Gli Ultrà Lodigiani e le lotte di domani

Eccoci, di nuovo in gioco. A denti stretti e muso duro, guardando senza paura il nostro avvenire. Ci siamo ancora, ci siamo sempre stati, ma ora ci siamo di più! Ora abbiamo di nuovo il nostro teatro naturale, il nostro palcoscenico, e noi siamo ben pronti a recitare la nostra parte. Attori non pagati, ma che mettono sempre sé stessi nelle cose che fanno. E consapevoli che il loro stare sul palco non è una finzione, ma una sfida simbolica, che si snoda su più livelli. Gli Ultrà Lodigiani che scrutano, gli Ultrà Lodigiani che sfidano. Chi l’avrebbe detto fino ad un anno fa? Gli Ultrà Lodigiani lo sanno che vengono sempre guardati, che ormai rappresentano un esempio di salute in un calcio malato ormai in metastasi, in cancrena. Gli Ultrà Lodigiani sono pronti a stupire, e vi invitano a seguirli. Perché non saranno soli nel loro cammino, ma saranno accompagnati dal loro pubblico. Gli Ultrà Lodigiani dopo quattro anni, gli Ultrà Lodigiani che ora possono gettare un guanto di sfida senza nascondersi, gli Ultrà Lodigiani che lotteranno. Perché oramai stare in curva, volenti o nolenti, è una battaglia. E visto che c’è veramente da tenere duro e da lottare, noi lotteremo:

- Lotteremo per dimostrare a tutti che la Lodigiani è ancora, seppur idealmente, la terza squadra di Roma; dimostreremo che tutte le nostre battaglie per mantenere il nome e riavere la prima squadra non sono state battaglie perse, ma vinte, una per una, fino alla resa dei conti coi nostri vecchi nemici;

- Lotteremo per far vedere, in primis a noi stessi, ma non solo, che siamo un gruppo di stadio, un gruppo che sa ancora seguire la propria squadra con la stessa voglia e passione degli anni di serie C;

- Lotteremo per ricostruire il mondo che ci apparteneva e con la prepotenza e l’arroganza ci è stato tolto, riedificheremo tutto mattone dopo mattone: presenze, tifo, fanzine, riunioni, volantinaggi e chissà che, così, non si riprendano tutte le vecchie tradizioni del gruppo;

- Lotteremo per far capire a tutti che andare allo stadio per la propria squadra e basta non è un concetto fuori moda, e che tifare è bello: sbandierate, battimani, fumogenate e tamburi saranno i nostri mezzi di viaggio, tutti coloro che si sentono ancora ultrà dentro saranno i nostri compagni di viaggio;

- Lotteremo per far capire a tutti che lo stadio è un luogo di divertimento e non di agonia, è un bosco a cielo aperto e non un lager, ed è un posto dove possiamo ancora essere noi stessi;

- Lotteremo per imporre i nostri ideali di sempre, affinché, almeno per noi, siano sempre primari, valori quali amicizia, volontà, sacrificio e altruismo;

- Lotteremo, e lo faremo con tutte le forze, per dare un segnale a tutto il movimento ultras: un segnale forte che dirà a tutti che il movimento non è estinto, ma che è vivo e vegeto. Sta a noi dimostrarlo, sta a noi riuscirci.

E allora, se vorrete essere dei nostri, allacciatevi le cinture....si torna indietro nel tempo, si torna agli anni’80, per affrontare al meglio tutte le lotte della nostra gioventù...le lotte di domani!

Stefano – Ultrà Lodigiani