"Voce in Capitolo"numero 51
Dieci persone che parlano fanno piu’ rumore di 10000 che
stanno in silenzio (Napoleone)
Che Lodigiani sarà? Basta che sarà Lodigiani
Dal titolo forse si dovrebbe capire tutto il senso dell'articolo che mi accingo a scrivere. Riassunto delle puntate precedenti. Nel 2000 dopo anni e anni di sana gestione Borgia-Malvicini la Lodigiani passa al gruppo Longarini che anno dopo anno si interessa sempre meno delle sorti della squadra fino ad arrivare, nel 2003, alla retrocessione nel campionato nazionale dilettanti. Sembra la fine per la terza forza della capitale quando la buona sorte sembra ricordarsi dei colori (speriamo ancora per molto) biancorossi. In un primo momento si viene ripescati, giustamente, in C2. In un secondo momento esce di scena la vecchia dirigenza e subentra il “POTENTE” gruppo del Cisco. A questo punto la domanda sorge spontanea? La Lodigiani rimarrà Lodigiani o diventerà Cisco? Tra le due visioni, io, da un punto di vista comtiano, mi schiero con i positivisti. Non perché sia troppo soddisfatto del gruppo che è entrato nella Lodigiani ma per il semplice fatto che non se ne poteva più della mala gestione della vecchia dirigenza. Chi non ricorda i tecnici sbagliati(Orazi-Righetti-Petrelli-Pannunzio….. cioè uno che se chiama Fiorino po' allenà in C1???), i giocatori presi a febbraio con la pancetta da dopolavoristi (Cavezzi), i veterani dell'ultima stagione che si sono venduti più di una partita (gente non lo dico tanto per scrivere… lo so per certo due ex di serie A l'anno scorso hanno intascato un bel po' di soldi con questi giochini). Torniamo comunque alla Lodigiani di quest'anno, una Lodigiani completamente nuova, fatta eccezione per il buon Francesconi, quella che si presenta alla prima partita giocata in casa contro il Gela. Una Lodigiani che, finalmente, compra giocatori senza ricorrere sempre e comunque alla lista gratuita. Una Lodigiani che ha come direttore tecnico il gaucho Morrone e come allenatore il giovanissimo Fratena.
La prima volta che sono venuto al Flaminio è stato il 31 agosto del 2000. Arrivai un po' tardi, non conoscevo gli Ultrà Lodigiani e vidi tutta la partita con un mio amico nel settore ospiti perché se pagava de meno(me so fatto fa pure il ridotto e uno non me voleva fa entrà perché diceva che ero grande e che dovevo fa il militare…terribile). Era Lodigiani-Torres. Mi ricordo tutto ancora come se fosse ieri. Vantaggio della Lodi con Manca di testa, pareggio della Torres con Guarnieri, Karasavvidis porta in vantaggio i sardi, ma è ancora Manca con una splendida punizione a pareggiare i conti. Dopo un rigore sbagliato da Lucidi è proprio il Bomber a servire Sanetti per l'assist per il più facile dei gol. In questa partita mi sono innamorato della Lodigiani. Era un'altra Lodigiani. Era la Lodi delle Magiche parate di Bifera, la Lodi della classe di Vigiani, dell'esperienza di Pellegrino e Ferrara, della sagacia tattica di Pratali, era la Lodi della coppia gol, se così si poteva chiamare… Lucidi-Manca.
Da quel giorno non ho mai smesso di seguire la Lodigiani. Certo non mi considero un Ultrà a tutti gli effetti, non lo sono e forse, anzi sicuramente, non lo sarò mai. Perché vivere da Ultrà è una cosa che non posso neanche immaginare. Però mi sento un tifoso della Lodigiani.
Proprio perché sono un tifoso della Lodigiani non voglio che questa sparisca nel nulla, ma io credo, anzi ne sono sicuro, che questo non succederà. Il marchio Lodigiani è molto prestigioso, molto più di quanto si possa credere. E nessuno, dico nessuno avrebbe interesse a far sparire un marchio storico del calcio italiano. Quindi cari ultrà, tifosi, e semplici simpatizzanti della Lodigiani, cerchiamo almeno quest'anno di partire con un pò di ottimismo. Ottimismo che sicuramente non si poteva trovare neanche col lanternino nella precedente gestione. Io credo fortemente che dal tunnel ci siamo usciti, il futuro lo vedo roseo, un futuro pieno di soddisfazioni, un futuro che ci rivedrà sicuramente molto presto su campi molto più prestigiosi. Un futuro che comunque sarà Lodigiani. E visto che il futuro sarà Lodigiani posso concludere con il titolo del primo album der Piotta… COMUNQUE VADA SARA' UN SUCCESSO….
Paolo (Manca Ultrà) - Ultrà Lodigiani
Promemoria per la nuova stagione, valido per tutti
Finalmente si torna ai nastri di partenza, con gli Ultrà Lodigiani schierati in prima linea al fianco della Lodigiani Calcio 1972. Con questo articolo cerco di chiarire quello che sarà il gruppo in questa stagione e come ritengo giusto debbano comportarsi tutti, e dico tutti gli elementi. Con questo non voglio dire che sto per elencare un codice di comportamento, ma voglio far capire a tutti (o ricordare per chi è già dentro da tempo) cosa vuol dire far parte di un gruppo ultrà come il nostro. La prima cosa che non mi stancherò mai di ripetere è che l’attività del nostro gruppo non si limita alla sola partita in casa, ma è una cosa che emotivamente e praticamente coinvolge 7 giorni su 7. La Lodigiani per noi non è un passatempo e l’attività del gruppo è ben organizzata ed articolata, e nel gruppo tutti devono rendersi utili in qualche maniera, qualunque essa sia. Credo che sia inutile ripetere che il minimo è venire sempre in casa e cantare 90 minuti e venire quando si può in trasferta senza inventare scuse alquanto ridicole. E poi c’è tutto il resto: ci sono le riunioni, la realizzazione del sito e della fanzine e altre attività di cui tutti dovrebbero occuparsi almeno qualche volta durante l’anno. Inoltre sono sempre ben gradite le iniziative dei singoli magari accennando almeno qualcosa ai responsabili del gruppo. Fino ad ora mi sono attenuto abbastanza sul banale ma purtroppo credo che a molti questi concetti non siano ben chiari. Adesso arriverò al punto spinoso di questo articolo, ovvero al rapporto che ogni membro del gruppo deve avere con le realtà della Roma e della Lazio. Bene, qui non siamo affini né all’una né all’altra sponda. Con questo non voglio dire che come gruppo disprezziamo le due curve capitoline di A, ma voglio far capire che gli Ultrà Lodigiani sono un gruppo originale e con una mentalità che è molto diversa dalla nord e dalla sud, questo anche perché la nostra è una dimensione più piccola e che ha esigenze diverse. Inoltre tutti sono liberi di seguirsi la Roma e la Lazio (ribadendo che la gente più gradita è quella che segue solo la Lodigiani) ma nessuno deve confondere le due esperienze e soprattutto nessuno deve farsi influenzare dall’ambiente che c’è nelle due curve per timori personali. Per esempio ritengo che sia codardo e vigliacco che (solo per fare un esempio) qualcuno dica di non partecipare allo Spagnolo perché la cosa non potrebbe andar giù alle due curve maggiori. Ho una duplice risposta su questo e dico: cazzo gliene frega a romanisti e laziali che partecipiamo allo Spagnolo? E soprattutto cazzo me ne deve fregare a me di quello che pensano gli altri? La risposta è che non me ne frega un bel nulla! Abbiamo il nome Ultrà? Non vedo a chi possa dar fastidio visto che nella sponda giallorossa non stanno di certo a pensare a noi (e mi sembra pure giusto)! L’intervista su Fans Magazine? Si sa benissimo che c’è stato un errore di mala interpretazione da parte dell’intervistatore. Quindi a conti fatti non vedo minimamente qual’è il problema! Se qualcuno ha paura di venire da noi perché altrimenti chissà cosa gli succede in sud per quanto mi riguarda è libero di non venire più, in fondo siamo in un paese libero e democratico! E poi ricordate un’altra cosa: noi siamo immuni da quello che si pensa in nord ed in sud e nessuno deve uscirsene con idee tipo “tojemo i tamburi”oppure “cambiamo il nome in ultras”, se di questo avete voglia l’Olimpico dista molto poco dal Flaminio! E poi, lo dico a titolo personale e con molta franchezza, ne ho le palle piene della mancanza di coerenza di molti del gruppo, vedo troppa gente che un giorno si sveglia convinta di qualcosa, ed il giorno dopo o non gliene frega un cazzo o cambia totalmente idea. Credo che chi sia interno al gruppo capisce benissimo di cosa sto parlando, forse gli esterni faranno più fatica a capire. Chi arriva quest’anno deve innanzi tutto cercare di non isolarsi e di integrarsi (basta poco, per esempio parlare con noi negli intervalli o nel pre partita, venire in trasferta o in riunione, non mangiamo mica nessuno!), mentre chi ha già una certa esperienza nella Lodigiani deve iniziare a diventare molto più convinto.
Credo che come primo numero mi sia abbastanza lamentato, e chi mi conosce sa benissimo che ciò fa parte del mio carattere. Però vi voglio dire che la Lodigiani, per chi viene con le idee giuste nel gruppo, è un’esperienza bella, eccitante, unica, alternativa. E’ qualcosa che non ti fa mai sentire anonimo e soprattutto diverte, questo perché il gruppo e la Lodigiani sono un insieme incredibile e vario di persone di tutti i tipi, si va dal vero verme alla persona buona, da colui che elargisce a degli inguaribili scrocconi, dalla persona stravolgare al preciso, dalla faggianaglia al coattone antico di periferia al coglione più totale. Ce n’è per tutti, pertanto...buon divertimento!
Stefano - Ultrà Lodigiani
Non è tempo per noi
“Non è tempo per noi” è il titolo di una famosa canzone di Luciano Ligabue. Chissà
forse se sarà la migliore espressione per definire i sentimenti di noi ultras in questo delicato momento che sta vivendo il nostro amato calcio. Da alcuni anni a questa parte, quante volte addosso al nostro buon vecchio football abbiamo incollato appellativi come “moderno” o “industria”…sicuramente anche meritatamente. Ma mai come ora tutto questo è degenerato. Basta accendere nelle ore opportune la televisione, girare in un qualsiasi telegiornale ed avere un quadro abbastanza globale della disgraziata situazione che il “palazzo” ha creato: serie B a 24 squadre, fideiussioni false, fallimenti societari a non finire e chi ne ha più ne metta. E in tutto questo caos i signorotti del pallone vogliono farci credere che tutto sia normale, che tutto sia nella norma. E' sufficiente chiedersi: come fa una squadra come la Fiorentina passare in un solo anno due categorie? E tutto perché? Per meriti sportivi….Come fa un presidente come Preziosi avere due squadre nella stessa serie? Come fa una società di calcio come l'As Roma ad essere immischiata in fideiussioni false? Ma probabilmente nel palazzo non si fanno tanti problemi…
Qualcuno ha mai pensato ai Catanesi che in piena estate con temperature alle stelle(!) si recano a Roma davanti alla Lega Calcio ad esternare la loro passione per una squadra che a Luglio non sa ancora in che campionato deve giocare? E ai Cosentini che hanno visto scomparire la loro squadra simbolo della loro città? E dei quasi cinquemila ultras scesi in piazza a Milano quando mezza città si trovava sotto l'ombrellone? Ma probabilmente nel palazzo non si pongono tanti quesiti…
Anche in categorie meno prestigiose il nuovo “Calcio dei bilanci” ha colpito. Basti pensare alla Nostra As Lodigiani 1972. In un estate piena di chiacchiere e dichiarazioni allucinanti, è spuntato fuori un accordo con un'altra società
per far scomparire il nome Lodigiani dal calcio professionistico. Ma tutto deve essere ancora chiarito. Ci troviamo a settembre e la Serie B ancora non si sa se deve partire. Ci troviamo a settembre e no si sa dove giocheranno Catania, Genoa, Salernitana. Ci troviamo a settembre e non si sa se inizierà la Coppa Italia. Credo che in un periodo così
nero, anche i mass-media e gli organi d'informazione dovrebbero cambiare atteggiamento, cercando di non scagliarsi contro il tifo organizzato ma di analizzare i concreti mali del “nuovo” calcio. Difatti gli ultras in che posizione si trovano in questa occasione? Sicuramente stanno vivendo e coincidendo con il più brutto momento che il nostro sport nazionale abbia mai vissuto. Ed estremizzando quale altro slogan ora risuonerebbe meglio che un “non è tempo per noi”?
Daniele - Ultrà Lodigiani
NdR: questo articolo coglie in pieno il momento di crisi che sta vivendo il nostro calcio. Vorrei cogliere l’occasione per dare la solidarietà, credo a nome di tutti, a tifoserie che hanno subito vere ingiustizie primi fra tutti metterei Pisani, Martinesi e Cosentini, augurandogli di salire presto sul carro dei vincitori al posto di chi vi è salito quest’anno senza merito. Come dice sempre il direttore di “Tuttalac”... lo sfascio continua!
Sociologia del tifoso
Può anche capitare che ogni tanto lo studio di una materia universitaria al fine di ottenere un venale voto sul libretto, possa arrivare a far riflettere un tantino sul nostro movimento ultrà. In questo periodo mi trovo a studiare una materia molto impegnativa (ah ah ah!), tale Sociologia della Comunicazione. Uno dei libri del mio esame si intitola “Vita da Fan” (e ciò vi fa capire la serietà dell’esame) e verte, come dice il titolo, sullo studio dei comportamenti dei fan di un cantante o di un tipo preciso di musica. Il libro propone una tipologia sui fan molto semplice che varia a seconda del grado di coinvolgimento dell’individuo nel seguire il proprio /i propri idoli. Al gradino più basso troviamo il consumer, ovvero colui che segue un po tutta la musica ma senza appassionarsi a nulla di particolare anche se ha comunque una sua competenza nel campo. Al secondo gradino ho il fan vero e proprio che pur essendo appassionato di un cantante o di un genere non approfondisce più di tanto la propria conoscenza e non cerca contatto con individui che hanno la stessa passione, se non in qualche sporadica chat line. Subito dopo arriva la figura del cultist, ovvero di colui che in genere approfondisce in maniera specifica tutto ciò che riguarda il proprio idolo, sa come vengono realizzati effetti sonori e testuali in una canzone, conosce il backstage ed in genere non tradisce mai il proprio cantante, di cui è un vero, come dice la parola, cultore. Arriviamo quasi in vetta, dove troviamo l’enthusiast; già dal nome capirete che si tratta di una persona convinta e che mette grande passione nel suo ruolo di fan: l’enthusiast si distingue dal cultist perché è in grado di organizzarsi e di intavolare relazioni con altri fan, fondare dei fan club e, soprattutto, si distingue per la vena artistica, ed è in grado di produrre fanzine, gadgets, testi dello stesso stile delle canzoni dell’autore preferito, video autoprodotti, fotografie, tutto rigorosamente no profit e fatto con grande amore e passione. Ultimo grado della tipologia è il petty producer, che, detto in parole povere è colui che sfrutta le sue enormi conoscenze e la sua enorme creatività per instaurare un vero business e trarne profitto (nel mondo musicale sembra non siano rari questi casi). La domanda che giustamente tutti si fanno è cosa c’entra questa tipologia dei fan col tifoso o ultras...beh, credo che i più ferrati del nostro movimento, gli enthusiast del gruppo, arrivino facilmente alle analogie col mondo del tifo. Al livello del consumer possiamo mettere il semplice tifoso che se va a vedere la partita lo fa solo in casa e non necessariamente in curva (anche se ormai nelle curve ci sono più tifosi che ultras), in trasferta se va lo fa solo nelle più vicine, non disdegna la pay tv ed inoltre la conoscenza del mondo ultrà è minima o nulla. Al gradino del fan possiamo mettere il tifoso/ultrà della squadra, conoscitore a sufficienza del movimento ultras e buon conoscitore della propria curva, che però non si fa coinvolgere nelle attività dei gruppi organizzati anche se ci mette del suo nel tifo e segue la squadra quando può. Il cultist invece si può identificare con l’ultras vero e proprio, colui che vive per il proprio gruppo, ne conosce tutte le vicende, è appassionato del movimento ultrà in generale, segue tutti i fatti anche se il suo coinvolgimento nelle attività proprie del gruppo rimane abbastanza ai margini, nonostante ci sia la passione dietro. Al posto dell’enthusiast inserirei il membro direttivo o comunque effettivo di un gruppo, colui che sa tutto di tutti del proprio gruppo e di tutto il panorama ultrà italiano, ma è soprattutto colui che entra nell’organizzazione, nella vita quotidiana del gruppo, e soprattutto ha una buona creatività e fantasia che può sempre essere utile, e non esita a prendere proprie iniziative. Il petty producer invece è la degenerazione dell’enthusiast, ovvero il magnaccione della situazione, ovvero colui che dalla sua attività nel gruppo ultras ne trae una fonte di guadagno personale. Penso che non sia il caso di fare esempi ma il “petty producer ultras” è sicuramente diffuso come figura in tutta Italia ed è il vero figlio del calcio moderno.
Credo che nel nostro gruppo ci siano un po tutte le categorie, dal semplice tifoso all’enthusiast, senza saltare neanche una categoria intermedia, manca solo un petty producer, a causa del carattere rigorosamente no profit del gruppo. Ah, dimenticavo, abbiamo il principe Cerveteri!
Spero di non avervi eccessivamente annoiato e soprattutto speriamo di passare l’esame con un buon voto!
Stefano - Ultrà Lodigiani
Tifosi ospiti: i Gelesi
Lo scorso anno furono tra le due tifoserie ospiti che non si presentarono al Flaminio, e anche quest’anno la loro presenza appare incerta. Lo scorso anno, pur in poche unità, hanno affrontato qualche trasferta. La distanza geografica li penalizza ma di certo hanno meno punti rispetto ad altre tifoserie della zona che nonostante tutto presenziano più o meno ovunque. La loro scarsa mentalità è data dal fatto che hanno ingiustamente fatto cori contro ai nostri 2 ragazzi giunti lo scorso anno a Gela per presenziare. Per il resto in casa hanno sempre la curva piena anche se per giudicare le loro potenzialità canore andrebbero conosciuti meglio. Gli Indians ‘91 hanno un rapporto fraterno con i Giuglianesi e rivalità con diverse tifoserie della zona.
Trasferte flash
17/08/03 Tivoli Coppa Italia: una trentina di ultrà presenti, un centinaio di tifosi complessivi. Buon tifo da parte nostra, assenti i gruppi di casa.
27/08/03 Olbia Coppa Italia: presenziano 3 tra Ultrà Lodigiani e Teste Matte, ottima presenza. Pochi gli Olbiesi che comunque incitano la squadra.
31/08/03 Vittoria: partono 4 ragazzi, ne arrivano 3 per una disavventura capitata a Napoli. Appena sufficiente il tifo degli Ultras Vittoria, ci aspettavamo meglio, buono l’entusiasmo del pubblico di casa.
Comunicazioni
-Presto dovrebbero iniziare le riunioni. Comunicheremo via sms luogo e data delle suddette, è probabile un nuovo spostamento.
-La prossima trasferta è Castel Di Sangro: teniamo ad una buona risposta del gruppo per andare a rinnovare la nostra amicizia e stima alla tifoseria sangrina, con la quale dovremmo tenere un pranzo collettivo. La trasferta sarà obbligatoriamente in auto, la spesa sarà minima. Contattate Stefano o Cerveteri
- Questa prima fanzine è uscita in condizioni di emergenza, dalla prossima siete tutti pregati di collaborare al fine di garantire una qualità migliore alla nostra piccola rivista.
- E’ richiesta anche una collaborazione al nostro sito con qualunque intervento, in particolare per quel che concerne i racconti delle partite.
Voce in Capitolo, fanzine non sponsorizzata e non a scopo di lucro e fotocopiata in proprio.
Voce in Capitolo numero 51
Chiusa il 05/09/2003 alle ore 14:38