"Voce in Capitolo"numero 46

 

Dieci persone che parlano fanno piu’ rumore di 10000 che stanno in silenzio (Napoleone)

 


Albertone

Scrivo a caldo, a scuola, lo so da poco. Sembra che io scriva solo articoli per defunti, ma sinceramente il fatto accaduto da poco mi ha colpito e non poco. E' morto Alberto Sordi, Albertone. Se ne è andato un pezzo de Roma. Forse anche d'Italia. Ma solo quello genuino. So che non c'entra nulla con il calcio, con il tifo e tanto meno con la Lodigiani, ma io voglio parlarne. So anche che a molti non fregherà nulla di questo “vecchio” di 82 anni, ma a me si. Per me rappresentava un mito. Rappresentava la comicità, la Romanità, la paraculaggine. Anche a 82 anni. Sarà solo per questo momento ma per ora non penso ad altro. Appassionato della Roma, della bella vita e della spontaneità. Forse spesso schivo, forse (si dice) anche un po' tirchio. Ma a me non importa. Non mi importa neanche che forse è un po' troppo corto, un po' troppo commemorativo questo articolo, ma sto scrivendo solo quello che ho dentro. Sarà poco ma io ho questo. Io fissato alla noia con Verdone, Sordi rappresentava una sorta di maestro, un “secondo mio personaggio”, lontano dal mondo ultrà ma non per forza lontano da me. Ora saranno tutti a ricordarlo, nella televisione “ipocrita”, la gente per strada, nei giornali “trasformatori di notizie”, ma personalmente vorrei ricordarlo a modo mio, come un finto Americano che mangia spaghetti o come il medico della mutua. Lo ricordo così…ma almeno lui la vita se le è goduta! Sono consapevole che nel mondo ultrà spesso non c'è rispetto per i morti, ma spero che esista sempre un eccezione… 
Io avrei finito, scusate l'intrusione ma…era dovuto!



ADDIO ALBERTONE



ULTRAS M' HAI PROVOCATO IO TE DISTRUGGO…IO ME TE MAGNO!


Il nostro ultimo saluto


Eccoci qua. Anche in questa sede. Per dare l'ultimo nostro saluto ad uno dei personaggi che probabilmente Roma non scorderà mai, ci auguriamo. Questo personaggio è Alberto Sordi. E se Roma non lo scorda, non lo scordano neanche quelli che la rappresentano, gli Ultrà
Lodigiani. Pochissimi ma buoni (il sottoscritto e Stefano). A dir la verità non c'erano solo loro, anzi la folla presente neanche è quantificabile (alcuni parlano di 200.000 persone). Veniamo alla giornata, per alcuni triste per altri di festa, semplicemente eccessivo e riduttivo definirla così. Il funerale (mi infastidisce però chiamarlo così) è stato celebrato il giorno 27 Febbraio nella Basilica di S. Giovanni. C'era una fetta di Roma. Anche gli Ultrà/s, quelli che definiscono senza dei sentimenti, quelli che definiscono teppisti, quelli insomma incapaci di compiere gesti apprezzabili. Ma evidentemente anche queste persone hanno un cuore, un'anima, una coscienza per ricordare uno persona purtroppo scomparsa. E se questa persona è Albertone tutto diventa più facile. Chi non si è mai identificato in un suo personaggio, o semplicemente ha visto un suo film…c'è
che lo considera un maestro di vita, c'è chi lo considera un bravo uomo, c'è chi lo considera semplicemente un bravo attore, c'è chi non lo considera (vero Speroni?). Ma nell'ultimo saluto di Roma hanno partecipato le persone che gli hanno voluto e che gli vogliono bene. Gli Ultrà Lodigiani partecipano ricordando il grande uomo con uno striscione che è costato fatica a pochi ma che è
risultato particolarmente significativo. Il gruppo esibisce, anche se con alcuni problemi (ricordi Stefano?) lo striscione lungo circa 20 metri che viene sistemato davanti la Basilica ed attira l'attenzione di non poche persone. Il nostro pensiero esprime tutta l'ammirazione per l'attore Romano: “NELLA TUA IMMAGINE POPOLARE, IL SALUTO DI ROMA IMMORTALE…CIAO ALBERTONE!” accompagnato dalla nostra firma non piaciuta proprio a tutti…d'altronde Ultrà
= criminale! Notiamo fra la folla accorsa anche numerose persone dello spettacolo e della politica, in primis Verdone (!!!!), Proietti, Veltroni e altri…Il gruppo presenzia la giornata commemorativa dall'inizio (siamo stati quasi i primi) fino alla fine e partecipa commosso al dolore per la scomparsa di Alberto che rimarrà per sempre nei cuori dei Veri Romani e dei Veri Italiani…


NELLA TUA IMMAGINE POPOLARE, IL SALUTO DI ROMA IMMORTALE…CIAO ALBERTONE!



Entrambi gli articoli sono di Daniele - Ultrà Lodigiani
(quelli sempre presenti)


Morrone vattene


Da due anni a questa parte la lunga crisi della Lodigiani Calcio sembra non conoscere fine. Una dirigenza che non ha interlocutori ufficiali, scelte tecniche sbagliate, un allenatore ormai prossimo alla pensione e senza idee lucide, una squadra che trova la grinta solo in pochi sporadici momenti, il tutto condito dal disinteresse generale della Roma sportiva che non sembra farsene un dramma se dall’oggi al domani la nostra Lodigiani sparirà. Sinceramente, in questo quadro molto vasto potrebbe anche suonare difficile trovare un capro espiatorio, ma crediamo che molto sia dovuto alle scelte tecniche dell’allenatore. Qualche esempio: far giocare col 4-5-1 una squadra che deve fare punti è una cosa inaudita, e lo è ancora di più se la squadra sta perdendo. Incredibili le scelte di alcuni titolari, così come è incredibile che la Lodigiani non abbia trovato ancora un suo assetto standard da proporre in campo. Sempre tanta confusione, tanto disordine, palloni alla viva il parroco, nessuna idea lucida, una squadra nella quale gli ingranaggi non andrebbero solo oliati ma cambiati del tutto. E il mister Morrone che fa? Appoggiato a peso morto sulla panchina le prova un po tutte senza mai riuscire minimamente a trovare il bandolo della matassa, fa cambi praticamente mai azzeccati, cambia ruolo ai giocatori, e di certo la sua aria da Babbo Natale senza barba non trasmette un senso di grinta e combattività alla squadra. Fermo restando che di critiche ne sono state fatte anche troppo poche, crediamo che la conclusione logica sia una: Morrone se ne deve andare e al più presto finché siamo ancora in tempo, privilegiando una scelta interna allo staff biancorosso (niente Pannunzio per favore), o, se proprio si debba fare una scelta esterna, evitiamo allenatori anonimi e squallidi non adatti a dare stimoli giusti ad una squadra in crisi soprattutto psicologica.
Finita questa doverosa analisi tecnica passiamo a note ancora più dolenti, quelle che riguardano internamente il nostro gruppo: la situazione si fa sempre più critica, e se ci eravamo illusi che molti ragazzi potessero entrare a far parte attivamente di questo gruppo, beh, i dati di fatto smontano tutto il nostro castello di carte che ci siamo fatti. Noi del direttivo stiamo riflettendo seriamente sul da farsi, perché purtroppo la situazione attuale non vede via di uscita: purtroppo stiamo vedendo lo stesso copione dello scorso anno: gruppo che da Febbraio/Marzo si riduce, disinteresse e noia dei ragazzi, allontanamento (immotivato) di molti e troppe se ne potrebbero aggiungere. Il gruppo certamente concluderà questa stagione (ormai...), ma per il prossimo anno studieremo seriamente il da farsi. Purtroppo stanchezza e problemi di vita quotidiana non ci permettono nemmeno a noi che siamo i più stretti di continuare come sempre agli stessi livelli, non avendo un serio ricambio quindi anche il futuro del gruppo è in bilico. Nel frattempo le riunioni sono sospese fino a nuovo ordine, tanto inutile farle quando c’è gente che ti dice fino all’ultimo che viene e poi ti dà buca spegnendo il telefonino per non essere rintracciabile. Meditate gente....


Stefano-Ultrà Lodigiani


Gli Ultra' Lodigiani e…gli ospiti!


22-02-03 Campionato 24°
Lodigiani-Brindisi 0-2



Noi : ad inizo partita molto ben riuscita la coreografia formata da bandierine, cartata e torciata accompagnata dallo striscione “Lodi alè impazzisco per te!” Da segnalare anche un nostro striscione contro la nuova legge anti-violenza. Buon tifo nella prima frazione fino al secondo gol brindisino. Poi nel secondo tempo sappiamo tutti che è successo…ed ognuno deve prendersi tutte le dovute responsabilità! Speriamo che nell'ambiente ci sia presto una scossa!


Brindisini : numero discreto di tifosi pugliesi, circa 300 di cui poco più
di 100 ultras. Numerosi striscioni attaccati (TK 1990, Ultras, Legione, Gruppo Autonomo, Fidelitas Brvndvsina). Tra loro anche gli storici gemellati folignati (HWF). La loro prestazione è tutt'altro che trascendentale e risultano poco compatti anche se in vantaggio. Migliorano nel finale. Apprezzabile un loro striscione riguardante il problema della repressione(“Ultras Liberi”). 
Daniele -Ultrà Lodigiani


La vecchia piazza dal sole baciata…


Personalmente, sono una di quelle persone, che neanche dovrebbe metter bocca su questo argomento. Vuoi per la mia giovane età, vuoi per delle strane circostanze che sono capitate nel nostro gruppo, vuoi che non ne ho mai partecipato dall’interno, io purtroppo ho visto solo l’ultimo scorcio, della Vecchia Guardia Biancorossa. Perlomeno dal vivo. Si perché, è stato proprio il fascino della Vecchia Guardia, a farmi innamorare di questo gruppo e di questa causa. E tutto nacque dallo stesso computer dove adesso scrivo, tramite il nostro sito internet, pieno di racconti, aneddoti, e cose che solo entrandone all’interno ho potuto capire. Immaginatevi voi, un’adolescente, in piena fomentazione ultras (senza in realtà, avere ancora un’esperienza diretta), guardare entusiasma le foto e le gesta di questa cricca al seguito della Lodigiani. Un giorno andai da mio padre e gli dissi, “Lo sai la Lodigiani, ha un gruppo ultras che segue la squadra ovunque?”. Non è difficile capi re, che mio padre se ne fregò alla grande. Però io ero entusiasta, leggevo il muro, entravo in chat, e come detto non capivo nemmeno tante espressioni che sono negli annali degli Ultrà Lodigiani. Poi è arrivato il momento di immergermi nella realtà, di uscire dall’anonimato di una tastiera e di un muro, e buttarmi a capofitto nella leggenda di questo gruppo. Lo so tante cose sono cambiate, molti di quelli della Vecchia Guardia oggi non seguono più la Lodigiani, magari tra noi non ci sono più buoni rapporti, ma io li ricorderò comunque, dato che questo articolo è per loro. Come dimenticare la mia prima partita, contro la squadra di Viterbo. Mi ero dato appuntamento tramite il muro, e quando da lontano ho visto alcuni ragazzi con le bandiere biancorosse, mi erano già saliti i brividi. Chissà a che cazzo andavo incontro, già mi immaginavo un gruppo di teppisti, che militavano nelle file dell’estremismo di destra romano (per dire la verità, le foto con Lillo in primo piano, mi incutevano un po’ di terrore). Inv ece il contrario, strins i la mano a Stefano, poi a Marcello, insomma a tutti i ragazzi del gruppo, anche ai più mongoloidi, che magari adesso non vengono, ma che ai miei occhi sembravano super fomentati nell’ambiente Lodigiani. Pensate che per rompere il ghiaccio, mi rivolsi verso Mimmo con una battuta, lui si girò e mancava poco che mi sputava in faccia (Mimmo identificò la mia presenza, penso dopo un mese). Il tifo, il tamburo, la fanzine sul mondo ultras con la foto di Geppo in copertina, che mi faceva sognare. Il gruppo si voleva sciogliere, mandai una mail a Stefano e a Marcello, poi la vittoria a Catania, con mio padre e i miei amici increduli, che ogni santo Sabato andavo al Flaminio a vedere la Lodigiani. Man mano presi confidenza con tutti, e mi sembra quasi strano avere un ricordo così forte, di una cosa durata così poco. Ripenso a Stefano, sempre super indaffarato, che nella mia seconda apparizione nel gruppo mi chiamò Simone (solo pochi nel gruppo siano il mio vero nome, ecco svelato l’arcano), oppure Vocione leggendo il mio articolo “Non è la fame, ma è l’ignoranza che uccide”, ammirando il mio stile alla Montuori, disse “Sei tu Quirino? Bello me piace st’articolo!”. Per non parlare di Papocchio, che prima di capire il mio vero nome, mi chiamava semplicemente Tor Tre Teste (…), e non vedevo l’ora che ogni sabato Marcello mi accompagnasse con la macchina sulla Togliatti, e ascoltare tante cose del mondo ultras, che su internet (il mio regno, vero Vociò?) non avrei mai potuto imparare. E leggere i messaggi sul muro del TDM, quelli contro Leonardo, oppure quando formò sempre sul muro, il Gruppo TDM (e il Segretario, e Mimmo che formarono il gruppo Anti TDM). Adesso guardo le immagini del presente, e sicuramente sono cambiate. Rimasi sconvolto, quando capì che quella Vecchia Guardia ormai non esisteva più, ma era tanta la voglia di andare avanti in quel momento che neanche me ne resi conto. Questo mio articolo, si dall’inizio non ha l’intenzione di dare co lpe, o accusare qualcuno , volevo soltanto ricordare qualcosa del gruppo che a me era rimasto impresso. Spero che nessuno, sia di quelli che sono ancora con noi, e chi no, si senta offeso. Già parlando con Vocione (t’avessi già nominato troppo dentro st’articolo, vecchio guardone!), gli avevo parlato di come erano cambiate le cose. Di come noi nuovi, non eravamo sicuramente la copia spiccicata del passato, di come il tempo forse passa troppo in fretta, inesorabilmente. Solitamente per ricordare una situazione, un amore, una cosa bella, si usa un’immagine per focalizzare tutto. La mia è Lodigiani VS Taranto, con lo sfondo degli ospiti immensi nella loro scarpata, e con noi di fronte, vecchia e nuova guardia mischiata, a tifare per questi colori. Forse ritrovare questa immagine, rimarrà solo un sogno nel cassetto, ma senza sogni che uomini saremmo. E che nessuno si senta offeso, era solo una cosa personale. Personalissima.


…LA VECCHIA GUARDIA E’ TUTTA SCHIERATA!

Quirino - Ultrà Lodigiani


Ladispoli a“Chi vuol essere milionario“


Ebbene si, Ladispoli stavolta ha davanti a sé l’occasione della sua vita, e sculando alla grande riesce a partecipare a “Chi vuol essere milionario”edizione speciale sul mondo del pallone, limitata ad una sola puntata. Ladispoli supera brillantemente la prova del dito più veloce e sgusciando alla grande va avanti. Sorprendentemente Ladispoli arriva alla domanda n.15, quella del Milione di Euro, e gli rimane ancora un aiuto, quello della chiamata a casa. La tensione in studio è altissima, si aspetta che Jerry Scotti legga l’ultima domanda, quella che porterebbe Ladispoli ad essere il primo concorrente a raggiungere il Milione. Con la classica musica tipo suspense Jerry Scotti legge l’ultima domanda ad un Ladispoli che suda per la prima volta in vita sua! Ma ecco la domanda:
“Cosa vuol dire lo striscione degli Ultras del Perugia PFS?”
E le 4 possibili risposte: A) Polizia Fuori dagli Stadi; B) Padri di Famiglia Sballati; C) Perugia Fede Sconfinata; D) Per Forza Sagrantino...
Ladispoli dentro di sé: “Cazzo, proprio questa mi doveva capitare!”. Ladispoli prova a ragionarci sopra. E’ più propenso per la A, ma anche la D non lo convince, sapendo che il Sagrantino è un vino di Perugia. La B è scartata dal Ladispoli, la C è possibile! “Cazzo faccio mo?” pensa il “povero” Ladispoli... Jerry Scotti getta benzina sul fuoco:”Hai ancora l’aiuto da casa, potresti tentare, o comunque andartene con 300000 Euro che non sono pochi. Se accetti il rischio però potresti tornartene solo con 16000 Euro, quelli non te li toglie nessuno!”.
Ladispoli: “Uso l’aiuto da casa”
Scotti : “Chi chiamiamo?”
Ladispoli“ Chiamiamo Stefano!”
Scotti: “Benissimo, pronto Stefano (mentre parte la classica musichetta delle telefonate da casa)! Sono Jerry Scotti da Chi Vuol Essere Milionario!”
Stefano : “ E sti cazzi, passame er Ladispoli!”
Scotti : “Va bene, occhio che lo stai aiutando per la domanda più alta, quella del milione!”
Stefano : “Hai capito sto verme...!!”
Scotti: “Da adesso (rivolgendosi a Ladispoli) hai 30 secondi per farti dare la risposta.
Ladispoli (senza nemmeno leggere le 4 alternative) : “A sté, che vuol dire PFS?”
Stefano: “Lo sai benissimo che la so! Tocca trattare Ladì! Ar volo...100 mila Euro ,giusto perché so un’amico, e l’intera collezione di gagliardetti!”
Ladispoli (dentro di se :“Mortacci tua!”) :”Va bene a ste, daje che il tempo finisce”.
Stefano: “E’ testimone tutta l’Italia! Comunque la risposta è Padri di Famiglia Sballati”
E Ladispoli: “Grazie Ste, grande!”
Ladispoli dà a botta sicura la B, la accende ed ecco innalzarsi la musichetta che porta Ladispoli al suo Milione di Euro. La favola del Ladispoli a “Chi vuol essere milionario” finisce bene, della serie e vissero tutti felici e contenti! A Ladispoli non roderà comunque tanto dei 100 mila Euro, ma per la collezione di gagliardetti, praticamente finita quel giorno tra il giubilo dei familiari che non vedevano l’ora di buttare fuori tanta monnezza da casa con una botta sola!

Stefano-Ultrà Lodigiani


ps: a Ladì te piacerebbe vincere il tuo bel milioncino! E ti piacerebbe che PFS voglia dire Padri di Famiglia Sballati! N’è che me lo so inventato, no?!? Non lo saprai mai! Il segreto del magico PFS continua alla grande!


Il manuale del perfetto portoghese


Parte terza : il treno metropolitano


Salve a tutti. La parte di oggi è il top di questa rubrica, perché è proprio sul treno che la portoghesità degli Ultrà Lodigiani si esprime al meglio. Il treno ci ha visti spesso protagonisti di viaggi a dir poco rocamboleschi. Come dice Cerveteri quando si accomoda in prima classe: “Questa è casa mia”. Dunque, per prima cosa è bene parlare dei treni locali. Ormai i treni locali, quelli che si identificano con le famose “Linee metropolitane” delle FS (FM1,FM2 ecc. ecc.) sono a due piani, e ciò vuol dire che siamo in un regime di autentica pacchia. Una prima distinzione, sul treno locale, va fatta a seconda che voi prendiate il treno in un orario di punta oppure in un orario dove il treno è mezzo vuoto. Nel primo caso, se la gente non trova più i posti a sedere ed è costretta ad ammassarsi sui corridoi del treno, allora andate tranquilli che il vostro amico zio non passerà a dir poco mai. Il problema sorge quando tutto sommato lo zio ha buoni spazi di manovra per controllare i biglietti, in genere più il treno è vuoto e più lo zio potrebbe passare. In certe tratte, quelle che escono fuori da Roma (passando dalla zona A di Roma a quella B della provincia limitrofa), in genere è difficilissimo che lo zio passerà dentro Roma, in genere certe operazioni le fa o prima di entrare a Roma oppure tra l’ultima fermata di Roma e la prima della provincia di Roma. Comunque non crediate mai di avere la tranquillità in tasca se il vostro treno non è di quelli pieni zeppi di gente. Comunque, come detto all’inizio, il treno metropolitano è in genere di quelli nuovi a due piani...la tattica in genere da seguire è la seguente (scusate il gioco di parole): il treno metropolitano ha un corridoio ad un solo piano, poi più avanti si divide tra primo e secondo piano, per ritornare ad un singolo piano nell’ultima parte del vagone. Il vostro dovere sarà piazzarvi in un vagone (meglio il terzo) e trovare la posizione migliore per osservare se sta passando o meno lo zio. Questa posizione in genere è davanti alle porte di uscita, naturalmente non le prime del vagone, ma le seconde. Da lì potrete vedere lo zio che controlla i primi biglietti. A quel punto, quando finisce di controllare la parte che comprende un solo piano, osservate con molta astuzia e senza dare nell’occhio minimamente, se lo zio va su a controllare i biglietti oppure se li controlla prima al piano terra, in genere lo zio, essendo prevedibile, sceglie questa seconda ipotesi. Ma non ci interessa questo, ci interessa non pagare. Bene, se lo zio inizia a controllare i biglietti di sotto, voi salite al piano di sopra, aspettate circa un minuto al piano di sopra (in modo che quando scendete lo zio non sta attaccato praticamente a voi) e poi scendete e tornate indietro nel secondo o primo vagone, ovviamente in un punto dove non può notarvi (in genere basta mettersi vicino al finestrino in direzione contraria a quella del treno). Stesso discorso se lo zio preferisce prima controllare di sopra, ma a quel punto sarà un gioco scavalcare lo zio da sotto (che non vi può vedere) e andare al vagone precedente. Altri zii hanno invece un’altra abitudine: prima controllano i biglietti in tutto il treno solo di sotto, poi arrivati all’ultimo vagone iniziano a farsi tutto il treno ma solo ai piani di sopra: se è così per sicurezza (voi non potete sapere che strategia usa) fate la stessa cosa di quanto scritto prima, andate di sopra, aspettate un po, lo scavalcate e poi vi sistemerete rigorosamente e soltanto nel piano di sotto. I bagni in queste linee sono aperti, spesso e volentieri vi possono salvare, soprattutto se manca poco alla vostra destinazione finale. Ricordate che nella tratta Fara Sabina-Fiumicino Aeroporto il controllore, tra Ponte Galeria e Fiumicino, passa praticamente sempre perché in teoria tutti i biglietti per l’Aeroporto hanno un regime particolare (in parole povere costano di più), quindi in quella tratta non fatevi mai beccare completamente impreparati. Ultime dritte: se quello che volete è risparmiare il 50% allora la tattica apparsa negli scorsi numeri è quella che fa per voi: si timbra prima il biglietto dietro, se ve lo chiede gli dite che vi siete sbagliati (ma comunque lo dovete buttare in quanto il controllore lo timbra), se non ve lo chiede la volta dopo che usate tale biglietto (ah, stiamo parlando del chilometrico naturalmente) lo timbrate anche da davanti, fidatevi che dietro non ve lo controllerà mai. Infine: su questi treni sapete bene che se vi scordate l’obliterazione potete scrivere nome della stazione in cui siete saliti, data e orario con la penna: la cosa migliore è mettervi in un punto dove potete anticipare la venuta dello zio e scrivere al volo la vostra timbratura.
Lo spazio di questo numero non è bastato per completare lo spazio dedicato ai treni, quindi per i treni a lunga percorrenza vi rimando naturalmente alla prossima puntata!

Francisco Daniel Pombeiro da Silva


Tifosi ospiti : gli Andriesi

 

La tifoseria bianco azzurra è una delle nostre vecchie conoscenze, il giudizio su di loro è molto variabile. Va detto che l’attuale gruppo guida, la Brigata Fidelis, ha la pesante eredità dell’ormai sciolta New Blue Generation, la cui Vecchia Guardia ancora segue. Da sempre il paragone è stato obbligato, e di certo la Brigata a livello prettamente numerico ha perso molto. A livello organizzativo, soprattutto di recente, la Brigata non è certamente tra le ultime in Puglia, e all’andata sinceramente ci hanno sorpreso per il tifo che hanno fatto, migliore di quello che abbiamo visto sempre con loro in C1. Non tantissimi in trasferta, hanno il merito di seguire ovunque o quasi la squadra (l’ultima volta a Roma sono risultati assenti). Amicizie forti sono sicuramente con Salerno e Bari, molte le rivalità, nel girone spiccano Brindisi (di recente), Foggia e Nocera, grande rivalità anche con gli Avellinesi, le partite tra biancoverdi irpini e bianco azzurri pugliese hanno offerto non di rado violenti scontri.


Trasferte flash


02/03/2003 Nocera: la trasferta in Campania è effettuata da 7 unità giunte in auto. La partita, che vede la nostra ennesima sconfitta, vede una curva di casa più vuota del solito ma che comunque fa un tifo su buoni livelli, nonostante ci sia dispersività tra i vari gruppi. Noi purtroppo proviamo a tifare solo all’inizio, caliamo per vari fattori. Ad inizio partita esponiamo lo striscione per Alberto Sordi: “Nella tua immagine popolare il saluto di Roma immortale...ciao Albertone!”.


Comunicazioni


-Non preoccupatevi, stavolta non vi scassiamo né per la trasferta (tanto ad Acireale si parte in due punto e basta, figuriamoci) né per le riunioni (per il momento sono sospese per eccesso di serietà e responsabilità da parte dei membri del gruppo.
-Torniamo a rompervi invece per Olbia, la prenotazione è ormai prossima, quindi chi vuole aggiungersi a noi ce lo faccia pervenire per favore al più presto.
-L’aguzzino Cerveteri vende ancora le sciarpe del gruppo. Il prezzo è sui 10 Euro e dipende molto dall’umore del venditore e dalla vostra capacità trattativa.
-Ricordiamo che nonostante le tante defezioni siamo partiti ugualmente per la Battaglia delle Arance di Ivrea, dove, a parte un po troppe aranciate in faccia, ci siamo distinti con valore nelle file degli Scorpioni d’Arduino.


Voce in Capitolo, fanzine non sponsorizzata e non a scopo di lucro e fotocopiata in proprio.


Voce in Capitolo numero 46
Chiusa il 7/03/2003 alle ore 21:05