guarda le nostre foto alla sua maniera che tutti sappiamo.
Dopo un pò l'unico dello scompartimento che non era di noi se n'è andato via
schifato del tutto, ora Borgognoni, sceso tra noi, si apre del tutto. Ci
racconta senza problemi le sue ultime esperienze ed il bello è che le riesce a
rendere una comica...alla fine non abbiamo resistito e ben presto, prima un pò
scandito e dopo un pò senza più problemi, gli dedichiamo il nostro inno di
battaglia cantato sin dalla trasferta di Battipaglia (se fa, se fa, Borgognoni
se fa...), apprezzato notevolmente dall'interessato. Scesi a Napoli ci regala il
meglio di sé in una rosticceria, in cui chiede se i calzoni contengono più o
meno lo strutto, dal momento che il buon Borgognoni è vegetariano. Altra perla
da un bancarellaro abusivo di libri a cui ha chiesto un libro assurdo di cui
nessuno di noi ricorda il titolo, stranito il venditore napoletano...prosegue il
viaggio di Borgognoni con ben in vista il suo berretto da Sherlock Holmes in
pile che non abbandona neanche d'estate, ed è l'unico elemento poco pulito
dell'originale vestiario di Borgo.
Sul treno per Benevento, tra un calmante e l'altro, Borgognoni
ascolta tutte le canzoni che in questi anni gli abbiamo dedicato, intervallati
da alcuni discorsi sulle pere valfrutta che hanno riscosso il consenso dei
numerosi viaggiatori del trenino sannita.
Da notare, andando allo stadio, i suoi consigli da uomo
d'esperienza (a scevè, se ciai o striscione dei schta in messo!!).
Arrivati Alessandro fa il lavoro che dà sempre gli compete, una
spasmodica scotchatura dello striscione e degli stendardi...il buon vecchio
Borgognoni non è cambiato!!
Durante il primo tempo si è messo a cavalcioni sullo
striscione ed ha anche cantato (elemento di novità). Tra primo e secondo tempo
va a prendere il sole nell'anello superiore, si abbiocca e riusciamo a
svegliarlo e a farlo scendere solo al 10° del secondo tempo, a cui assiste in
una certa trance spirituale.
Finita la partita, torniamo in stazione in pullman, ed anche
lì si fa apprezzare, stavolta parlando dei bucatini all'amatriciana, divertiti
coloro che hanno preso lo stesso pullman.
Sul treno del ritorno viene redarguito per il suo eccessivo
zelo dallo Zio che con fare autoritario lo ha azzittito, poi Oronzo è caduto
nel sonno.
Sull'ultimo treno, al cambio per Napoli, dà il meglio di sè,
facendo un'analisi dettagliata delle spade del medio evo, dicendo che avere tra
le mani una di esse è meglio di una scopata con la meglio fica...qui ci ha
lasciato un pò perplessi, in particolare a Francesco, ma le idee vanno comunque
rispettate.
Tornati a Roma finisce la prima trasferta del nuovo corso di
Borgognoni. Inutile dire che è stato un piacere per tutti, per noi che lo
conosciamo e per i nuovi che lo hanno potuto conoscere ed apprezzare.
Ora lo aspetta Pozzuoli in Coppa Italia!
Stefano-Ultrà Lodigiani