"Voce in Capitolo"numero 48 

 

Dieci persone che parlano fanno piu’ rumore di 10000 che stanno in silenzio (Napoleone)

 


Condannati ma non condannati

La condanna definitiva, dopo la sconfitta immeritata di Olbia, è quella, per chi avesse ancora dubbi, che dovremo giocarci la nostra salvezza ai play out. La“non condanna”invece prescinde da un discorso più generale sulla nostra squadra che comunque ha sempre lottato con grinta in queste ultime partite e può giocarsela ad armi pari contro qualsiasi pretendente incontreremo ai play out.
Le ultime due gare ci hanno lasciato di sicuro con l’amaro in bocca...questo perché la partita di 2 settimane fa con il Latina, gara che dovevamo vincere a tutti i costi, ci ha visti sotto tutta la partita dopo l’immediato vantaggio dei Pontini, che ha scombussolato tutti i piani di vittoria che Morrone e la sua truppa avevano progettato. Se non altro c’è stata la minima soddisfazione di non aver perso su tutti i fronti e di essere riusciti in extremis ad arrivare ad un pareggio al quale nemmeno il più ottimista dei tifosi ormai credeva più.
Peggio la gara di Olbia...arbitraggio sfavorevole, clima di intimidazione creato dalla dirigenza Olbiese verso arbitro, giocatori e verso anche noi tifosi, i nostri giocatori che hanno perso più volte i nervi, il mister che voleva prendere a calci l’arbitro (avrebbe fatto bene) e poi la panchina intera dell’Olbia, la Lodigiani che nel secondo tempo ha assediato l’Olbia, pur rischiando, in inferiorità numerica, senza contare il palo preso quando il punteggio era ancora sullo 0-0. Purtroppo ci sono partite che nascono male e finiscono peggio. Nonostante tutto la squadra era concentratissima e ha fatto veramente del suo meglio, ed inoltre giocare in un ambiente surreale come questo (e pensare che lo stadio era vuoto) è stato proibitivo, ma, almeno, se ai play out ci capiterà proprio l’Olbia sapremo in anticipo come comportarci e lo saprà anche la nostra squadra.
Ad Olbia da segnalare la presenza del nostro gruppo in 5, buon tifo, Cerveteri che per la prima volta in vita sua ha cantato più o meno tutta la partita, onore comunque a tutti i presenti al di là di alcune polemiche personali che si sono trascinate tra i presenti per motivi che non stiamo certo a spiegare in questa sede.
Facendo un flash back onore anche a tutti coloro che col Latina hanno sostenuto la squadra per 90 minuti in Curva Sud, abbiamo fatto una prova veramente ottima se consideriamo anche il fatto che abbiamo tifato sin dal 2°minuto con la squadra in svantaggio...anche questo è essere ultrà!

Stefano - Ultrà Lodigiani


Gli Ultra' Lodigiani e…gli ospiti!

30-03-03 Campionato 28°
Lodigiani-Latina 1-1


Noi : ormai padroni (speriamo) della Curva Sud, appendiamo tutti i nostri striscioni con accanto, ovviamente, quelli degli altri gruppi. Siamo in ottimo numero ed il tifo è veramente buon per la prima mezz'ora, forse cala leggermente nel finale di primo tempo. Nella ripresa, vocalmente rimaniamo sui livelli della prima frazione. Continuo anche lo sventolio di bandiere. Una delle migliori prove di tifo della stagione. Indifferenza con gli ospiti.

Latinensi : buona presenza pontina con Brigata Littoria, Ultras e Mascalzoni in evidenza. Altrettanto positiva la loro prova vocale. Si fanno sentire per tutta la partita, forse anche aiutati dal risultato. Noi comunque gli teniamo testa. Da mettere tra i positivi tra le tifoserie viste quest'anno al Flaminio.


Daniele - Ultrà Lodigiani


Nicola Nucci: istruzioni per l’uso.


Chi conosce abbastanza bene la realtà ultrà della Lodigiani, oppure qualche esponente del gruppo un po’ più navigato, sa benissimo della nostra avversione verso Supertifo. Tutti voi credo, più o meno giovani, conoscete queste giornale, che oltre ad avere un’ottima diffusione nella penisola, esiste anche da svariato tempo. Premetto, prima di passare alle note dolenti, di aver acquistato (come tanti di noi) questo giornaletto, per poi pentirsene amaramente. Cominciamo col dire, che Supertifo fa pubblicità solo alle tifoserie che gli fanno comodo, ignorando o distorcendo le altre. Un esempio lampante? Basti guardare le pagine dedicate alle fotografie, dove alcuni gruppi (inutili fare i nomi, tanto si conoscono), appaiono più volte e in scatti veramente d’autore, mentre mi ricordo, per tornare alla nostra realtà, di due foto veramente scandalose (entrambe della stagione 2000-2001), una piccolissima in trasferta ad Ascoli dove non si vedevano neanche gli striscioni, e un’altra in casa contro la Fermana dopo un gol, dove il gruppo era tutto scomposto, tanto per darvi un idea. Un altro vizio che ha Supertifo? Quello di farsi le interviste da solo! Avete capito bene, e la cosa non è capitata solo a noi (cioè la pubblicazione di una vecchia intervista degli ULTRAS), ma capita ogni mese, e se si fa notare alla redazione di questo, è molto improbabile che la vostra lettere sia pubblicata. Altro ancora? L’ipocrisia, che investe ogni pagina di questo giornale. Il mitico Nicola Nucci, ripete continuamente “riscopriamo i veri valori, fermiamo la violenza, boicottiamo le frange estreme”, come se il movimento ultras nella sua ampiezza non sia anche questo. Oppure vengono scritti articoli, sulla situazione di alcune tifoserie, che poi vengono pubblicati mesi dopo, senza rendersi conto che le cose a volte evolvono; o magari parlando di una curva, vedi le foto solo del gruppo che sta simpatico al capoccia. Hai un computer, oppure disponi di carta e penna? Non scrivere mai un articolo contro la repressione, o contro la pay-tv; la risposta sarà che bisogna andare avanti nonostante tutto! Invece invia le classifiche da imbecilli senza obbiettività, o parla di scontri, invasioni in trasferta, li troverai ampio spazio; naturale l’imbecille scrive la classifica, l’altro imbecille non gli sta bene e scrive, così il mese dopo cento imbecilli potranno leggere le repliche. Ti dice meglio se hai un negozio, che si chiama in questi modi: Identità Ultras, Mentalità Ultras, Folklore Ultras ecc..(insomma qualunque cosa piaccia agli spastici che si comprano queste cose), e vendi le felpe a 50 Euro, sicuramente una pagina pubblicitaria la troverai sicuramente (pagata profumatamente!). L’ultima buffonata? L’Italia del tifo! In pratica ogni numero, viene presa in considerazione una regione, e si parla di tutti i gruppi ultras di questa. Naturalmente se stai in serie A e hai grandi numeri va bene, se vai in trasferta in 15 e sei ad un passo dalla D ti pisciano in culo! Spero che tutto questo vi sia di aiuto, almeno magari ci penserete prima di far mangiare un uomo sull’intero mondo ultras (dimenticavo, primo non obblighiamo nessuno a non comprare, e questo articolo non è pubblicità verso nessun altra testata ultras). Sempre Contro Vento


ULTRA’ ITALIANO BOICOTTA SUPERTIFO!


Quirino - Ultrà Lodigiani


Noi vecchia maniera


Sono poche quelle persone che una volta raggiunta la maggiore età, o nei momenti in cui andare allo stadio per conto proprio non è più vietato da nessuno, fanno una scelta, e se la portano dietro tutta la vita...
Spesso la gente si nasconde dietro frasi prive di contenuto, per paura di scoprirsi, e di manifestare agli altri ciò che si è, frasi che hanno un sapore di falso e di bugiardo, come ad esempio: “ E vabbeh, prima ero un ragazzino, nun capivo 'na mazz...-niente!!- “.
L'esame più difficile al quale siamo obbligati a sottoporci, è una fantomatica dimostrazione della nostra coerenza, l'essere coerenti con ciò che si è scelto di essere.
Vivere in salita, avere il coraggio di dire che siamo fatti così, giusti o sbagliati, politicamente corretti o fuori coro, noi siamo Ultras.....( e dato che si parla di coerenza, citiamo quella di Stefano e Cerveteri, che hanno sfidato la sorte nella "bolgia acese"....)...
"A questo punto, meglio una scelta sbagliata che mille ripensamenti, oppure meglio la coerenza di ciò che affermato che rinnegare il proprio stile, il proprio modo di essere dietro l'alibi delle mode!".... del resto... c'è chi la moda la segue e chi la inventa.....
Se io dentro sono così, perchè devo cessare di esserlo?? Quale bastardo borghese o tradizionalista, ha deciso che ad una certa età devi smettere di essere quello che sei??
La paura è che un domani io non possa più ribellarmi alle ingiustizie senza averne la consapevolezza, che io debba avere cartellini da timbrare o tante regole cui adempire, o semplicemente avere qualcuno che ti comanda senza sapere cosa vuol dire guadagnarsi la fiducia di qualcuno... e poi ci sputa sopra con indifferenza...
E finisco nel citare una frase che mi ha fatto venire i brividi: "Noi ci saremo sempre per il semplice fatto che a noi piace divertirci in questo modo, e non accetteremo mai di passare le domeniche in circoli a giocare a carte, oppure a saltellare per le vetrine dei negozi, pregando la commessa di farci un 10% di sconto......Noi non siamo i tipi.... Non ne siamo capaci!! Il fenomeno Ultras continuerà a vivere riempiendo tutti gli stadi del mondo....e noi saremo sempre lì, più vecchi, con più ricordi e più uniti di prima....!”

Mattia - Ultrà Lodigiani

Quelli che non hanno eta’ !


Quando le cose sono fatte alla meglio


Questo articolo di giornale è apparso sul “Corriere della Sera” di Lunedì 7 Aprile, ed a firmarlo è stata una giornalista che ha avuto un colloquio telefonico con Cerveteri, il che fa già capire con quanta poca cura sia stato fatto il tutto (un’intervista non si può di certo basare su una semplice conversazione telefonica). Capiamo che l’intento era quello di pubblicizzarci un po in buona fede, ma se il risultato sortisce l’effetto opposto, per giunta travisando quanto detto dal Cerveteri, è chiaro che siamo in aperta polemica con chi scrive. Ecco qua sotto riportato l’articolo oggetto della questione, le parti sottolineate sono tutte quelle che non corrispondono al vero...

Lodigiani, «Teste matte» per uno striscione rubato 

di MARGHERITA d’AMICO 


Sono probabilmente la tifoseria più coraggiosa e fedele d'Italia: in casa raggiungono il numero di cinquanta, ma quando vengono anche i familiari dei giocatori e i pulcini con genitori al seguito si può arrivare al doppio. In trasferta, scortati di prassi dalle forze dell'ordine, sono senza possibilità di errore due. I loro sogni tuttavia non sbiadiscono, rimangono tinti di bianco e rosso. Così è la maglia della Lodigiani, terza squadra di Roma retrocessa l'anno scorso in C2 e attualmente al terzultimo posto in campionato. Il capo degli irriducibili si chiama Alessandro, detto Cerveteri perché è dall'81 che vive fuori città. Ha 29 anni, lavora come aiuto cuoco in un albergo a cinque stelle e segue la sua squadra dal '92, l'anno dei play-off, quando sugli spalti erano cinquemila ma alla fine in Serie B ci salì la Salernitana. Mano sul cuore, Cerveteri non se la sente di dichiararsi soddisfatto dell'andamento delle cose. Né nei confronti della società, né rispetto al rendimento in campo. 
In trasferta Cerveteri, che non ne perde una, va alternativamente con gli amici Lorenzo e Stefano. In genere quando può uno non può l'altro, però il quorum di due viene sempre raggiunto. E qualche volta arriva la gratifica. Come qualche settimana fa dopo una vittoria 1 a 0 contro il Gela: a fine partita, l'intera Lodigiani si è portata nel settore dei suoi sostenitori. Cerveteri ha lanciato la sciarpa, Lorenzo la bandiera, ed è stata festa grande. 
Oggi si chiamano Teste Matte, fino a qualche anno fa il loro nome era Official Fans. Prima che i tifosi dell'Acireale rubassero lo striscione con la scritta attraverso l'inganno. Quella volta Cerveteri era partito con Stefano, e racconta che arrivati appunto ad Acireale furono invitati a mangiare e bere in letizia dalla tifoseria avversaria. Si creò un clima di confidenza, tale da non indurre i nostri a dubitare della buona fede degli altri, nemmeno quando la Lodigiani inflisse una sconfitta, sempre 1 a 0, ai padroni di casa. Fu a quel punto che quelli dell'Acireale, debitamente incupiti, vennero a prendersi senza complimenti lo striscione. Erano un centinaio; Cerveteri e Stefano, al solito, in due, così Official Fans traslocò
Per la verità Cerveteri è anche romanista, ma in seconda battuta. All'Olimpico ad esempio non va quasi mai, benché al Flaminio la Lodigiani giochi di sabato. E in trasferta nel dubbio sceglie di seguire la seconda, perché, spiega, almeno lì si è calcolati. Nel senso di apprezzati: i giocatori di una grande squadra sono distratti da mille fisime e pensieri. Di quelli della Lodigiani, che incontra agli allenamenti alla Borghesiana, Cerveteri ha il numero di cellulare, a volte passa a salutarli in albergo. Tutt'altra musica insomma. 
Ma oggi il capo-tifoso ha un appello da lanciare ai compagni d'avventura, di cui ci facciamo ambasciatori: «Ragazzi, manca un pugno di settimane alla fine, tocca stringere. Almeno in casa venite allo stadio. In trasferta se proprio non potete, pazienza; a portare lo striscione comunque ci penso io». 

Al di là dell’articolo che parla esclusivamente di Cerveteri, non stiamo noi a spiegare gli errori di questo articolo. Inutile dire che solo in 2 trasferte su 15 finora effettuate (su 15) siamo stati in appena 2 unità, inutile dire che quelle trasferte si chiamavano Gela ed Acireale (Sicilia per chi non conosce la geografia). Inutile dire che ad essere una cinquantina in casa non sono gli spettatori totali (è vero che siamo pochi ma certe cifre nemmeno in prima categoria) ma, in media, i membri del nostro gruppo, inutile dire che da questo discorso famiglie e pulcini ci sembrano completamente fuori luogo. Inutile dire che la storia della trasferta di Acireale e soprattutto del nostro tifo è completamente errata.
Insomma, dire che 2 è il voto complessivo a questo articolo è pure troppo!


Stefano - Ultrà Lodigiani


Il manuale del perfetto Portoghese


Parte quinta: il treno a lunga e media percorrenza, seconda puntata


Ringraziamo tutti coloro che hanno espresso apprezzamenti per questo breve ma significativo corso di “Portoghesità intensiva”, che ha il compito, non mi stancherò mai di ripeterlo, di propagandare i vecchi e genuini valori del non-pagante.
Ci siamo lasciati lo scorso numero con un discorso generale sui treni a media e lunga percorrenza analizzando in particolare l’utilità del cesso per non pagare. Ma il cesso non è la sola zona franca per il portoghese, negli Eurostar e in altri treni a lunga percorrenza vi è la possibilità di salvezza insita nel famoso vagone ristorante. Anche il vagone ristorante offre infinite possibilità di salvezza. Innanzi tutto nella maggior parte dei treni il vagone ristorante è la “zona di confine” tra due o più gruppi di zii. Mi spiego meglio...Nei treni più lunghi è ovvio che per un solo zio, o comunque per due zii, è difficile amministrare l’intero treno, quindi più il treno è lungo e più numerosi saranno i gruppi di zii che vi controlleranno. In genere il vagone ristorante è in mezzo al treno, e mentre un primo gruppo di zii inizierà il giro di controllo dalla fine del treno fino al vagone ristorante, l’altro gruppo inizierà dal primo vagone verso il vagone ristorante. Fidatevi che in genere gli zii sono molto poco originali. Visto che non vi potete permettere di mangiare, il nostro consiglio, anzi, l’imperativo è schierarsi nell’area bar, dove farete finta di consumare molto lentamente la vostra bibita. Prima o poi arriverà il momento in cui gli zii verranno a controllare anche da voi, ma voi avete un vantaggio...se li vedete passare da una parte scapperete dalla parte opposta, stessa cosa dicasi se li vedete arrivare dall’altra parte. In genere basta chiudersi nel primo cesso in direzione opposta a quella in cui sta arrivando lo zio, perché quel cesso è già fuori dall’area di controllo dello Zio. Una volta entrati nel cesso dovete prendervi il tempo affinché siate sicuri che lo zio sia passato e poi ributtarvi tranquillamente a sedere nella stessa parte da cui eravate arrivati. Ma non è la sola tecnica. Spesso potete tranquillamente rimanere all’interno del vagone ristorante in quanto qualche volta nessun controllore si fa il problema di controllare i biglietti in quel determinato vagone. O ancora meglio. Potete rimanere nel vagone ristorante e aspettare lo zio che controllerà il biglietto, voi gli dovete semplicemente dire che state viaggiando con uno o più familiari e che il vostro biglietto è in mano di vostra madre o di vostro padre, che ovviamente si trovano in direzione opposta a quella in cui è arrivato lo zio. Voi vi dovete sentire con la coscienza a posto perché non siete tenuti a portare con voi il biglietto se viaggiate in compagnia di qualcun altro, soprattutto se con la vostra famiglia, quindi fidatevi che il controllore passerà oltre, e magari voi lo rassicurerete con frasi di circostanza tipo:”tra poco torno al mio posto e glielo mostro personalmente”, oppure “è già stato controllato dal suo collega in prima (o seconda) classe”, assicurandovi che però ci sia veramente uno zio che controlla dalla parte opposta. Superato lo scoglio andate via dal vagone ristorante in direzione esattamente opposta a quella dello zio dopo averlo fatto un po allontanare per cautela....se avete paura che ripassi rifugiatevi tranquillamente in un cesso, ma questa eventualità non è da prendersi sul serio fino in fondo!
Esiste infine una possibilità più remota ma da nn escludere del tutto, ovvero “la morsa di zii”, ovvero che per un caso assurdo arrivino contemporaneamente dall’una e dall’altra parte del vagone ristorante, è capitato anche questo....beh, ovviamente scegliete, con molta tranquillità, una direzione da prendere, se lo zio vi lascia passare allora è fatta, se vi chiede il biglietto ditegli che lo ha un vostro familiare in un vagone più giù e che siete disposti a portarglielo subito. Fidatevi che funziona, solo che in questo caso estremo la cosa migliore è rintanarsi dentro un qualsiasi cesso, più vicino possibile alla zona in cui avete parlato con lo zio (senza farvi notare ovviamente) e aspettare che finalmente il pericolo passi del tutto.
Neanche questo numero è bastato ad esaurire la grande tematica dei treni a lunga e media percorrenza. Speriamo di farcela nel prossimo numero prima di arrivare al gran finale del numero 50. Il prossimo numero continuerà questo argomento e parlerà delle ultime strategie per evitare i controllori (ne è rimasta a dire la verità solo una o due se siete fortunati), e passeremo quindi rapidamente alle scuse da dire al controllore nel caso che non riusciate ad evitarlo, e questa sarà naturalmente tutta quanta scuola Cerveteri!

Francisco Daniel Pombeiro da Silva


Tifosi ospiti: i Frusinati

Tre sono le anime principali del tifo gialloblu: a tenere le redini della curva i redivivi Heroes Korps, nati nel 1979. Li affiancano alla guida gli Uber Alles, datati 1989, mentre il gruppo emergente è quello degli Ultras, nato del 2001 dalla fusione di due gruppi minori, Neuro e Gruppo Apparte. La tifoseria ciociara è tra le più rispettate del girone e, soprattutto in passato, Frosinone era da considerare un vero campo caldo dove non mancavano spesso scontri con le tifoserie ospiti. Oggi i gialloblu sono sicuramente una tifoseria più che degna di rispetto, anche se gli anni del CND e l’imborghesimento generale non hanno risparmiato i Frusinati, che hanno un po pagato dazio al ricambio generazionale. Numerose le rivalità dei Frusinati: nel girone ovviamente su tutte Latina, senza scordare che nella provincia di Latina nessuna tifoseria ha buoni rapporti coi gialloblu. Altre rivalità sono Sora, Catanzaro, Reggina, Foggia, Palmese, Martina. Unico gemellaggio della tifoseria è quello con Pagani, buoni rapporti con Messinesi e Fasanesi, da quest’anno avvicinamento anche con la tifoseria del Gladiator. Tifoseria al 100% di destra.


Trasferte flash


06/04/2003 Olbia: siamo in 5 per questa trasferta sarda, sicuramente un ottimo numero per noi. Andata e ritorno effettuata in traghetto. Cantiamo con buona costanza per tutta o quasi la partita. Molto scarsi gli Olbiesi, troppo pochi per una partita così decisiva e decisamente deludenti anche sul piano vocale, bella la loro fumogenata iniziale. Servizio d’ordine repressivo e dirigenti olbiesi che con fare intimidatorio hanno cercato a più riprese di farci saltare i nervi (ci stavano riuscendo alla grande)


Comunicazioni


-Dalla prossima partita in casa, tra due settimane con il Foggia, fino alla fine del campionato, tutte le gare si giocheranno in contemporanea la Domenica, quindi non potete più sbagliarvi.
-Se volete dare un contributo economico al gruppo anche minimo siete ben accetti, le spese più urgenti sono il rinnovo per il dominio del sito web e qualcosina da parte per iniziare a prepararci ai Play Out.
-Non vengono disdegnati neanche contributi di altro tipo al gruppo vedi: articoli per la fanzine, realizzazione di bandiere e stendardi, compera di torce e fumoni, ed in generale una partecipazione più attiva alla vita del nostro gruppo
-Ringraziamo tutti per il contributo dell’ultima partita in casa, questi soldi ci sono stati utili per la trasferta di Olbia e per la trasferta di Ragusa di Domenica prossima.


Voce in Capitolo, fanzine non sponsorizzata e non a scopo di lucro e fotocopiata in proprio.


Voce in Capitolo numero 48
Chiusa il 09/04/2003 alle ore 01:00