Catania-Lodigiani del 19/11/2000


La trasferta di Catania per noi comincia alcune settima ne fa quando tre ragazzi prenotano un viaggio aereo di ritorno dal capoluogo catanese. Ovviamente si parte in tre(sempre i soliti che affrontano questi viaggi; non si sa come riescano sempre a trovare soldi, tempo, volonta’). La trasferta e’ fissata per l’1.14 di notte, stazione Ostiense, dove ci diamo appuntamento. Gia’ prima di partire ci sono difficolta’ e subito troviamo il treno che partira’ in ritardo. Guidati dall’astuzia del buon Cerveteri facciamo solo 2 biglietti del valore di circa l.18000. Cerveteri ci istruisce su questo nuovo “giochino”per fregare i controllori. Una timbratura poco chiara e via si parte. Ovviamente in prima classe(er Cerveteri ripetutamente diceva “ho pagato e viaggio da signore”) anche se poi risultera’ scomodissima. Fino a Paola nessun controllore, poi ne passa uno che Cerveteri con grande freddezza, calma ed esperienza liquida con un semplice “gia’ controllato”, mettendo anche la mano sul portafoglio come se avesse un biglietto integrale di prima classe. Si continua ed in Sicilia arriva il bello: presentiamo ai controllori i famosi biglietti chilometrici della regione Lazio, ovviamente non ci capiscono granche’. Gli rifiliamo(con Cerveteri sempre al comando), un mucchio di cazzate atroci, morale della favola subiamo una lieve multina di circa lire 8000. Giungiamo a Catania e subito ci accingiamo verso il Cibali, facciamo subito i biglietti, e dopo alcuni giri ci avviamo all’ingresso ospite che ovviamente e’ chiuso! La colpa? Nostra, non abbiamo avvertito nessuno(!!!). L’ordine pubblico viene affidato niente po po di meno che ad un tizio della security che cerca di gestire il tutto, concludendo con frasi tipo: “solo per oggi dai non attaccate gli striscioni”. Ovviamente viene snobbata la sua ipotesi e poi comincia il bello, marescialli, funzionari ecc.. ci fanno praticamente da guida in tutto lo stadio, per trovarci una sistemazione. Noi gli ricordiamo che c’e’ un settore apposito, loro dicono di no e ci dicono che per ordine pubblico non possiamo appendere gli striscioni altrimenti tutta Catania ci si scaglierebbe selvaggiamente addosso con spranghe, pistole, bastoni. Praticamente a Catania supponiamo non ci sia nemmeno un turista. Comunque noi tre provocatori scesi da Roma per far scoppiare incidenti tafferugli cariche e controcariche armati fino ai denti rifiutiamo di vedere la partita senza striscione appeso. Anzi gli diciamo che torneremo subito a Roma ma che la storia non finisce qui. Intanto ci fanno attendere e dopo l’ennesimo giro di campo entriamo nel settore ospite che d’incanto si apre. Appendiamo gli striscioni(e’ il 25esimo circa), e comincia una fitta pioggia che piano piano finira’; la Lodigiani sembra subire e ovviamente arriva il gol del Catania. Rimaniamo delusi dal pubblico catanese i loro ultra’ sono divisi in tre zone con cori differenti anche se continui. La Lodigiani ci prova a pareggiare. Al 30° circa dobbiamo uscire per andare a prendere l’aereo. Arriviamo all’aereoporto,facciamo il check-in, un panino un’offesa a una matta, e poi sull’aereo dove l’unico ad avere pura sono stato io: era la prima volta che lo prendevo. Giungiamo a Roma verso le 19:10, stanchi e contenti, ma delusi non solo dal risultato(alla fine 2-0 per il Catania), ma dalla solita indifferenza nei nostri confronti. 
Marco - Ultra’ Lodigiani