"Voce in Capitolo"numero 33 

 

30 anni di Magia e Amore...... 1972-2002 Auguri Lodigiani Calcio

 


In ricordo di un grande


”Siamo la terza squadra di Roma, ma qui si conta fino a due”
La sorte, il fato, il destino, spesso ci giocano brutti scherzi. Noi della Lodigiani, da sempre perseguitati dalla sfortuna ed ormai abituati a resistere, ormai ci siamo abituati, ma mai ci saremmo aspettati di vivere dei momenti così tristi proprio quando ci accingevamo a festeggiare il trentennale della nostra storia. La partita di oggi si sarebbe dovuta giocare al Tre Fontane, cosa che invece non è stata...coreografia per i 30 anni rimandata a tempi migliori e dirottamento verso Anagni. Ma in settimana è arrivata l’ultima doccia fredda...infatti Mercoledì scorso è morto il nostro mister, colui che ricorderemo con più affetto per l’affetto e la dedizione avuta verso i colori biancorossi, che ha portato al vertice dei propri risultati. Abbiamo avuto la notizia solo il Venerdì, giorno dei funerali, senza il tempo per potergli dare l’ultimo saluto nella città natia di L’Aquila. Come un giornale ha ricordato, Attardi ha avuto nella Lodigiani la sua seconda famiglia, non per niente da noi ha lavorato per 9 anni, tutti all’insegna dell’entusiasmo e della voglia di emergere in una realtà difficile come la nostra. Credo che sia inutile ricordare ai tifosi della Lodigiani che con Attardi abbiamo raggiunto ottimi risultati, primi tra tutti la promozione in serie C nella stagione 82/3, ma sopratutto i play off nella stagione 93/4, primo mio anno al seguito della Lodigiani e che ringrazio sempre di averlo vissuto in pieno, ed ogni volta mi viene il magone a pensare alle partire al Flaminio col tutto esaurito e alla partita dell’Olimpico. Ma Attardi rimane legato per sempre a quella Lodigiani che purtroppo non c’è più, quella Lodigiani che con lui non ha mai avuto il disonore della retrocessione, quella Lodigiani composta da uomini vincenti dentro e fuori lo spogliatoio. Senza di lui non avremmo mai avuto questi risultati, probabilmente la Lodigiani sarebbe rimasta una semplice squadretta senza infamia e senza lode. Spesso ci chiedevamo come facesse a tirare fuori tanta grinta ed energia nonostante la sua proverbiale calma ed il savoir faire tipico dei gentiluomini. Attardi ha sempre lottato per far salire alla ribalta la Lodigiani ed i suoi giovani, gente che ha saputo far bene grazie alle motivazioni che l’ambiente biancorosso offriva. Ma Attardi spesso aveva da ridire (a ragione in pieno)dell’indifferenza piena che la Lodigiani ha a Roma per colpa di quei fattori che denunciamo sempre, stampa in primis. Sua è la frase riportata in corsivo, la frase che forse sa spiegare meglio in assoluto la nostra realtà. Di lui ricordo una partita in casa della stagione 98/9, quando facemmo una fanzine contro tutto e tutti, incazzandoci e sbattendoci per l’amorfismo dell’ambiente che circondava la Lodigiani. Lui con molta calma venne da noi e ci disse delle parole che più o meno dicevano così, me le ricordo come fosse ieri:“ragazzi, avete ragione ma purtroppo è inutile prendersela...la realtà della Lodigiani è questa e difficilmente cambierà, o l’accettate per quella che è come sempre avete fatto o è meglio lasciar perdere”. Il nostro mister aveva capito tutto della nostra realtà, e credo che pochi come lui la sapevano ben interpretare. Poi di Attardi ricordo la presenza in una gara al Tre Fontane della stagione 2000/1, lui era allenatore del Latina, credo che la partita fosse col Castel di Sangro. Si vociferava di un passaggio del titolo della Lodigiani al Latina, ed Attardi, sicurissimo, ci replicò, tranquillamente, che la Lodigiani mai si sarebbe mossa da Roma. Già, sapeva tutto. Infine ricordo quando venne col nostro Giovannelli a Lodigiani-Lanciano dello scorso anno, prima giornata in casa, si fermò a parlare con noi e gli consegnammo la tessera onoraria del gruppo, a lui e al Sor Gino, e fu in quell’occasione che ci disse che, nonostante non allenasse più, non poteva non essere tifoso biancorosso. In questo breve ricordo del nostro Attardi ho estrapolato tre momenti che ricordo bene, troppi ce ne sarebbero da ricordare, ma che sintetizzo con la gentilezza e la stima che ci ha sempre dimostrato. Volevamo bene al nostro Mister, e più volte, quando la stagione partiva senza di lui in panchina, ci chiedevamo perché al posto di comando non ci fosse lui, il timoniere della Lodigiani per eccellenza. Credo che uno come Attardi nessun tifoso biancorosso lo possa scordare, così come non lo scorderanno coloro che gli devono una carriera di giocatore di successo e tutti quei dirigenti che hanno avuto il piacere di lavorarci. 
C’è poco da fare...come Rozzi sta all’Ascoli, l’avvocato Prisco all’Inter, Di Bartolomei alla Roma, Re Cecconi alla Lazio, Helenio Herrera all’Inter, solo per fare degli esempi, così Guido Attardi sta alla Lodigiani. Una pietra miliare del calcio biancorosso in vita, un esempio da seguire nel suo ricordo per gli altri che verranno dopo di lui e per tutti i tifosi biancorossi. Ed a nome di tutti noi, ti ringrazio per quanto hai fatto per noi e per la Lodigiani. Ciao guido, non ti dimenticheremo.

Stefano-Ultrà Lodigiani


PRONTI, PARTENZA…

"I grandi si sentono grandi solo perché noi siamo in ginocchio : alziamoci !"

 

Finalmente si riparte…

 

mai come oggi è tanta la voglia di intravedere i nastri di partenza,

soprattutto perché ci lasciamo dietro alle spalle un anno di amarezze e delusioni,

un anno per masticare bocconi amari e incassare tanti colpi…

 

siamo cascati al tappeto,

ma siamo testardi e ci siamo rialzati…

 

siamo fatti così e di colpi siamo pronti per subirne ancora tanti…

 

ma miei cari col tempo si impara anche a cadere…

 

eccoci,

ricominceremo da capo tutti insieme,

squadra società e NOI,

dagli errori fatti si illuminerà la strada del nostro futuro…

 

…si comincia da un’altra categoria,

altri campi altre squadre altri tifosi,

 

si comincia con nuovi giocatori,

una nuova dirigenza e un nuovo allenatore…

 

…non vogliamo sentire chiacchiere,

ne di fantomatici giornalisti e di esperti ciarlatani…

 

non chiediamo l’impossibile,

pretendere vittorie eclatanti sarebbe ingenuo,

vorremmo vedere una squadra di gente con grinta e cuore,

ma soprattutto serietà…

 

…tanta serietà,

 

però una cosa esigiamo,

il RISPETTO,

 

rispetto per noi che crediamo in un ideale ultrà,

che amiamo svisceratamente due colori,

che attacchiamo uno striscione senza nessun tornaconto personale!

 

il resto lo facciamo noi,

l’unica voce che sentirete sarà la nostra,

quella dei ragazzi di curva,

dei "vostri" teppisti da stadio…

 

vi faccio un appello ragazzi,

oggi abbiamo un motivo in più per innalzare i nostri cori più in alto che potete…

 

…festeggiamo il trentennale della nostra Lodigiani,

quella più bistrattata e dimentica dal mondo del calcio,

che però noi amiamo…

 

…quindi oggi vi voglio grintosi più che mai,

uniti non come un gruppo di ultrà,

ma come un gruppo di amici…

 

ULTRA’ tira fuori la voce e alza la sciarpa al cielo,

perché noi a campionato ancora NON iniziato una vittoria già l’abbiamo messa a segno…

 

QUELLA DI ESSERCI ANCORA!

 

"Ed ogni volta nascerò ed ogni volta morirò…VIENI TI PORTO NELLA FAVOLA MIA!"

 

Quirino-Ultrà Lodigiani


RISPETTO E COLLABORAZIONE ULTRAS


E’ da tempo che volevo scrivere questo articolo, ma voglio anche premettere che questo è un mio pensiero personalissimo e non rispecchia per forza quello degli altri appartenenti al gruppo.
Negli ultimi anni è sotto gli occhi di tutti il tentativo da parte delle società, dei giornali e di tutto ciò che gira attorno al calcio, di eliminare il movimento ultras. Non è difficile capire i motivi di questa scelta, gli ultras ormai rappresentano la minoranza nell’universo del pallone e sono gli unici ad avere ancora un’idea di calcio non alienata da sponsor e business, quindi per le società rappresentano un costo maggiore in confronto ai "pantofolai della pay tv". 
Inoltre gli ANTI-ULTRAS possono usufruire dell’appoggio dell’opinione pubblica, che ha trovato negli ultras il pericolo numero uno.
Affrontando una guerra bisogna combattere, ed è più complicato come nel caso degli ultras affrontarla da soli, proprio in questi momenti bisognerebbe trovare l’unità d’intenti per affrontare i nemici comuni. Molti ultras si sono resi conto di questa esigenza e negli anni si è provato ad unire gli sforzi, ma di solito le iniziative fatte non hanno avuto buon esito; l’ultima in ogni modo è stata una manifestazione organizzata dal gruppo BRESCIA 1911, che bisogna far notare ha avuto una buona riuscita, senza dimenticarci però la formazione del PROGETTO-ULTRA’ che fa capo anche all’ARCHIVIO DEL TIFO DI BOLOGNA ( nel tempo sono stati organizzati diversi raduni, come a Mantova ecc..).
Penso che però tutto ciò non basti, per riuscire nell’impresa credo che noi ultras dovremmo abbattere alcune "chiusure mentali"; ed è qui che entra di scena il rispetto. Per rispetto non intendo provare ammirazione per qualunque tifoseria, ma rispettare quegli ultras proprio per quello che rappresentano: in altre parole l’ultimo baluardo di un calcio ormai dimenticato (oltre agli abusi che sistematicamente subiamo); tutto questo senza dimenticarci delle rivalità che contraddistinguono il nostro movimento, ma con la consapevolezza di quello che siamo e che solo uniti potremmo affrontare una lunga battaglia…quella per la nostra esistenza!

Quirino-Ultrà Lodigiani

Dignitosamente in piedi...
In un mondo che cade a pezzi!
L E T’ S  G O  U L T R A S !


Un mondo tutto nostro


Sarebbe bello fermarsi per un attimo e passare sopra le tante rivalità che dividono il nostro amato movimento, proprio quel movimento ultras che ci ha regalato e speriamo ci regalerà ancora tante emozioni. Perché al di là dei singoli colori, simboli e rivalità, c’è qualcosa che unisce la nostra tifoseria a quella di Roma e Lazio, la nostra a quella del Palazzolo, quella del Mestre a quella della Reggina, quella del Trento a quella della Torres, quella dell’Altotevere a quella del Torino, e così via. Ovunque c’è uno striscione, ovunque c’è un po di tifo, un po di colore, là c’è gente che ragiona e pensa come noi, non importa in quanti, ma con la voglia di distinguersi sempre da quel mondo borghese dagli ideali finti e platinati che ha ormai preso il sopravvento su tutto. In ogni foto, in ogni articolo di una fanzine di un’altra tifoseria, in ogni adesivo, in qualsiasi cosa che riguarda una tifoseria, lì vedo il mio mondo; anche in quelle trasferte squallide effettuate dai Sorani, per esempio, nonostante la pochezza della cosa, anche là va portato rispetto per chi è partito ed ha appeso le proprie pezze. A credere in questo mondo siamo rimasti in pochi, almeno se calcolati rispetto agli anni’80, ma laddove ci sarà uno striscione, laddove ci sarà gente in piedi a sostenere la propria squadra, laddove ci sarà uno scontro senza infamie, là ci sarà un pezzo del nostro mondo che va rispettato ed onorato. E’ per questo che spesso stiamo incollati a qualche sito o a giornalini vari per vedere foto di tifoserie assurde e mai sentite, è per questo che, se siamo costretti a guardare una partita in tele, la prima cosa che cerchiamo di vedere sono gli spalti, ed è per questo che, nonostante le difficoltà, anche noi cerchiamo di fare del nostro meglio per ritagliarci un piccolo spazio nel movimento ultras. Siamo ultras, o ultrà, e tutto cio’ ci porterà ad essere sempre attratti da tutti quegli elementi che sono la linfa essenziale del movimento.
Continueremo a guardare, quindi, quant’è brutto lo striscione Cani Sciolti del Lecco, a vedere quelli del San Donà ancora presenti in eccellenza, a vedere tifoserie che cadono in piedi per la sorte della loro squadra per poi tornare alla grande; continueremo a vedere gradinate riempirsi quando la squadra gira, ma continueremo a vedere anche chi c’è e ci sarà sempre e non mollerà, gente a cui spetterà un sicuro posto sul carro dei vincitori quando sarà il momento. Continueremo a vedere tifoserie che fanno del denaro il loro unico scopo, così come tifoserie che non sanno con quali soldi tirare avanti. Vedremo ancora gemellaggi, grandi amicizie ed un mondo di rispetto tra i veri ultras, così come tentativi di scontri tra varie tifoserie. Davanti a noi passeranno ancora tanti soprusi verso chi vuole tutelare la legge con norme anticostituzionali. Continueremo a viaggiare e a percorrere chilometri, potrà capitare di vedere tifoserie saltare varie trasferte. Ci saranno ancora contestazioni e curve in festa. Ci saranno gioie e feste fino a notte e grandi delusioni. Ci saranno i verdetti del calcio estivo che vedranno tifoserie scendere dal palcoscenico per poi, forse, tornarvi. Ci saranno anche tifoserie che non vedremo più (chi ricorda per esempio quelle del Cecina o del Crevalcore?); Continueremo a sentire l’odore dei fumogeni,a stare sotto la pioggia e a tifare nonostante tutto, così come sotto un sole cocente che preannuncia l’Estate. Continueremo a ricordare chi ci ha lasciato, guarderemo i nostri album dei ricordi con la voglia ancora di andare avanti.
Anche questa stagione è iniziata, e con essa sono iniziati i sogni di chi vuole ancora rimanere in piedi in un mondo di rovine. Non molliamo, non ci spezziamo, non ci fermiamo, per quel che potremo non faremo mai cancellare il nostro splendido mondo. Nella volontà di distinguersi andremo avanti. Non ce ne frega di niente e di nessuno: né del numero ediguo, né delle critiche delle persone, né delle giornate andate storte.
Siamo pronti per ripartire nell’avventura del mondo ultrà, un mondo nostro per scelta ed appartenenza. Questo con la convinzione di essere un ingranaggio del movimento ultrà. Senza di noi mancherebbe qualcosa, e non pochi sentirebbero la nostra mancanza. Così come sentiremmo la mancanza di ogni altra tifoseria se un giorno qualche gruppo venisse a mancare. Ve lo immaginate un mondo ultras senza Skizzati Sora? E poi chi potremmo prendere per il culo? O un mondo senza Fermani, Aquilani e via dicendo?
Senza grandi paranoie quindi, continuiamo per la nostra strada, insieme a tante altre tifoserie. Facciamolo per noi stessi, facciamolo per quel movimento che ci ha regalato i migliori anni della nostra vita!

Stefano-Ultrà Lodigiani


Tifosi ospiti: i Barcellonesi

Con la nuova avventura della Lodigiani in serie C2, nel girone C, inizia una carrellata di tifoserie sconosciute al mondo ultras, ma anche di tifoserie che stanno cercando di ritagliarsi il loro spazio all’interno del movimento, ma di cui si sa poco. Una di queste tifoserie è quella dell’Igea Virtus, guidata dallo storico gruppo dei Bad Boys, andato avanti anche nei momenti di difficoltà del calcio di Barcellona Pozzo di Gotto, provincia di Messina. A questo gruppo va il merito di seguire ovunque la loro squadra, con numeri a volte sorprendenti, come negli scorsi play off a Foggia, con un’ottima presenza. Non sappiamo tanto su di loro, né con chi sono gemellati o hanno rivalità, il tutto considerando che non hanno siti internet. Siamo comunque sicuri della loro presenza oggi, di sicuro avranno un’ottima accoglienza da parte nostra, per far festeggiare anche a loro il nostro trentennale!


Comunicazioni


-Gli Ultrà Lodigiani organizzano la trasferta di Palma Campania di Domenica Prossima. Chiedere a Stefano (348/*******) o Cerveteri (340/*******). Ancora non sappiamo quando si recupera la prima giornata di campionato.
-Chiediamo a tutti di collaborare per la nostra fanzine, uscita con articoli di 2 persone. Per farlo basta mandare l’articolo, con qualunque argomento, all’e-mail info@ultralodigiani.org il giovedì prima della partita o prima.
-Martedì riprendono le riunioni degli Ultrà Lodigiani al Ribeira. Appuntamento alla metro S.Giovanni alle 21.30
-Chiediamo, anche per quest’anno, la massima collaborazione a tutti. Ognuno fa quello che può, ma una mano minima datecela. Grazie.


Trasferte flash


5/5/2002 Taranto: il gruppo ha presenziato in 2 unità anche a Taranto, con la squadra matematicamente retrocesso, come segno della nostra mentalità. Nessun problema coi Tarantini, alcuni dei quali ci hanno applaudito. Buono il loro tifo durante la partita.
Estate 2002: presenti in 3 unità a Rieti, unica amichevole giocata fuori da Roma.
25/8/2002 L’Aquila: trasferta effettuata in 5, ma, come coglioni, arriviamo all’ora sbagliata.


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Voce in Capitolo numero 34
Chiusa il 31/08/2002 alle ore 01:12