03/06/99 In Trentino a Pampeago a vedere Pantani al Giro
D'Italia
Il Pirata sta per tagliare il traguardo,eccolo davanti ai nostri striscioni
Il mondo ultras della Lodigiani coi suoi
personaggi è talmente
strano che solo a noi poteva venire l'assurda idea di seguire il nostro idolo
Pantani al giro d'Italia con tanto di striscioni(ci pare giusto)....il bello è
che Pantani l'abbiamo si seguito, ma era troppo semplice andarsi a vedere la
tappa del Gran Sasso in Abruzzo o una tappa più vicina....eh no!
Visto che a noi piace complicarci la vita Pantani l'abbiamo seguito nel lontano
Trentino e per giunta all'arrivo di Pampeago, paesino del Trentino di 50
abitanti circa che sta in alta montagna e che si raggiunge solo con una strada
inaccessibile. Abbiamo studiato a lungo la tappa da vedere e solo quella di
Pampeago ci sembrava una tappa quasi inaccessibile, insomma adatta alle nostre
imprese. Così con molto entusiasmo la nostra macchina parte il 2 sera, di
Mercoledì, destinazione Trentino-Pampeago. Immensa la nostra scorta di viveri
addirittura sproporzionata, tanto che molta roba sarà frullata via dal
finestrino a fine viaggio. Partiti da via Tiburtina prendiamo l'autostrada, si
viaggia di notte rimanendo svegli e parlando più che altro dei fatti nostri ma
anche di come cazzo abbiamo fatto a partire per un'impresa simile. Trascorsa la
notte a viaggiare la mattina ci concediamo una brevissima pausa per le vie di
Bologna, ed è molto bello vedere la città viva con uomini e donne che vanno a
lavorare, studenti che raggiungono le loro scuole e noi....senza fare un cazzo,
anzi che ci stiamo divertendo come matti. Finita la sosta a Bologna si prosegue
a tutta birra verso il Trentino con traffico molto fitto a causa dei pendolari
che vanno a lavorare e noi(aridaje)in condizioni di puro relax. Nonostante gli
ingenti viveri dobbiamo rifornirci all'autogrill, è una cosa più forte di noi.
La giornata è splendida e imboccata l'autostrada per il Brennero tutto diventa
più bello, il paesaggio montagnoso in primis. Prendiamo dopo un pò l'uscita di
Ora, in provincia di Bolzano e prendiamo la statale 48 che si dilunga sul
confine tra Trentino e Alto Adige. Più ci avviciniamo e più vediamo ciclisti
in grande forma con una panza immensa e con la bandana di Pantani che hanno
preferito la bici come mezzo per avvicinarsi al traguardo.....inutile dire che
si sono sorbiti tutti le nostre pesanti derisioni gratuite, del tipo"a panzò,
ma che te credi de esse pantani?"o"pedala pedala che mò arivi",
c'è chi l'ha presa più bene e chi se l'è presa a male. Dopo chilometri
interminabili di statale iniziamo a vedere i primi cartelli del giro e subito
entriamo in quello che poche ore dopo sarà il percorso dei ciclisti. Arriviamo
a Cavalese e da lì inizia una salita assurda verso Pampeago stretta stretta.
All'inizio della salita c'è il primo blocco della Polizia che non fa passare,
non si sa come, ma dopo un giro assurdo passando per delle case private tirolesi
sbuchiamo di nuovo sulla salitaccia di Pampeago...fa fatica la macchina e
figuriamoci poi i ciclisti! A 6 Km dal traguardo c'è però un altro blocco e
stavolta non si passa sul serio nonostante le proteste di molti....i vigili
parlano chiaro,o si aspetta lì il passaggio del giro o si fanno 6 Km di
salitaccia a piedi e ,nel nostro caso, con 2 zaini pieni di viveri e di
stracciume della Lodigiani. A quel punto non sappiamo che fare, un pezzente
locale per fortuna ci dà la dritta giusta: andare a Predazzo e da lì prendere
la funicolare che porta a Pampeago, riaperta proprio quel giorno per il giro.
Così ci defiliamo, riprendiamo la 48 fino a Predazzo,e dopo un pò di
smarrimento raggiungiamo la funicolare che per fortuna funziona davvero. Posiamo
la macchina nel parcheggio e prima di prendere la funicolare c'è il chiosco
della Mercatone Uno con la roba di Pantani che assaltiamo selvaggiamente facendo
bella spesa. Finalmente si prende la funicolare dopo aver sganciato altre 20000£
e si parte! Più saliamo e più ci aumenta il senso di vuoto, noi per passare il
tempo apriamo lo striscione Lodigiani Roma sulla funicolare e iniziamo a
inneggiare alla nostra squadra e prepariamo qualche coro per Pantani. La
funicolare sale sempre più e inizia a fare un pò freschetto data l'immensa
altitudine(avremmo toccato persino i 3000 metri), poi fortunatamente all'ultimo
cambio per Pampeago si riscende. Ma non è finita qui... per arrivare al
paesino ancora 1500 metri di montagna scoscesa senza neanche uno stralcio di
sentiero, vabbè, tutti a piedi sulla montagna, una ripida discesa che al
ritorno sarà un'interminabile salita. Comunque si arriva al paese molto ma
molto piccolo ma affollato per l'occasione. Dopo un breve rifocillamento e
rifornimento pellicole fotografiche inizia il toto striscioni, iniziamo a
camminare avanti e indietro sul traguardo per sistemare gli striscioni, c'è
poco posto a causa degli sponsor e non sappiamo veramente cosa fare. Intanto il
traguardo viene chiuso alle gente e in pista rimangono solo giornalisti, addetti
ai lavori, organizzatori, autorità...e noi! Evidentemente ci hanno scambiati
per addetti ai lavori dati gli striscioni in mano. Il problema persiste e alla
fine alcuni addetti ci intimano di andarcene...mai senza aver prima appeso gli
striscioni! Così per risolvere il problema andiamo a parlare con gli
organizzatori e alla fine viene chiamato l'organizzatore del giro d'Italia in
persona per risolvere il problema degli striscioni della Lodigiani.
L'organizzatore senza dire una parola fà un giro sul pezzo conclusivo, torna da
noi e ci indica uno spazio..."mettetelì lì" ci dice, e grazie alla
sua parole vane sono le proteste della gente quando piazziamo i nostri
striscioni in rigida sequenza: a 30 m dal traguardo piazziamo Lodigiani Roma da
una parte con le vive proteste della gente che assiepata sulle alte transenne
vedeva sparire la propria visuale sul tracciato...."ce l'ha detto
l'organizzatore del giro di mettere gli striscioni", nessuno ha osato dire
una parola e molta gente è stata costretta a spostarsi per i comodi nostri.
Dalla parte opposta di Lodigiani Roma invece avendo più spazio appendiamo
tutto: si inizia con lo striscione OF Lodigiani, accanto viene messo lo
striscione Ultras rosso e come ciliegina sulla torta tra i 2 striscioni abbiamo
messo lo stendardo storico, quello col gladio.Ad un certo punto un distinto
signore ci chiama dalle transenne e ci dice:"Io vi riconosco, siete gli
Ultras Lodigiani, già vi ho visto in Trentino 3 anni fa al triangolare con
Trento e Cagliari".Avuta questa ennesima prova di notorietà e finiti di
piazziare gli striscioni ci posizioniamo su Lodigiani Roma arrampicandoci ben
bene sulle transenne e soprattutto piazziamo le macchinette fotografiche verso
gli striscioni in attesa che lì vi passi il Pirata. Manca ancora tempo, e così
tra una birra e l'altra iniziamo a fomentare cori per Pantani che piano piano
inizia a seguire tutta la gente. Molti i regali che davano al traguardo
nell'attesa dei ciclisti: noi ci siamo presi dei sombreri, delle tube, berreti
da ciclista, bandierine, penne, bolle di sapone e vari souvenir in regalo . Il
maxischermo intanto segue la gara....e inizia la salita di Pampeago, dopo un pò
fugge Pantani e da lì alziamo il coro "Pantani alè"sulle note della
marcia trionfale, seguito anche solo con le mani dai circa 500 spettatori forse
più assiepati sul traguardo....iniziamo a inneggiare a Pantani e molto
successo ha il coro"Marco Pantani, c'è solo Marco Pantani"oramai il
traguardo per il Pirata in fuga si avvicina e finalmente passa davanti agli
striscioni a tutta velocità e arriva al traguardo! E'il trionfo e noi andiamo a
festeggiare Pantani sul podio, dove rialziamo con grande successo i cori per
Pantani che ringrazia per l'affetto dei sostenitori. Subito dopo si smontano gli
striscioni e si rifanno i bagagli e a causa dei regali del traguardo siamo
ancora più appesantiti di prima, si rifà la salitaccia verso la funicolare e
stanchi morti riprendiamo la macchina e a fatica torniamo a Roma senza
imprevisti, trovando solo un pò di fila sulla statale Trentina. Il ritorno a
Roma alle 5 di mattina per la gioia del nostro sonno.
A fine di questa esperienza siamo
veramente soddisfatti di aver fatto questo viaggio per seguire un nostro grande
idolo come Pantani, anche se senza le nostre pezze sacre il viaggio ci sarebbe
sembrato vuoto. Chissà che qualcuno l'anno prossimo non riprenda la nostra
idea! Comunque noi al giro d'Italia ci saremo nuovamente, magari in più unità
e comunque andando sul traguardo più lontano e più duro da raggiungere!
Ecco le altre foto della tappa: