COMUNICATO UFFICIALE DEL 20/10/2006


Dopo oltre 2 anni di assenza della propria squadra dai campi di calcio, gli Ultra' Lodigiani non intendono darsi per vinti, anzi negli ultimi tempi si stanno riavvicinando al gruppo vecchie conoscenze (quelli del Flaminio, dei Guido Attardi, dei Fabio Lucidi, degli Alessandro Borgognoni e della beneamata AS LODIGIANI), pronte a ricominciare un discorso che non ha mai deluso le aspettative.
La situazione attuale della Lodigiani, invece, è scoraggiante, non solo per la mancanza di una prima squadra, ma anche per il fatto che essa sembra quasi rinnegare la propria storia, la stessa storia che ha fatto si che la Lodigiani sia stata una squadra conosciuta in tutta Italia e oltre, e che ha fatto si che anche oggi il nome Lodigiani susciti un certo interesse da parte di chi vuol far giocare il proprio figlio in una squadra giovanile e da parte degli addetti ai lavori. Rinnegare la storia, non raccontarla, e non farne patrimonio per il futuro equivale a non riconoscerla, e non riconoscerla rende inutile aver fondato (rifondato) una società col nome Lodigiani.
In questi 2 anni senza squadra non ci siamo addormentati come alcuni nostri dirigenti, ma abbiamo continuato a sostenere una squadra che sapevamo che non sarebbe morta. Ora vogliamo che la Lodigiani non viva solo del proprio nome, ma attraverso fatti concreti.
Gli Ultrà Lodigiani hanno sempre difeso il nome della propria squadra, e hanno lottato per salvaguardarla. Lo hanno dimostrato le cinquecento firme raccolte in pochi giorni durante la "libera festa" alla Garbatella. Queste firme, tutte documentate, sono state portate ai maggiori quotidiani della capitale, alle riviste sportive sino al sindaco Walter Veltroni (che gradito non ha per la sua amicizia con Piero Tulli, patron della odiata Cisco Roma) e al suo vice negli affari sportivi Sig.Gianni Rivera.
Abbiamo così cercato di riportare l'attenzione non a noi ma alla Lodigiani, e crediamo abbia del miracoloso che così poche persone si siano mosse (non per i loro comodi) fino ad arrivare al Campidoglio pur senza aver riscontrato nessun successo.

Oggi vorremmo vedere una società più partecipe, più presente, non solo a parole (anche se negli ultimi tempi sono mancate anche queste). Ne sa qualcosa il ds Antonio Ceci, che nel mese di luglio prese appuntamento alla Borghesiana con alcuni nostri ragazzi per dei chiarimenti sul loro da farsi e sul come la Lodigiani si sarebbe mossa per ridarci questa maledetta prima squadra. Voi l'avete visto il signor Ceci? Noi no!
Almeno un pò di rispetto, caro Tonino, lo potevi dimostrare a delle persone che lavorano per la causa senza percepire nessuno stipendio, i nostri numeri per avvertirci che ci davi buca li avevi!
E in tutto questo, il resto della dirigenza, inconsistente come non mai, dov'è?
Ce lo stiamo chiedendo da molto tempo ma adesso siamo stufi di interrogativi senza risposta!
Pensiamo ai ragazzi che si iscrivono alla scuola calcio e alle giovanili, quale futuro per loro senza una prima squadra? Come rivalutare il nome della Lodigiani senza una prima squadra, in una città dove tutti credono che la naturale prosecuzione della Lodigiani sia la Cisco Roma?
Noi vogliamo chiarezza su tutto questo, non vogliamo perdere tempo in chiacchiere e prese in giro.
Questa meravigliosa società ha speso 2 milioni di euro per il rifacimento di alcuni campi del centro tecnico (tra i più belli d'italia), e i dirigenti
sono arrivati al punto da dirci che 140mila euro erano troppi per un titolo di eccellenza! Ma scherziamo? Cosa volete fare, trovare un titolo di C2 su Porta Portese?

Esprimiamo così la nostra amarezza per questa aria di superficialità e menefreghismo verso le questioni che ci stanno più a cuore, Notiamo sempre più apatia e disinteresse nel rivalutare il vero nome della Lodigiani. La dirigenza perde tempo in iniziative tanto discutibili quanto inutili (vedi scuola calcio femminile), quello che ci chiediamo è che fine hanno fatto i tanti progetti che ci sono stati illustrati lo scorso anno, tra i quali una partita con le vecchie glorie della Lodigiani, un giornale interno del Club, far entrare nella società
vecchie glorie e vecchi dirigenti, rifacimento del campo principale (quello si che ci interessa) dove un giorno giocherà la prima squadra. Si vedono, dopo mesi, ancora tristemente le ruspe e dei gradoni di terra scavati.

Sveglia! Siamo disposti a partecipare alla ricostruzione della AS Lodigiani 1972, ma purchè si faccia il suo bene, e lo si faccia con oculatezza.
Un ultimo appello lo rivolgiamo agli sportivi che condividono il nostro stesso sentimento: sproniamo la dirigenza verso veri traguardi e non abbandoniamo i magici colori biancorossi! Fieri e incazzati, rivogliamo la squadra che ci ha sempre fatto battere il cuore: l'AS LODIGIANI 1972!

"VOGLIAMO IL DERBY CON LA CISCO PRIMA CHE FALLISCA!”


DIRETTIVO Ultrà Lodigiani 1996
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