Gela - Lodigiani del 18/1/2004
La trasferta a Gela è stata una delle peggiori che abia mai
fatto in Sicilia per tutta una serie di motivi, anche se, quando sono partito
ero abbastanza carico perché se la Lodigiani avesse vinto avrei vinto, a mia
volta, 900 Euro di una scommessa (n'è che me so attaccato al cazzo, qualcosa de
più!). A partire, da Termini, siamo io, Tania, Cerveteri più stanco che mai ed
uno scoglionatissimo Vocione; da subito so che ho sbagliato i miei piani di
viaggio e che il nostro treno partiva da Tiburtina e non da Termini (e pensare
che ero venuto proprio da là!). Fatto questo retro - marcia, ci imbarchiamo sul
treno e, oltre a vedere l'aria stanca dei vari componenti, la prima lotta,la
prima sfida, quella di sempre, è contro lo zio di turno. Eccolo presentarsi con
un po di ritardo presso Formia, a quel punto rimaniamo io e Tania ad affrontarlo
mentre Cerveteri e Vocione si danno alla fuga in attesa di tempi migliori.
Arrivato spontaneamente vicino allo Zio (nella speranza remota di scavalcarlo),
mi accorgo che è lo stesso Zio che a Vittoria, stronzissimo, ci fece scendere a
Campi Flegrei con tanto di multa (mai pagata né ritirata quando mi è arrivata
nella mia sperduta casa), era il 31 Agosto, ma le facce da cazzo me le ricordo
bene, lui, evidentemente, non si ricordava di me. La tattica che stiamo senza
soldi stavolta ha funzionato, e gli avrei detto che eravamo pronti a scendere ma
non a Napoli, ma almeno a Salerno, visto che andavamo in Sicilia, appunto, senza
soldi...lo Zio, credendosi furbo, ci fa la grazia di farci scendere,senza multa
a Salerno, dicendo che tanto lui sarebbe sceso a Paola (ed io sapevo benissimo
che a Napoli avrebbe terminato la sua corsa). Pur con tanta ilarità quindi Zio
ci fa viaggiare da Portoghesi, convinto della nostra buona fede, e va in
direzione Vocione e Cerveteri. Non so cosa succeda, ma dopo molti minuti mi
risulta che tanto Cerveteri tanto Vocione lo scavalcano con successo, e, per
sicurezza, vanno qualche vagone più avanti. Quando si pensava di averla fatta
franca, Cerveteri e Vocione vengono pizzicati non si sa come da un altro Zio,
più stronzo del primo che fa pagare una mega multa praticamente fino a Paola, o
Napoli, ora non ricordo, se non che Vocione era non poco incazzato per i soldi
sborsati allo Zio. Ma almeno, appurato che a Napoli il mio Zio fosse sceso, a
quel punto è tutta una tirata verso la Sicilia senza nessun disturbo, io e
Vocione ci addormenteremo dopo le 3 causa lunga chiacchierata e vecchi ricordi
sul mondo ultrà e Lodigiani in particolare. Alle 5.30 circa arriviamo a Villa
S.Giovanni, come sempre si scende per prendere il primo traghetto disponibile
(come sempre il famoso Caronte) gratis, ed eccoci a Messina dove si fa colazione
in un baraccio presso la stazione e si aspetta il treno per Catania, che
arriverà ale 7.45 circa, anche qua passa uno zio con il quale temporeggiamo
dicendo che altri avevano il nostro biglietto e lui, pur con qualche timida
storia, ha lasciato correre. A Catania si aspetta il pullman per Gela delle 9,
Vocione e Cerveteri rimangono a dormire presso la stazione dei pullman, io e
Tania facciamo un bel giro per una Catania ancora vuota. Saliti sul pullman
tutti quanti crolliamo dal sonno e ci risvegliamo in una città con dei palazzi
che sembrava cascassero a pezzi, per sapere che era proprio Gela, infatti quasi
subito si scende perché è il capolinea. Allora, Gela mi è stata descritta
come una città abbastanza squallida sia da chi c'era lo scorso anno, sia da
altra gente che con la Lodigiani non c'entrava nulla. Mi dispiace ma, per quanto
mi piaccia la Sicilia, a Gela non ho trovato nulla, ma veramente nulla di bello,
e il periodo dal nostro arrivo alla partita è stato un girovagare nel nulla.
Dopo un breve pranzo (almeno il cibo costava poco) arriviamo allo stadio di Gela
(a dire la verità da quando siamo arrivati ci saremo passati una decina di
volte), conosciamo qualche rappresentante della tifoseria locale ed entriamo.
Notiamo una guardia particolarmente infame che riesce a provocarci senza alcun
motivo, per il resto appendiamo le pezze, anzi, prima si fa un bello studio di
dove metterle visto che la vetrata è a dir poco stra sporca e appenderli in
ringhiera equivale ad una scarsa visibilità, ma , alla finer, si sceglie questa
seconda soluzione.
Eccoci alla partita, alquanto sciapa, col Gela che vincerà
per 2-0 solo nei minuti finali dopo quasi 2 tempi di noia completa. Da parte
nostra la composizione della carovana, diciamoci la verità, non ci consente
alcun tipo di tifo. Capitolo Gelesi: rispetto a come mi erano stati descritti da
più parti, mi aspettavo molto peggio; pur non in tantissimi, si sono fattio
valere con un buon tifo e continuo sventolio di bandiere, sicuramente sono da
ammirare, se girassero di più in trasferta sarebbero una tifoseria sicuramente
più valutata nell'ambito del panorama ultrà.
Uscendo dasllo stadio, troviamo, a nostra sorpresa, l'attore
Luca Zingaretti, che accompagna me e Tania fino all'aeroporto di Fontanarossa a
Catania, mentre Cerveteri e Vocione sono stati accompagnati in macchina da un
dirigente ma, sembra, tirava un'aria troppo pesante e nessuno ha spiccicato la
benché minima parola. Il viaggio con Zingaretti è stato piacevole, oltretutto
è un personaggio modesto che non se la tira come altra gente del suo calibro, e
in diversi, sia all'autogrill che all'aeroporto, lo riconosceranno, e pensare
che io non riconoscerei manco il Papa se mi passasse davanti vestito di bianco!
All'aeroporto ci ricongiungiamo con Cerveteri e Vocione, il
nostro volo sarà quello di Zingaretti, che ci riaccompagnerà fino alla metro,
e non quello della squadra. A proposito, l'aereo è stato pagato interamente con
la cassa del gruppo e coi nostri risparmi, neanche mezzo euro dalla società!
Anche se la trasferta a Gela è stata lontana dall'essere
delle più esaltanti, l'orgoglio di esserci ovunque, almeno quello, c'è e ci
sarà sempre!
Stefano - Ultrà Lodigiani