"Voce in Capitolo"numero 67 

 

Dieci persone che parlano fanno piu’ rumore di 10000 che stanno in silenzio (Napoleone)

 


La tifoseria più sfigata del mondo 

Vita dura quella di tutti gli Ultrà della Lodigiani. Costretti da tempo immemore a seguire una squadra che prima fa fatica ogni anno a raggiungere la salvezza e poi inizia di continuo a retrocedere, salvo poi essere ripescata per il rotto della cuffia tra i professionisti e poi di nuovo salva all’ultima giornata, finalmente, sembrava che per noi suonasse l’ora della carica e della riscossa. Niente di tutto questo. Nel momento in cui la Lodigiani diventa uno squadrone pronto per tornare in C1, nel momento in cui una dirigenza piena di soldi finalmente la acquisisce e nel momento in cui iniziamo a respirare il profumo delle prime vittorie...la Lodigiani...non è più Lodigiani. Come tutti sapete, ora, davanti al nostro, c’è un altro nome, innominabile, antipatico, che usurpa una parte, se non la maggior parte, di una storia sudata su grandi e piccoli palcoscenici del calcio. Proprio così. Alcuni hanno deciso che la Lodigiani non deve più esistere o, meglio che vada, non deve più essere sui riflettori, in nome del Dio denaro e della Dea immagine. La nostra tifoseria, esigua, bistrattata, a volte scoglionata, e più volte destinata alla morte salvo poi risorgere in extremis, ha dato la sua pronta e agguerrita risposta, anche se in molti manco sapevano delle nostre battaglie per il nome e per la storia della AS LODIGIANI CALCIO 1972. Per fortuna un manipolo di ragazzi che ora costituisce appieno il direttivo di questo gruppo, ha iniziato a dare del filo da torcere a questa nuova dirigenza che, volente o nolente, ha dovuto iniziare a prendere sul serio le nostre istanze. Ben lungi dal contraddirsi, dal vendersi, e dal leccare il culo a qualche personaggio e pur tra tante indecisioni gli Ultrà Lodigiani hanno anche parlato con questo gruppo dirigente (che su questa fanzine sarà semplicemente l’Innominato), provandogli a far capire il nostro punto di vista e anche a fargli capire che loro, in fondo, senza la Lodigiani non sono nessuno. Pertanto, se ci sarà una forma di collaborazione tra noi e gli innominati, questa sarà solo volta a tifare l’AS LODIGIANI 1972, a portare ovunque il nostro striscione AS LODIGIANI 1972, e a intraprendere ogni tipo di iniziativa affinché nulla di quella che è la storia della terza realtà calcistica capitolina (la prima a livello giovanile) vada dispersa. Un compito che ci vede a tutti schierati in prima linea, anche se siamo coscienti che, per adesso, saremo molto pochi. Questa sarà non solo una stagione all’insegna della AS LODIGIANI 1972, ma sarà anche la stagione, speriamo, di un revival degli ULTRA’ LODIGIANI 1996. Una stagione che, con l’aiuto dei risultati della nostra squadra e con la bravura dei ragazzi che se la sentono di continuare questo discorso, deve riportare non solo il grande pubblico al Flaminio per sostenere (solo ed esclusivamente) la AS LODIGIANI 1972, ma deve rinfoltire nuovamente i ranghi di un gruppo che ha un tremendo bisogno di un forte ricambio, di linfa nuova per continuare a vivere e per diventare sempre più indipendente. Siamo coscienti, io per primo, degli errori fatti in passato e cercheremo in tutti i dannati modi di non rifarli. Chi se la sente metterà durante l’anno lo stesso sudore che è stato speso per lo striscione AS LODIGIANI 1972 . Invece, chi non se la sente più di continuare questo discorso o prevede una sua stagione in tono minore dovrà dircelo apertamente come ha già fatto qualcuno. Farlo è un discorso di correttezza verso che in questo gruppo crede ancora. Non ha senso continuare a contare su gente che invece a questo gruppo e a questa tifoseria non ha nulla da dare. A chi resta, gli si chiede solo qualche sacrificio e un po d’entusiasmo, perché, in fondo al nostro cuore, siamo sicuri del pronto riscatto di un gruppo che tanto ha sofferto e che merita le giuste soddisfazioni. E voglio ricordare, che se questa squadra salirà, a fine anno, il merito non sarà degli innominati, ma sarà da dividere fra tante persone. Sarà merito del nostro fondatore Giuseppe Malvicini, che nel 1972 non fondò solo una squadra, ma un modello unico da seguire in tutto il mondo (senza esagerazioni). Il merito sarà di quei dirigenti storici come Bonucci, Ceci, perché no, di Borgia, di Zio Sagramola e di molti altri che hanno dato tantissimo per questa società. Il merito sarà del grande condottiero Attardi purtroppo non più tra noi ma che ogni tifoso della Lodigiani porterà sempre nel cuore. Il merito sarà di quei giocatori che nella nostra storia, tra annate esaltanti, deludenti, e mediocri sono sempre arrivati a fine partita sempre con la maglia sudata. Ma, soprattutto, il merito sarà di tutti quei ragazzi che nel corso degli anni hanno portato uno striscione che rappresentava e rappresenta tanti ideali, tante storie, tanti momenti di vita vissuta, tante delusioni e poca gloria, ma sempre una voglia matta di distinguersi da questa società sempre più piena di reclusi omologati e sempre più vuota di gente libera. Se non saliremo in C1 per noi poco cambierà, perché noi siamo gli Ultrà Lodigiani, gente che preferisce vincere il proprio campionato ultrà piuttosto che quello sul campo. Gente che muore di nostalgia di un calcio e di un movimento ultrà che, ahimé, non ci sono più. ...non si arrende!

Stefano - Ultrà Lodigiani


Che estate è stata? 

Ed anche un'altra stagione è iniziata, personalmente è la seconda da Ultrà Lodigiani…Direi che a questo punto si può anche trarre un bilancio dell'estate appena trascorsa, per noi è stata una stagione abbastanza rovente caratterizzata dalla battaglia contro la dirigenza Cisco (alias calcio moderno…) e quindi contro il cambio di denominazione dell'AS LODIGIANI 1972, battaglia combattuta a suon di striscioni, ultimo dei quali, recante il nome della nostra società, farà il suo esordio in casa oggi, sulla balconata del Flaminio, non so se sinceramente sia servito a qualcosa anche perché come spesso accade a noi, la protesta è stata portata avanti da poche persone, è stata una sorta di Davide contro Golia… Ma del resto non potevamo neanche stare fermi ad osservare imperterriti ciò che di disgustoso stava accadendo, l'ennesima testimonianza che il calcio è ormai arrivato alla frutta…Già , parole dette e ridette, ma purtroppo chi ha negli occhi le corse di Pruzzo sotto la Sud, i tamburi, le bandiere, i fumogeni e i capelli lunghi degli anni '80, è difficile abituarsi ai giocatori ed alle curve senz'anima, è difficile abituarsi alle cene tra tifoserie un tempo acerrime rivali…E' stato ed è vomitevole vedere il nostro simbolo sfregiato da quelle righe verdi, è stato ed è vomitevole il nome Cisco Lodigiani, palese figlio del calcio-imprenditoriale, è stato ed è vomitevole chi ad Olbia ci ha mandato un corruttore, è stato ed è vomitevole macinare i km in trasferta e non raccogliere nemmeno un saluto dai giocatori dopo essersi sgolati in 5, ma del resto questo calcio meriterebbe solo una grande secchiata di merda, ma noi non possiamo…siamo Ultrà !Non possiamo abbandonare il nostro campo di battaglia, gli spalti, sarebbe solo un vile asservilirsi a questo calcio un po' ridicolo e molto deprimente…In tutti i modi è stata un'estate contrassegnata anche da bei momenti, in primis dalla bella amicizia nata con Daniele dei Warriors Albalonga e le conseguenti visite nostre a loro domicilio e viceversa, a Daniele vanno i nostri ringraziamenti per averci aiutato nell'attività di contestazione, per aver partecipato con noi allo Spagnolo e per essersi sempre interessato a noi, noi della nuova guardia sentiamo molto l'amicizia con Albano, e approfitto dello spazio per salutare tutti i ragazzi biancoblù ! Di questa estate poi non dimenticheremo certo lo Spagnolo, dove con una squadra carente in ogni reparto non abbiamo ribaltato nessun pronostico perdendo in goleada la gara con la Roma e di misura, 1-0, il match con la Lazio, uscendo quindi al primo turno, tutta colpa di quel lurido verme del Tassinaro…!In fine ci sono state le belle trasferte di Latina e soprattutto quella di Olbia, dove il gruppo è approdato con la sua consueta goliardia che lo contraddistingue… che dire di questa stagione che ci apprestiamo a vivere? Beh dal punto di vista squisitamente ultrà direi che oggi ne abbiamo una sintesi, troveremo quasi sempre tifoserie scoglionate se non addirittura assenti, e questo non è di certo di stimolo… Non è che vogliamo fare i superbi o gli altezzosi del mondo ultrà…Ma Lodigiani-Sansovino ti fa venire proprio il latte ai coglioni! Sarà difficile come sempre, come sempre ci saranno parecchie discussioni, ma speriamo che come sempre dimostreremo chi siamo, un gruppo di zozzoni, accattoni, pezzenti e… napoletani! In fine vorrei rivolgere un affettuoso saluto a tutti i ragazzi che sono passati in questo gruppo dando tanto per la causa, e che ora si sono fatti da parte, è anche grazie a loro se oggi possiamo ancora appendere le nostre pezze e sostenere l'AS LODIGIANI 1972…ULTRA' LODIGIANI 1996: NOI SIAMO LO SPLENDIDO VIVERE IN UN MONDO DI MORTI!

PS: Invito tutti gli Ultrà Lodigiani e non, ad offendere di continuo senza pietà sia il Tassinaro che il Valoroso!

Simone Ultrà Lodigiani 1996


Presentazione del girone B

Mi ero ripromesso l'altra stagione di fare un articolo per la prima partita in casa di quest'anno, credendo di essere ben preparato su squadre, giocatori, obbiettivi e possibilità inerenti il girone C della C2, invece il cambio di girone alla fine direi nemmeno tanto clamoroso o inaspettato mi crea qualche difficoltà ma lo farò lo stesso anche perché le serie minori mi piacciono particolarmente. 
Incominciamo col dire che il girone B tra i tre gironi della serie C2 è quello notoriamente più facile con squadre di scarso valore provenienti tra l'altro da realtà piccole: basta confrontare alcune squadre con altre di medio valore del girone del sud; CuoioCappiano, Sansovino e Castelnuovo con Cavese, Nocerina e Latina…per non parlare poi della realtà del tifo che non è minimamente paragonabile tra squadre del centro e tra quelle del sud! La Lodigiani si affaccia al nuovo girone ( non del tutto nuovo in quanto anni fa ai tempi della C2 ci ha già militato ) con grandi ambizioni e dichiarati obbiettivi di promozione. A sostegno di ciò è sufficiente ricordare che è stata allestita una formazione in qualche reparto da categoria superiore ( l'attacco soprattutto ) con acquisti importanti fatti non solo quest'estate ma già dall'anno scorso, la società vuole la promozione a tutti i costi sempre per inseguire quel lontano sogno chiamato serie B e con i suoi soldi e il suo peso sembra che la C1 sia già ad un passo, anche gli addetti ai lavori ne sono convinti che questa è una delle più forti del gruppo e che dovrebbe raggiungere la promozione. Occhio però a non illudersi: la strada sarà lunga e non priva di difficoltà , meglio rimanere umili e realisti. Il Ravenna potrebbe essere una insidiosa rivale, almeno per la fama e la storia che ha sulle spalle: l'altra stagione partì malissimo restando in zona play out poi fu autore di una grande risalita sfiorando i play off. Il Fano è tra le squadre da non sottovalutare poiché la società aveva l'obbiettivo di agguantare la serie C1 entro il 2006 per poter giocare l'anno del centenario ( stagione '05-'06, la prossima ) proprio in C1, quindi quest'anno cercherà la promozione. Tra le squadre da zona play off posso riportare il San Marino in primo luogo: i biancoazzurri vengono da un buon campionato sempre ai vertici della classifica ma finito con la semifinale Play off, resta da vedere che mire hanno per questo campionato. Le altre 2 squadre giunte ai play off sono state il Gubbio e il Gualdo. Il Gualdo potrà ritagliarsi uno spazio importante perché la società è abituata a categorie migliori ( anni e anni di C1 con vari campionati e promozioni sfiorate perdendo ai play off in semi o in finale ); il Gubbio mi coglie un po' impreparato ma potrebbe confermarsi anche in questa stagione, in quella scorsa perse contro la Sangiovannese in semifinale. Tra le neopromosse occhio alla Massese che proviene da un campionato di serie D letteralmente dominato: supportata da un buon pubblico la squadra di Massa non dovrebbe soffrire il cambio di categoria e a mio avviso potrà fare benissimo quest'anno, i play off ci possono stare. Dopo queste formazioni ce ne sono numerose di livello medio, naturalmente mi baso molto sulla scorsa stagione, quindi ci saranno di sicuro delle “smentite”, ma su per giù dovrebbero essere queste: Forlì, la sorpresa della scorsa stagione CuoioCappiano, Aglianese, Castelnuovo Garfagnana, Sansovino, la neo-promossa Castel San Pietro, proveniente da un'ottima stagione in serie D terminata con un primo posto senza rivali. Oltre a queste squadre che reputo da centro classifica, parliamo di quelle che l'anno scorso sono andate male e di quelle che secondo me avranno diversi problemi quest'anno. La Carrarese proviene da una pessima stagione ma potrebbe ritagliarsi uno spazio importante in questo mediocre girone: Carrara forse merita la C1, almeno per tutti gli anni in cui ci ha militato. Anche il Montevarchi, ripescato dopo la retrocessione della scorsa stagione, parte in sordina ma è comunque da tenere d'occhio. Le rimanenti per me sono da zone basse e a rischio: parlo dell'Imolese, anche lei mi pare ripescata dopo la recente retrocessione, del Bellaria, per cui vale lo stesso discorso fatto per l'Imolese, cioè ripescata, e del Tolentino; il club cremisi parte un po' in ritardo a mio giudizio ma non escludo delle sorprese, cosa che vale anche per le altre squadre. 
E' proprio questo il punto: di sicuro la mia presentazione vuole farci ambientare nel nuovo girone ( novità tra l'altro che può portare degli stimoli ) e non di prevedere le posizioni delle squadre. D'altronde in primo luogo non sono un santone che vede e prevede, in secondo luogo, se sapessi di certo come giocheranno tutte le squadre del campionato, credete che invece di scrivere un articolo per la fanza a quest'ora non starei a giocarmele alla snai??

Pietro-Ultrà Lodigiani 


Prae scriptum: pur non condividendo il contenuto dello scritto, abbiamo deciso di pubblicarlo ugualmente. Questo perché, aldilà della crudezza di quanto può essere espresso, siamo in democrazia ed è giusto dare spazio alle idee di tutti. Anche a quelle sbagliate.

 

L’ultimo ululato 

Questa ultima estate, oltre alle solite notizie sul caldo, gli incendi, i cani abbandonati, la politica e vario gossip, ha fatto entrare prepotentemente alla ribalta un personaggio odiato da tanti, ma presto, amato anche da una piccola minoranza. Sto parlando di Luciano Liboni, ai più noto anche come “Lupo Solitario”. Una vita spesa tra rapine, inseguimenti, sparatorie, e tanta violenza. Eppure io, personalmente, ho cominciato ad ammirare questo personaggio, ho tifato per lui e per la sua fuga, ho provato un profondo dolore quando è stato ucciso. Per molti è stata una gioia sapere della morte del lupo, la donna che lo ha indicato ai vigili (spia) è diventata un’eroina, le guardie che gli hanno sparato (alla testa, altro che cercare di prenderlo vivo) su tutti i giornali come se, ad ammazzare un uomo, per quanto pericoloso, abbiano fatto una gran cosa. Sulla tifonet, covo virtuale di quello che il mondo ultrà è diventato, quasi unanimità nella condanna a chi ha difeso attraverso messaggi nella rete, volantini, e scritte sui muri, il Lupo. Come già detto, io l’ho da subito pensata controcorrente. Ammetto di aver ammirato quest’uomo in fuga che ha lanciato la sua sfida estrema all’ordine costituito e alle regole di questa società, e, se non l’ha fatta franca, è stato solo perché si è macchiato di troppo sangue. Al contrario di tanta gente che ne ha fatto le lodi, io non ho ammirato questo personaggio perché ha ammazzato un carabiniere. No, sul momento, mi è sembrata una storia come tante, una di quelle storie che, a forza di sentire il telegiornale, ci fai l’abitudine al punto che non ti sorprendi più di nulla. Liboni per me è diventato un mito quando ho letto la sua scheda su più siti internet. Sulla cresta dell’onda dei ricercati dal 1990, o anche prima, Luciano Liboni è stato protagonista di furti e rapine clamorose, di incredibili inseguimenti e, dopo il tentato omicidio contro un benzinaio, è diventato uno dei più noti fuggitivi che l’Italia abbia mai conosciuto. Da subito quello che mi ha affascinato è che, uno come lui, bene o male, non l’hanno mai preso. Rapinava, con successo, e faceva perdere le sue tracce. Se qualche guardia lo fermava, sparava e spariva. Un uomo sicuramente violento, ma la sua violenza mi è sembrata la stessa violenza di una persona come tante che ha però trovato il coraggio di ribellarsi al copione già scritto di questa società. Un copione che ci vuole tutti bravi cittadini, schiavi di un sistema che ci mette in catene e ci fa subire di tutto, un copione che ci propone una società falsa, ipocrita e perbenista solo a parole, ma fatta invece di veri figli di puttana che dietro la loro bella maschera nascondono l’animo delle persone marcie. Nelle gesta di Liboni ho sentito una voglia di ribellione, nello stesso tempo, quella solitudine che possiamo provare tutti noi, quella solitudine che ci fa sentire veramente soli nel vero senso della parola, senza donna né amici. Una solitudine che a volte ti schiaccia talmente tanto che non ti dà la più minima forza di ribellarti a ciò che stai subendo. Una solitudine che proviamo tutti. Lui invece ha reagito, prendendo la sua pistola e iniziando una corsa che sa di libertà, una corsa che può sembrare quella di un folle ma che in realtà è la corsa di un uomo lucido e che ha deciso di uscire prepotentemente dagli schemi. Costi quel che costi. Una persona che poteva lavorare come tutti e guadagnarsi i suoi soldi e che, invece ha preferito “guadagnarseli” a suon di rapine, rapine dal bottino pesante. E, credo, meglio rubare come fa lui, da uomo libero, che sudare tutto facendo una vita da schiavo sottopagato. In fondo ogni sua azione sapeva bene, il Lupo, che gli poteva costare la vita. Il Lupo non era un uomo come tutti, era una persona libera. Una persona che ha fatto le proprie scelte e ne ha pagato le conseguenze. Una persona che non si fidava di nessuno se non del proprio istinto, che gli ha permesso di sopravvivere a lungo nonostante la sua latitanza, a bordo di una moto, per lo più. Il Lupo, una persona che, nonostante fosse l’uomo più ricercato d’Italia, girava nella nostra città senza farsi notare, sapendo bene di quanto la gente, per lo più, si faccia i cazzi suoi. Purtroppo Luciano Liboni, non ce l’ha fatta di coronare il suo sogno di una vita spericolata e di scappare per sempre da questa vita di merda. E’ stato freddato in una mattina di Agosto qui, a Roma. Pensai quel giorno: uno come lui meglio morto che in carcere, anche lui avrebbe preferito così. Caro Lupo, che la tua vita sia stata giusta o sbagliata, io non ti condanno, e ti ringrazio per avermi fatto sentire un uomo libero e mi immedesimavo nella tua folle fuga. Ti ringrazio per aver tentato l’impossibile in una società dove l’uomo è sempre più controllato. Ti ringrazio per avermi fatto capire che anche un uomo da solo può ruggire. Ti ringrazio perché per me sei stato il simbolo di una ribellione che ormai, in questa società stanca e repressa, non tenta più nessuno. Ti ringrazio perché mi hai fatto sentire un uomo che può ancora essere libero. Ti ringrazio perché, malgrado la tua violenza, non hai mai abbassato il capo dinnanzi a niente e nessuno e hai corso senza fermarti e senza guardare in faccia a nessuno. Ti ringrazio perché nella vita, i ribelli come te, servono a rendere migliore la nostra realtà visto che noi, ribelli, lo siamo solo a parole. Che tu stia in un angolo di paradiso, o nelle fiamme dell’inferno, o nel semplice caos primordiale, spero che ti giungano le parole di chi, comunque sia andata, non ti ha mai giudicato male e di chi ti ha elevato come simbolo. Non solo io, ma tanti ragazzi che hai fatto sognare e scappare, un po come te, dalla grigia e triste realtà quotidiana.

Non firmato - Ultrà Lodigiani


Tifosi ospiti: i Savinesi

 

Esordienti assoluti qui al Flaminio, i sostenitori del Sansovino sostengono la squadra di Monte San Savino, provincia di Arezzo. Tifoseria alquanto esigua data anche la grandezza del paese, è comunque abbastanza continua nel sostegno ai propri colori. Dallo scorso anno tra i professionisti grazie ad un ripescaggio, nella prima stagione di C2 hanno effettuato numerose trasferte (non sappiamo dire se tutte o meno) e in casa riescono a costituire un buon gruppetto che non ha nulla da invidiare ad altre tifoserie minori toscane. I gruppi ultras dovrebbero essere, se non erriamo, Ultras e Verri. Non ci risulta abbiano una colorazione politica. Nessun gemellaggio ufficiale, hanno un’amicizia coi ragazzi di Grosseto, mentre le rivalità sono con Sangiovannese, Tivoli e la vicina Chiusi.


Trasferte flash


25/08/2004 Latina (Coppa Italia): 8 unità presenti a Latina in infrasettimanale. Presente un rappresentante Warriors Albalonga. Tifo buono per tutti i 90 minuti. Zitti e seduti i Latinensi.
1/09/2004 Olbia (Coppa Italia): ottima presenza in 7 in terra sarda. Buon tifo per tutta la partita. Presente un infiltrato degli Innominabili. Tifo un po a sprazzi per gli Olbiesi con lo striscione Olbia 1905 e Brigate Bianche.. Buoni considerato il valore della partita.
12/09/2004 San Marino: presenti 11 unità nell’Olimpico di Serravalle. Esordio dello striscione AS LODIGIANI 1972. Buon tifo da parte nostra quasi senza soste. I pochi sammarinesi fanno un buon tifo nonostante la loro squadra passi subito in svantaggio.


Comunicazioni


- Pur col calendario modificato la Lodigiani giocherà, come già previsto dal primo calendario, anche la prossima in casa, col Castel San Pietro, con inizio sempre alle ore 15. La prossima trasferta sarà Forlì tra due settimane.
- Quest’anno riprende l’usanza delle riunioni. Per ora non settimanali ma prima di ogni partita casalinga. Pertanto la prossima riunione sarà Martedì 21 alle ore 21.30 in Birreria Marconi. Ricordiamo a tutti che le riunioni, anche se a volte non si dice moltissimo, sono importanti anche per iniziare a vedersi aldilà della semplice partita domenicale.
- Da oggi sono pronte le nuove sciarpe degli Ultrà Lodigiani. Il prezzo fissato dal Cerveteri è di 15 Euro originari. L’invito è di trattare per ottenere uno sconto del 33%. Quello che avanzerà dai soldi delle sciarpe non andrà nelle buone mani del Cerveteri ma verrà devoluto in beneficenza a favore degli Ultras dell’Iraq.
- Solito invito, forse ripetitivo, ma mai banale e scontato, a scrivere qualche riga per la fanzine. Più firme abbiamo e più la fanzine vuol dire che è riuscita.


Voce in Capitolo, fanzine non sponsorizzata e non a scopo di lucro e fotocopiata in proprio.


Voce in Capitolo numero 67
Chiusa il 17/09/2004 alle ore 12:42