Comunicato del 2 Dicembre 2002

 



Gli Ultrà Lodigiani, a 8 giorni di distanza da Frosinone-Lodigiani, rendono noti i fatti per il quale il gruppo ha abbandonato gli spalti al terzo minuto della partita, smentendo quindi voci che ci vorrebbero in fuga, non si sa da chi o cosa.

I fatti: il gruppo, presente in circa 20 unità, entra allo stadio verso le 14.15 ed appende i propri vessilli, tra cui lo stendardo rubato ai Sorani e apparso in più nostre foto ufficiali. Dopo 5 minuti 2 agenti della DIGOS, identificatisi solo in seguito, entrano nel settore e ci tolgono lo stendardo, minacciando prima genericamente e poi alcuni componenti dei gruppi Ultrà Lodigiani e Teste Matte di denunciarci per furto e ricettazione, portando in questura 2 ragazzi che poi solo grazie alla mediazione di un’altra persona (crediamo o un altro agente o più probabilmente, da quanto capito, un dirigente del Frosinone) i 2 che avrebbero dovuto andare in questura si sono divincolati.
Alla minaccia avuta dagli agenti più volte di denunce e dal fatto che, con molta probabilità, approfittando del nostro scarso numero, avremmo subito ritorsioni nel corso della partita.
A ciò va aggiunto che la trasferta, per noi momento di divertimento, è diventato teatro di una situazione pesante, e dal momento che nel gruppo ci sono anche ragazzi giovani non ci siamo sentiti, noi del direttivo, di fergli rischiare diffide e/o denunce senza neanche un perché. Forse è stato uno sbaglio portare lo stendardo anche a Frosinone, ma quello che più ci interessa è rimarcare l’infamia e l’abuso di potere delle guardie che hanno avuto a che fare con noi, perché a parte la vicenda dello stendardo, che ci è stato sequestrato senza neanche un verbale (quando lo abbiamo chiesto ci sono piovute altre minacce a muso duro), vanno segnalati i metodi repressivi tipici più di uno stato dittatoriale che di un paese democratico come quello in cui in teoria viviamo.
Se per caso lo stendardo tornerà a Sora, come minacciatoci dalle guardie, sappiate qual’è la sua provenienza.
Questo non è neanche il primo episodio di repressione che subiamo quest’anno, dato che anche in casa ci sono state più volte tensioni tra noi e le forze dell’ordine.
Evidentemente la repressione e la volontà delle sfere alte di liberarsi di noi non guardano né al numero delle persone della tifoseria né al fatto che la nostra tifoseria è una di quelle che provoca meno incidenti.
Non ci fermeremo e continueremo la nostra squadra, ne abbiamo viste e subite tante, per piegarci ci vorrà ben altro.

Direttivo Ultrà Lodigiani 1996